Uno… due… tre… suona! Tre opzioni a confronto

antintrusione

Quale sistema antintrusione è meglio proporre al cliente? C’è da fidarsi delle centrali e dei sensori senza fili a onde radio? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi delle soluzioni filare, wireless e ibrida? Ecco le risposte.

Dopo aver effettuato il tradizionale sopralluogo a casa del cliente per l’installazione del sistema antintrusione e aver ascoltato pazientemente le sue richieste, gli installatori potrebbero porsi (o sentirsi porre) la fatidica domanda: meglio un sistema filare oppure uno con connessione wireless?

La scelta è dettata da molteplici fattori: da quelli ambientali (assenza/presenza di predisposizioni per il passaggio dei cavi, ampiezza della superficie da mettere in sicurezza ecc.) a quelli pratici (praticità e tempi d’installazione), fino a quelli prettamente economici (costi di materiale, manodopera e manutenzione). In fase di sopralluogo è fondamentale non solo tenere conto di tutti questi fattori, ma soprattutto illustrarli al cliente, proponendogli le varie opzioni compatibili con le sue necessità, il budget a disposizione e le condizioni ambientali, in modo che possa effettuare una scelta il più possibile oculata e informata.

In alcuni contesti, come le vecchie abitazioni, gli immobili storici e quelli più recenti sprovvisti di predisposizioni ad hoc, la scelta di una soluzione wireless è praticamente obbligata, mentre in altri casi si può valutare anche un sistema filare o, ancor meglio, una soluzione “mista”, che permetta di ottenere un sistema sicuro, affidabile e con bassi costi di gestione.

A seguire, si effettua un'analisi dei punti chiave delle tre tipologie di soluzione, valutando le peculiarità, le tecnologie adottate, i pro e i contro, con l’obiettivo di aiutare l’installatore a rispondere ai propri clienti e fugare gli eventuali dubbi che ancora circolano tra gli addetti ai lavori.

SISTEMA FILARE

Garantisce bassi costi di gestione (basta sostituire di tanto in tanto le batterie della centrale e delle sirene), non subisce né genera interferenze elettromagnetiche e quindi risulta più affidabile. Può gestire un’ampia gamma di sensori e periferiche “universali” e permette di coprire ampie superfici.

SISTEMA WIRELESS

Può essere installato praticamente ovunque, modificato ed espanso a piacere anche a distanza di anni. Evita la necessità di costose e disagevoli opere murarie per la stesura dei corrugati o le inestetiche canaline a vista. L’installazione è rapida e non invasiva.

SISTEMA IBRIDO

Il principale vantaggio di un sistema ibrido nativo o con upgrade opzionali è quello di poter scegliere se utilizzare i cavi (con predisposizioni) oppure la rete Wi-Fi in base alla conformazione degli spazi da proteggere, delle esigenze del cliente ecc.

Economico e affidabile

I sistemi antintrusione con uscite esclusivamente filari - prima affiancati e poi sostituiti da quelli senza fili e, soprattutto, da quelli ibridi (filari + wireless) - sono ormai in via di estinzione. Risultano sicuramente la soluzione più gettonata quando l’immobile dispone di corrugati sottotraccia e vani di passaggio predisposti, come controsoffittature e pavimenti flottanti, realizzati in fase di costruzione dell’immobile o in seguito a ristrutturazione.

La soluzione filare risulta idonea anche nelle abitazioni senza predisposizioni, ma con solaio di pertinenza esclusiva (dove far passare liberamente i cavi tra i vari locali) e in quelle più piccole, se il cliente accetta una o più canaline piatte fissate tra i muri e i soffitti.

Oltre a garantire bassi costi di gestione (basta sostituire di tanto in tanto le batterie della centrale e delle sirene), un sistema filare non subisce né genera interferenze elettromagnetiche e quindi risulta più affidabile. Inoltre, può gestire un’ampia gamma di sensori e periferiche “universali” e, non ultimo, permette di coprire ampie superfici, come quelle di aree commerciali, capannoni industriali, uffici, abitazioni su più livelli ecc.

Il sistema filare garantisce anche una maggiore sicurezza, a patto di proteggere gli eventuali punti deboli (come i passaggi dei cavi esterni o a vista) che i malintenzionati potrebbero sfruttare per sabotaggi o bypass. In realtà, le centrali e i rilevatori di nuova generazione sono immuni a qualsiasi tecnica di taglio, se l’installatore è sufficientemente accorto da utilizzare le connessioni a doppio, triplo o quadruplo bilanciamento.

In termini economici, i componenti di un sistema filare hanno un costo inferiore, ma richiedono tempi di messa in opera più lunghi per via dei cablaggi - che, tra l’altro, impongono vincoli di posizionamento. Future espansioni, come per esempio l’installazione di ulteriori sensori o la copertura di nuove zone, potrebbero risultare difficoltose e non realizzabili a seconda della predisposizione concepita in origine.

antintrusione
La cablatura delle centrali e dei rilevatori filari può essere effettuata con normali cavi schermati antifiamma con 4, 6, 8 o più fili a seconda delle esigenze. Se i cavi antifurto viaggiano in una canalina insieme ai cavi di energia, sia in interno che in esterno, è invece obbligatorio utilizzare cavi schermati con adeguato isolamento elettrico ed elettromagnetico a norma CEI-UNEL 36762 (Fonte: Elan Cavi)

Pratico e versatile per ogni ambiente

I moderni sistemi wireless sono pratici, modulabili e rappresentano la soluzione ideale (spesso l’unica) negli ambienti domestici di qualsiasi dimensione, negli uffici e nel settore commerciale, dove mancano le necessarie predisposizioni e si richiede un’installazione rapida e non invasiva. Grazie alle centrali, ai sensori e ai rilevatori via radio si evitano le costose e disagevoli opere murarie necessarie alla stesura dei corrugati o le inestetiche canaline a vista.

