La maggior parte delle città sicure condividono un’infrastruttura comune e utilizzano sensori e telecamere attraverso una rete municipale condivisa. Per Björkdahl, presidente del comitato direttivo di ONVIF, ci spiega la funzione e l’importanza degli standard condivisi per gestire la sicurezza in modo davvero efficiente ed efficace
a cura di Per Björkdahl
Oggi la maggior parte delle persone che vive nelle città si è abituata a un livello relativamente alto di vigilanza generale e pubblica, sia che si tratti della polizia che pattuglia le strade sia che si tratti di telecamere nei centri commerciali o di soluzioni per la sicurezza intelligenti distribuite nei sistemi di trasporto pubblico. Ciò è diventato parte del tessuto della vita del XXI secolo.
Per la maggior parte di noi, la sicurezza individuale è importante, specialmente nelle città. I sistemi di sicurezza fisica sono in grado di offrire esattamente questo ai cittadini ma la gestione e l’operatività dei sistemi possono essere impegnative. Oggi le città usano spesso sistemi di gestione video o altre piattaforme per visualizzare filmati, proteggere cittadini e proprietà, analizzare incidenti, valutare le condizioni di sicurezza e per definire le risposte più appropriate a eventi quali disastri naturali, ritardi nei trasporti e in altri servizi municipali e altre minacce alla sicurezza pubblica. Per la gestione della sicurezza, le città possono anche avvalersi del controllo di accessi e intrusioni, dell’automazione degli edifici e di sistemi di rilevamento degli incendi, oltre della sorveglianza video.
Le città che implementano questo approccio alla sicurezza connessa sono state definite “città sicure”. La maggior parte delle città sicure condividono un’infrastruttura comune e utilizzano sensori e/o telecamere attraverso una rete municipale condivisa. Una visione totale e olistica della sicurezza di una città viene fornita ai funzionari statali e alle Forze dell’Ordine usando questi sensori e i dati ottenuti da molti dispositivi diversi integrati attraverso un’interfaccia.
Integrazione dei sistemi
L’integrazione di tutti questi sistemi permette a un Comune di gestire la sicurezza in modo esaustivo e da un singolo punto di vista dalla centrale operativa. Se, per esempio, c’è una perdita nella conduttura dell’acqua, il centro di comando della città può esaminare velocemente i filmati ottenuti da una telecamera posizionata nella posizione fisica della perdita, ispezionare i dati sul controllo dell’accesso per vedere perché e in che modo l’accesso alla conduttura dell’acqua è aperto e determinare chi è stato l’ultimo dipendente a entrare nell’area riservata.
La centrale operativa, al tempo stesso, può usare le telecamere di sorveglianza per monitorare l’allagamento delle strade e valutare il danno alle aree circostanti.
I numerosi sistemi che sono inclusi nell’implementazione di una città sicura comportano una serie di difficoltà operative. L’interoperabilità continua a rappresentare una delle maggiori difficoltà, in particolare con i sistemi di gestione dei video, i dispositivi di registrazione video e le telecamere. Lo scenario più comune è quello di Comuni che dispongono di numerosi sistemi di gestione differenti per le operazioni cittadine, creati da produttori differenti, ognuno con interfacce brevettate per l’integrazione. Per collegare i loro diversi sistemi, le città finiscono spesso con l’impiegare un approccio “costruisci una volta e mantieni per sempre”, nel quale il costo continuo per l’integrazione dei sistemi della città diventa proibitivo.
Lo scenario “costruisci una volta e mantieni per sempre”, in un mondo in cui la tecnologia e le funzionalità mutano velocemente, non è pratico né auspicabile, poiché limita drasticamente la capacità dell’utilizzatore finale di provare nuove tecnologie e/o prodotti di fornitori diversi e richiede un obbligo finanziario consistente nei confronti dei produttori e delle interfacce brevettate a cui sono vincolati.
La necessità degli standard nelle città sicure
È qui che entra in gioco la necessità di standard solidi e ben definiti, in particolare per la sorveglianza video, che rappresenta la componente più comune delle implementazioni di città sicure. Gli standard, come quelli di ONVIF, forniscono il legame comune tra i vari componenti dei sistemi per le città sicure. Le interfacce comuni di ONVIF, ideate appositamente per superare le difficoltà negli ambienti multi-vendor, facilitano la comunicazione tra tecnologie provenienti da diversi produttori e contribuiscono alla realizzazione di un sistema interoperabile nel quale le parti del sistema possono essere usate in modo intercambiabile, purché si uniformino alla specifica di ONVIF.
