L’arma dei carabinieri arruola Saetta

saetta cane robot

La sicurezza pubblica in Italia è pronta a varcare nuove frontiere, grazie all’adozione dei nuovi scenari aperti dalla robotica e dall’AI generativa nel più ampio contesto delle città intelligenti.

La tecnologia avanzata e que­gli scenari che fino a poco tem­po fa sembravano appartenere esclusivamente ai film di fan­tascienza stanno sempre più diventando realtà: tre mesi fa, pochi giorni prima di Natale, l’arma dei carabi­nieri si è regalata il cane robot Saetta, pronto ad aiutare i militari e le unità cinofile nelle più svariate attività.

Tra non molto, i cittadini in cammino per le vie e le piazze di Roma potranno tranquillamente incontrare sulla loro strada Saetta, che avrà, in­fatti, un ruolo importante nel garantire la sicu­rezza nel capoluogo della cristianità in occasione del Giubileo 2025, affiancando le forze dell’ordine nelle diverse attività di prevenzione del crimine.

saetta robotPer il momento il cane robot è stato arruolato per supportare le attività del nucleo artificieri di Roma, allo scopo di prendere in carico gli in­terventi ad alto rischio. Grazie a lui, infatti, diventa possibile elevare gli standard di sicurezza per i militari impiegati nei contesti più rischiosi. In pratica, in virtù delle sue specifiche caratteristiche tecnologiche, Saetta supporterà gli agenti nelle attività di ricognizio­ne più critiche, mappando il territorio e fiutando le tracce di esplosivi. Inoltre, grazie a un braccio robotico, potrà asportare gli ordigni scovati in tutta sicurezza.

Non solo, il cane robot potrà rifornire gli equi­paggiamenti dei militari impossibilitati a muo­versi. Tutto ciò grazie alla sua capacità di muo­versi agevolmente su qualsiasi terreno, proprio come un cane in carne e ossa, salendo e scenden­do senza difficoltà per qualsiasi rampa di scale; in più Saetta è anche in grado di aprire le porte da solo e rimuovere gli ostacoli.

Spot, il fratello maggiore di Saetta

Quali sono le caratteristiche tecnologiche che rendono Saetta un supporto tanto flessibile e versatile per gli agenti? Per rispondere a questa domanda, basta dire che Saetta è la versione per­sonalizzata per le forze dell’ordine dell’ormai ce­lebre Spot, il cane robot realizzato dalla visionaria società statunitense Boston Dynamics.

Nell’am­bito della sicurezza pubblica il fratello maggiore di Saetta ha già avuto modo di destreggiarsi in numerose attività, mostrando tutta la sua abilità nella ricerca di sopravvissuti in luoghi colpiti da disastri, nell’aiutare le forze dell’ordine a risolve­re situazioni critiche con la presenza di ostaggi, nell’assistere gli agenti nelle indagini sui labo­ratori di droga e persino nel condurre ispezioni strutturali dopo gli incendi.

Queste attività, sep­pur tra loro molto diverse, sono tutte ugualmente rese possibili dalla capacità speciale di Spot - e, ovviamente, di Saetta - di mappare i luoghi con ri­levazioni laser e termiche, arrivando anche a per­correre ed esplorare le strade impervie off-limits per auto o cingolati. Tuttavia, anche se conosce un elevato grado di autonomia, il cane robot lavora a stretto contatto con gli agenti: infatti, è sufficiente un tablet per controllarlo da remoto, fino a una distanza di 150 metri.

Proprio per questo motivo, Saetta dà il meglio di sé collaborando con l’uomo e non sostituendolo. Tutto ciò, naturalmente, a vantaggio del servizio offerto al cittadino, sempre più efficiente ed efficace anche nei contesti più complessi e ostili.

Il pericolo è il suo mestiere

Oltre a una mobilità estremamente avanzata, il cane robot vanta una serie di caratteristiche e capacità distintive che lo rendono particolarmen­te qualificato per l’esplorazione di siti disastrati e altri ambienti pericolosi. Mentre la maggior parte dei robot dispone solo di telecamere fron­tali, la Spot CAM+IR fornisce una visione a 360 gradi dell’ambiente circostante, che può essere visualizzata in tempo reale su un tablet.

Gli ope­ratori possono orientare, inclinare e zoomare la telecamera per ottenere un ingrandimento fino a 30x di qualsiasi angolo, mentre le funzionalità di imaging termico ad alta risoluzione consentono ai soccorritori di cercare persone intrappolate od oggetti che irradiano calore, anche se i dintorni di Spot sono oscurati dal fumo.

E, se la maggior parte dei robot dispone solo di pinze di base, il braccio e la pinza integrati di Spot possono sollevare e trasportare oggetti fino a 15 libbre e trascinare oggetti fino a 50 libbre (dove una libbra equivale a quasi mezzo chilogrammo). Il carico utile di Spot per la sicurezza pubblica comprende anche un altoparlante e dei microfoni per stabilire una comunicazione bidirezionale du­rante le missioni di ricerca e salvataggio. Inoltre, in caso di caduta, gli operatori possono rimet­tere automaticamente in funzione il cane robot toccando un pulsante “self-right” sul loro tablet.

