Maturità anticorruzione, tra burocrazia e impegni concreti

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La corruzione preoccupa le aziende, ma sono poche quelle che adottano misure ulteriori rispetto all’adozione di una policy dedicata a contrasto del fenomeno. Lo dice un’indagine condotta su 1.190 imprese nel mondo.

La corruzione in azienda prende forme diverse: le più diffuse sono tangenti, appropriazione indebita, riciclaggio, evasione fiscale, clientelismo. Si tratta di una piaga molto diffusa, che costa ogni anno 2.600 miliardi di dollari (pari al 5% del Pil globale), e anche molto sottovalutata, stando all’indagine condotta a febbraio 2023 su 1.190 aziende (piccole e grandi, anche quotate) clienti di Business Assurance in DNV.

Le azioni più diffuse

Tra gli intervistati di diversi settori tra Europa, Nord, Centro e Sud America e Asia, solo il 16,8% si definisce leader nell’anticorruzione, il 17% dichiara di essere in fase di ottimizzazione, il 14% di essere in fase iniziale e il 16,2% di non aver implementato nessuna azione di contrasto al fenomeno.

corruzione Poche aziende conoscono la norma ISO 37001/2016, che inquadra il sistema di gestione anticorruzione; chi l’ha adottata in generale investe di più, ma l’atteggiamento prevalente è quello di evitare rischi etici, salvaguardare la reputazione aziendale e risultare rispettosi delle regole - valutazioni più formali che legate al concreto controllo della corruzione.

Non a caso, la responsabilità dell’anticorruzione è spesso demandata ai livelli dirigenziali più elevati, potenzialmente in conflitto di interessi, mentre la norma ISO chiarisce che occorre un organismo di vigilanza o una funzione aziendale indipendente.

Le azioni che le aziende portano avanti sono il rilascio di una policy anticorruzione (58,6%) la formazione dei dipendenti (53,5%), la definizione di responsabilità e rendicontazione (52,6%). Più costose e difficili da applicare, quindi meno diffuse, la valutazione dei rischi corruttivi, la due diligence sui soci in affari, la creazione di un sistema di whistleblowing per scoprire gli eventi corruttivi.

corruzione Un percorso in salita

Sul totale delle aziende che hanno definito una policy, solo il 24,7% ha stabilito anche degli obiettivi per le iniziative anticorruzione e solo il 14,5% anche dei KPI. Tra le aziende che hanno adottato la certificazione ISO 37001, invece, quelle che hanno adottato anche KPI sono il 60% di quelle con la policy.

Tra gli ambiti aziendali considerati più a rischio, gli intervistati rilevano gli acquisti e le vendite (rispettivamente 82,1% e 61,2%), poi regali e sponsorizzazioni (51%) e l’outsourcing (50,1%).

L’indagine rivela come le aziende quotate siano mediamente più attente a prevenire la corruzione, anche attraverso l’adozione della norma ISO. Il quadro è di una scarsa maturità delle aziende, che nella scala del progresso verso l’anticorruzione si distribuiscono equamente nelle diverse fasi (da leader a nessuna azione) e in prevalenza nella fase intermedia “in progresso” (23,1%).

Tra le sfide nel percorso anticorruzione, l’unica che emerge è il contesto esterno, quindi per esempio, l’espansione in nuove aree geografiche.

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