ONVIF ha pubblicato parecchie specifiche e profili per l’integrazione efficace dei dispositivi e dei clienti nel settore della sicurezza fisica. ONVIF ha lanciato, per i sistemi di sicurezza video, Profile S per streaming di video, Profile T per streaming di video superiore e Profile T per archiviazione e playback.
ONVIF fornisce anche un approccio standardizzato per entrambi i formati di file e lettori associati, cosa che rappresenta spesso una difficoltà in ambienti multi-vendor, aumentando l’efficienza del processo e aggiungendo anche la possibilità di includere i metadati in materiali esportati e rapporti. ONVIF ha lanciato, inoltre, una specifica del formato del file d’esportazione che delinea un formato definito per l’esportazione efficace di materiale registrato e scienza forense, che è stato adottato sia dall’U.S. National Institute of Standards and Technology (Istituto Nazionale degli Standard e della Tecnologia degli Stati Uniti), responsabile delle raccomandazioni tecnologiche per le Forze dell’Ordine federali statunitensi come l’FBI, sia dall’International Electrotechnical Commission (Commissione Elettrotecnica Internazionale).
I benefici del formato ONVIF
Nell’ambiente di una città sicura, la riproduzione video è importante specialmente per rispondere a determinati tipi di eventi, ma spesso gli incidenti vengono registrati su molteplici dispositivi, privati e pubblici. Questi file vengono esportati generalmente in diversi formati brevettati, rendendo difficile per le Forze dell’Ordine raccogliere, correlare e analizzare i dati video, come dimostrato dall’attentato alla Maratona di Boston del 2013, in cui oltre 120 analisti dell’FBI hanno esaminato oltre 13.000 video prima di scoprire la prova chiave nel filmato. Il formato del file per l’esportazione di ONVIF permetterà alle Forze dell’Ordine e anche agli utenti privati di condurre indagini forensi più velocemente ed efficacemente usando video di un incidente ottenuto da più fonti, integrando quello che il sistema di registrazione ha catturato originariamente con il video.
La specifica di ONVIF allevia le disparità riscontrabili, generalmente, in qualsiasi città ottimizzando il processo di riproduzione del video da un video diverso, registrando piattaforme ottenute da diversi fornitori. Questo è utile soprattutto in città sicure nelle quali le Forze dell’Ordine e i professionisti della sicurezza hanno bisogno di accesso veloce e facile a più file video.
Queste specifiche insieme rendono possibile non solo integrare dispositivi nelle mobilitazioni di sistemi di sicurezza video multi-vendor in ambienti cittadini sicuri, ma offrono anche un formato del file per l’esportazione comune ed efficace che può ottimizzare le indagini post-evento al quale le autorità stanno tentando di reagire il più velocemente possibile.
Standard multidisciplinari: entro la fine del 2019
Per Safe & smart city e IoT si procede nella direzione di parametri globali per la sicurezza fisica
Uno standard di sicurezza fisica multidisciplinare che specifica i parametri per la videosorveglianza, il controllo dell’accesso e altre operazioni essenziali della centrale operativa di una città sicura aumenterebbe con tutta probabilità la diffusione delle città sicure.
Molti, nel settore più ampio della tecnologia, vedono gli standard come un elemento importante sia nelle città sicure sia nell’Internet delle cose (IoT). L’IEEE (Istituto degli Ingegneri Elettrici ed Elettronici) e altri gruppi per gli standard stanno già lavorando su standard dell’IoT per settori basati sulla tecnologia con alcuni esperti che prevedono l’introduzione di standard IoT globali entro la fine di quest’anno.
Con l’incremento della collaborazione tra standard e settori, che stabiliscono insieme gli standard di interoperabilità minima, il bisogno di uno standard di sicurezza fisica multidisciplinare diventerà più urgente. ONVIF prevede che tutti i sistemi di sicurezza fisica avranno, in futuro, le stesse interfacce per l’interoperabilità, e l’impegno dell’organizzazione è quello di facilitare il lavoro dei propri membri nello sviluppare tale standard multidisciplinare.
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