Il cane robot in azione

Il cane robot è attrezzato anche per indagare su una serie di siti potenzialmente pericolosi, oltre che sulle strutture instabili: infatti, all’estero sono già diversi gli impieghi di Spot nel campo della sicurezza pubblica. Un anno fa, per esempio, un parcheggio è crollato a Manhattan, uccidendo il direttore del garage e ferendo altre cinque per­sone.

I vigili del fuoco di New York sono riusciti a estrarre le vittime dalle macerie, ma il diparti­mento ha giudicato la struttura “molto instabile”. La ricerca di altri feriti, o anche il semplice rilie­vo dei danni, avrebbe potuto mettere i vigili del fuoco in grave pericolo, così il New York City Fire Department ha inviato Spot per inoltrarsi nei luo­ghi della disgrazia e registrare filmati, trasmessi in tempo reale ai funzionari dei vigili del fuoco. Analogamente, in Germania, Spot ha aiutato i vigili del fuoco e la polizia a indagare sulle rovine di un grave incendio a Essen, città di oltre mezzo milione di abitanti che sorge nella Renania Set­tentrionale-Vestfalia.

Addirittura, la polizia olandese sta utilizzando Spot per le indagini sui laboratori che producono droga illegalmente: il robot può essere dotato di sensori integrati per il rilevamento di sostanze chimiche, biologiche, radiologiche o esplosive, consentendo ai funzionari della pubblica sicu­rezza di creare mappe delle zone a rischio e di raccogliere campioni in loco.

Per quanto riguarda le indagini e la neutraliz­zazione di pacchi sospetti, sebbene da anni in realtà i robot assistano le forze dell’ordine anche su questo versante, storicamente si tratta di un processo lento. Di conseguenza strade, sistemi di trasporto, aeroporti e scuole possono essere chiusi per ore, spesso per falsi allarmi.

Invece, grazie ai ritrovati di ultima generazione, gli agenti di pub­blica sicurezza possono in genere far arrivare Spot sul posto e renderlo operativo in pochi minuti, aiutando a risolvere più rapidamente le situazioni di pacchi sospetti e riducendo al minimo i disagi per il pubblico. A tal proposito, nell’Australia Occi­dentale, gli organi di polizia hanno recentemente introdotto i cani robot Spot per aiutare gli agenti del gruppo di risposta tattica, l’unità più specia­lizzata delle forze dell’ordine locali, a rispondere a situazioni ad alto rischio come gli allarmi bomba e le minacce terroristiche.

Anche in Italia, il cane robot Spot ha già dato prova della sua affidabilità ed efficienza, prima ancora della scel­ta dell’arma dei carabinieri di arruolare Saetta. Due anni fa circa, proprio a Spot è stato affidato il compito di ispezionare e monitorare il sito ar­cheologico di Pompei, allo scopo di supportare i lavori di scavo, manutenzione e restauro del per­sonale, nonché per migliorare i livelli di sicurezza dei luoghi, grazie alla sua capacità di raccolta dati.

La realtà supera la fantasia

Non è ancora tutto: se è vero che il cane è il mi­gliore amico dell’uomo, a cui manca soltanto la parola, ebbene il robot quadrupede Spot può essere anche provvisto di favella. Allo scopo di migliorare sempre di più l’interazione con l’uomo, da qualche mese Spot è persino in grado di parlare grazie a ChatGPT; tramite l’intelligenza artificiale generativa, infatti, i cani robot possono ascoltare e rispondere direttamente agli input umani.

L’intelligenza artificiale, inoltre, diventa il filo ros­so che collega Spot ai nuovi scenari di sicurezza delle smart city. Qui l’AI sta rinnovando in pro­fondità diversi settori, dalla gestione del traffico al monitoraggio ambientale e alla manutenzione, fino alla sicurezza e all’agricoltura. Si tratta di un mercato estremamente fertile e dinamico, come dimostra il fatto che in Italia gli investimenti in soluzioni ICT per le smart city valevano poco più di 800 milioni di euro nel 2022 e si prevede che cresceranno fino a raggiungere quasi 1,6 miliardi di euro nel 2027.

Sono dati, questi, elaborati dal centro studi Tim nel rapporto “L’Italia delle città intelligenti e sostenibili”, realizzato in collabora­zione con il CNR - Dipartimento di Ingegneria, ICT e Tecnologie per l’Energia e i Trasporti e gli Osservatori Smart City e Startup Intelligence del Politecnico di Milano.

Con un valore di 1,9 miliardi di euro nel 2023, anche il mercato dell’intelligenza artificiale è in grande crescita in Italia. Lo attesta sempre il centro studi Tim - questa volta in collaborazione con Intesa Sanpaolo Innovation Center - nel rap­porto “L’intelligenza artificiale in Italia - Mer­cato, innovazione, sviluppi”. In questo settore, ricorda l’indagine, la novità è rappresentata dall’intelligenza artificiale generativa, che è in grado di imparare dai propri errori e di creare diversi tipi di contenuti in risposta a specifiche richieste e va di pari passo con gli sviluppi della robotica. Probabilmente, mai come oggi, quando si tocca il tema della sicurezza pubblica - tra cani robot, AI generativa e città intelligenti - la realtà pare destinata a superare la fantasia. Anche in Italia.

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