Il rilevatore da esterni Pyronix XDL12TT-AM combina la logica Tri-Signal Detection (2 IR e 1 MW) con la tecnologia Dual Vision per rendere più efficace il rilevamento delle intrusioni con qualsiasi condizioni ambientale e atmosferica, discriminando gli animali dagli esseri umani per minimizzare i falsi allarmi
Le condizioni ambientali e climatiche sono senza dubbio i due elementi più importanti da tenere in considerazione nella scelta di un rilevatore da esterno per un impianto antintrusione. Un errore di progettazione, spesso banale, può non solo ridurre l’efficacia del sistema ma soprattutto generare falsi allarmi che, alla lunga, rendono l’impianto inaffidabile. I sensori di nuova generazione, ad alta precisione e affidabilità, hanno permesso di risolvere gran parte dei problemi riscontrati in passato ma il grande passo in avanti è stato compiuto grazie alla tecnologia digitale e al suo modo di elaborare i dati forniti dai sensori, discriminando in maniera più rapida ed efficace un allarme vero da uno falso.
Come recitava lo slogan di una famosa pubblicità di pneumatici, “la potenza è nulla senza controllo”, anche i sensori tecnologicamente più avanzati non riusciranno mai a impedire un falso allarme oppure a focalizzare un intruso se non correttamente ingegnerizzati tra loro e abbinati a una elaborazione dei segnali generati con logica studiata ad hoc che ne esalta le caratteristiche.
Un rilevatore da esterno non deve quindi solo utilizzare le migliori tecnologie conosciute ma anche saperle combinare per garantire la massima efficacia e affidabilità in ogni condizione. Proprio come nell’XDL12TT-AM, il rilevatore da esterno di Pyronix, azienda che dal 2016 fa parte della famiglia Hikvision.
Tre sensori integrati
Il rilevatore XDL12TT-AM integra tre sensori: due di questi sono i classici PIR, ovvero con tecnologia a infrarosso passivo, mentre il terzo emette e riceve microonde. I due PIR hanno un campo visivo volumetrico dedicato e indipendente: quello superiore “guarda” dal centro verso l’alto mentre quello inferiore dal centro verso il basso. Questo significa che i due fasci IR, non essendo sovrapposti, assicurano una maggiore tolleranza alla rilevazione di elementi potenzialmente disturbanti come gli animali domestici (massimo 24 kg e 1-1,5 metri di altezza) ma anche la massima precisione nel discriminare la presenza di un essere umano che attraversa entrambi i piani di copertura.
Le tre bande di frequenza operative evitano le possibili interferenze (cross-talk) che si verificano quando due o più rilevatori vengono posizionati l’uno accanto all’altro oppure di schiena, come vedremo tra poco.
Copertura massima di 12 metri in un raggio di 90 gradi
L’XDL12TT-AM appartiene alla categoria dei rilevatori volumetrici “low-mounted” e può quindi essere installato a un’altezza compresa tra 1 e 1,5 metri. Se posizionato a 1,2 metri, può garantire una copertura fino a 12 metri di distanza in un raggio di 90 gradi. Grazie a un’apposita staffa e al sistema anti-interferenza appena visto, è possibile montare un rilevatore di schiena all’altro garantendo, nel complesso, una distanza di copertura di 24 metri e una copertura volumetrica a 180°. Il rilevatore può anche fornire una copertura a tenda (17°) a seconda delle dimensioni e della forma dell’area da proteggere. Le lenti sono mascherabili per limitare l’area di copertura e ridurre così le interferenze esterne in caso di installazioni in prossimità di una strada o un sentiero, un vialetto o un garage.
Analisi digitale avanzata
I tre fasci generati dai sensori vengono elaborati in base a una logica che richiede determinati accadimenti sequenziali in un intervallo di tempo definito (come l’attivazione in rapida successione dei tre sensori) e che analizza attentamente e costantemente le condizioni ambientali (per esempio, alberi) e climatiche (vento, nebbia, ecc.) discriminandole da quegli elementi potenzialmente pericolosi (come la presenza di un intruso) per ridurre al minimo i falsi allarmi (analisi Anti Sway).
Le avanzate tecniche di elaborazione del segnale digitale abbinate all’ottica di precisione sono anche alla base della Blue Wave Technology, una sofisticata soluzione messa a punto da Pyronix che incrementa l’immunità alle interferenze e minimizza i falsi allarmi grazie a tre elementi chiave. Il primo è la compensazione digitale della temperatura, che regola la sensibilità del rilevatore per ottimizzare il suo intervallo di lavoro quando la temperatura dell’ambiente è vicina a quella corporea. Il secondo elemento è la regolazione automatica della sensibilità, che permette al rivelatore di adattarsi alle condizioni ambientali per assicurare la massima stabilità e prestazioni ottimali.
Il terzo e ultimo elemento è la tecnologia IFT che elimina i disturbi ambientali elettrici assicurando che le soglie di allarme siano sempre mantenute entro limiti predeterminati.
I progettisti hanno inoltre studiato una soluzione efficace nei confronti della luce ultravioletta, presente soprattutto nelle località montane e marine, che tende ad accecare le lenti del PIR riducendo così le prestazioni del rilevatore. Le lenti e la scocca dell’XDL12TT-AM sono stati infatti realizzati con materiali di alta qualità e rivestiti con un filtro ultravioletto.
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