Un antifurto senza fili può essere installato praticamente ovunque, modificato ed espanso a piacere anche a distanza di anni, così come rimosso e reinstallato in una nuova abitazione o ufficio in caso di trasloco. I maggiori costi iniziali dei componenti vengono spesso azzerati da una messa in opera più rapida e pulita, che aumenta l’affidabilità della protezione grazie al posizionamento ad hoc. Di contro, un sistema wireless richiede una maggiore attenzione in fase di programmazione, nonché una manutenzione più frequente e costosa, che consiste nella sostituzione periodica delle batterie dei sensori, della sirena e della centrale (presenti anche nei sistemi filari).

È pur vero che le moderne tecnologie wireless hanno prestazioni di gran lunga superiori rispetto al passato (per esempio, una portata di anche centinaia di metri in linea d’aria) e consumi molto più bassi, che estendono l’autonomia delle batterie a diversi anni grazie a soluzioni ingegnose come le trasmissioni a impulsi di breve durata e la disabilitazione parziale di sensori e rilevatori quando la centrale è in standby.

Un altro elemento (potenzialmente) a sfavore dei sistemi wireless è la vulnerabilità a interferenze elettromagnetiche generate e subite, che possono causare falsi allarmi e disturbi ad altri sistemi wireless che operano sulle stesse frequenze (434/868 MHz). In termini di sicurezza, un impianto wireless è sicuramente più facile da manomettere rispetto a un sistema filare progettato con cura, ma la corretta installazione - e, soprattutto, soluzioni sofisticate come le frequenze multiple, le comunicazioni criptate con sistemi rolling code, hopping code e cryptocode, i controlli di presenza, antimanomissione e anti-accecamento - complicano non poco la vita ai ladri, soprattutto se con poca esperienza e preparazione.

Resta tuttora irrisolta (seppur parzialmente) la questione delle manomissioni tramite jammer, ovvero i trasmettitori ad alta potenza fissi o portatili che inviano segnali in radiofrequenza su più bande (433 e 868 MHz, GSM 900 e 1800 MHz ecc.) allo scopo di “accecare” e quindi inibire la comunicazione radio tra i vari componenti dell’impianto; una problematica che interessa anche i sistemi antintrusione filari con connettività Wi-Fi e/o 4G/5G per il controllo da remoto e l’invio delle notifiche di allarme.

Per evitare l’accecamento volontario, quasi tutte le centrali wireless di ultima generazione sono dotate di funzionalità anti-jamming, che rileva la saturazione prolungata dei canali radio utilizzati per comunicare con i rilevatori oppure l’assenza di comunicazione bidirezionale ciclica (trasmissione-ricezione-trasmissione-status KO) e genera un allarme antisabotaggio.

antintrusione
Alcune centrali antintrusione - come Inim PrimeX (in foto) - nascono filari ma si possono convertire in ibride, aggiungendo semplicemente al loro interno un modulo radio compatibile (per esempio, Inim Air2-BS200X). Lo stesso vale per i rilevatori di movimento da esterno (per esempio, Horus di Pess Technologies), disponibile in varie versioni (cablata, wireless, bus RS485 ecc.) per soddisfare qualunque esigenza

Mix per la massima versatilità e sicurezza

Le centrali antintrusione di nuova generazione sono ormai quasi totalmente ibride, ovvero supportano i vari sensori dell’impianto sia via cavo sia via wireless - con una netta prevalenza per quest’ultima tipologia di connessione. In pratica, le nuove centrali ibride prediligono i collegamenti wireless per la facilità e la rapidità di installazione ed espansione, ma permettono di utilizzare anche i dispositivi filari in presenza di predisposizioni o in caso di aggiornamento di un vecchio sistema antintrusione 100% filare.

Tutto ciò garantisce ampi margini di manovra all’installatore, che in base alla sua esperienza, ai fattori ambientali e alle esigenze del cliente può realizzare un sistema antintrusione flessibile, sicuro, totalmente personalizzabile, facilmente aggiornabile e ampliabile.

Un sistema ibrido può quindi utilizzare i corrugati sottotraccia dell’impianto elettrico ove possibile (per esempio, sfruttando la canalina che alimenta la luce del balcone per il cablaggio della sirena, utilizzando lo stesso cablaggio delle tapparelle o delle tende motorizzate per i sensori magnetici e a filo per finestre e portefinestre o per gli inseritori inseriti in un supporto civile insieme a interruttori, prese e altri apparecchi di comando). Per altri sensori (come per esempio i rilevatori IR da interno ed esterno, che richiedono un posizionamento ad hoc), è preferibile ricorrere alle tecnologie wireless.

Si ricorda che, in assenza di corrugati sottotraccia dedicati all’impianto antifurto, i cavi di sensori, sirene e quant’altro possono coesistere con quelli di energia all’interno della stessa canalina solo se dotati di adeguato isolamento elettrico ed elettromagnetico (secondo le indicazioni della norma CEI-UNEL 36762).

Un altro vantaggio delle centrali ibride di ultima generazione (ma anche di quelle full wireless) è il supporto ai comandi domotici per controllare luci, prese, tapparelle, cronotermostati e impianti di irrigazione dalla stessa app del sistema antintrusione o tramite scenari e routine ad attivazione automatica in base a eventi (trigger).

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome