Perché si acquista un prodotto Smart Home? A questa, come ad altre domande, risponde la nuova indagine di D-Link, leader mondiale nella connettività wi-fi domestica, che conferma anche quanta confusione ancora regni, tra italiani ed europei, sul tema.
Protezione e sicurezza della casa sono la priorità numero uno per la maggior parte degli europei (61% in Europa, 66,7% in Italia) che acquistano soluzioni domotiche. Segue, a stretto giro, la possibilità di monitorare l’abitazione anche da remoto (43% in Europa, 48% in Italia) e di essere avvisati immediatamente nel caso si manifesti un potenziale problema (per esempio, una perdita dai tubi - 36% in Europa, 48% in Italia). Per il 28% dei consumatori, invece, è anche un modo per risparmiare denaro (28%).
Smart Home: cosa significa? Incertezze e confusione
La ricerca - che ha coinvolto oltre 7.200 persone in Francia, Italia, Germania, Spagna, Svezia e Regno Unito - indica che più della metà delle persone (57% in Europa, 54% in Italia) pensa che la Smart Home sia qualcosa che riguarda il futuro, e il 16% ha ammesso che non sono sicuri di cosa sia una Smart Home. Quasi un quinto degli europei (17%) ritiene che una Smart Home sia riservata a coloro che seguono le tendenze tecnologiche e solo una persona su otto (il 12%) ritiene che la propria casa possa essere considerata "intelligente".
... eppure il trend è in crescita
Nonostante la scarsa conoscenza del tema, la ricerca di D-Link conferma che, nel 2018, la richiesta di Smart Home e di tecnologia per l’assistenza continuerà a crescere. Una persona su quattro in tutta Europa (25%) ha intenzione di acquistare Google Home, seguito dal 14% che afferma di voler comprare un Homepod di Apple e un altro 14% che dichiara di voler scegliere Amazon Echo.
Tra tutti i dispositivi tecnologici disponibili oggi sul mercato, la ricerca di D-Link ha dimostrato che quelli con cui gli italiani hanno più familiarità sono:
- Videocamere di sorveglianza (71% in Italia, 78% in Europa)
- Sensori di movimento (64% in Italia, 70% in Europa)
- Allarmi da interno (63% in Italia, 71% in Europa)
- Rilevatori di fumo (62% in Italia, 69% in Europa)
- Termostati e termovalvole connessi (61% in Italia, 63% in Europa)
- Allarmi per esterno (58% in Italia, 64% in Europa)
- Sensori per porte e finestre (53% in Italia, 58% in Europa)
- Baby Monitor (46% in Italia, 35% in Europa)
- Controllo Remoto per tende e tapparelle (42% in Italia, 31% in Europa)
- Sensore per le perdite d’acqua (38% in Italia, 25% in Europa)
- Smart Switch (35% in Italia, 46% in Europa)
- Smart Plug (33% in Italia, 43% in Europa)
Gli italiani preferiscono il remoto
Questa classifica dimostra, inoltre, che gli italiani tendono ad affidarsi meno agli allarmi da esterno o interno rispetto al resto d’Europa e sono meno interessati ai sensori di fumo a favore del controllo di tende e tapparelle (queste differenze sono probabilmente dovute alle diverse caratteristiche ambientali e costruttive del Nord-Sud Europa). Un sistema di videosorveglianza controllabile anche da remoto è la priorità anche per gli italiani, con un’attenzione maggiore - rispetto alla media del Continente - per la protezione dei bambini e alle notifiche in caso di danni.
"È certamente un momento emozionante per la Smart Home, c'è più scelta che mai per una tecnologia in grado di migliorare e assistere a tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana. Tuttavia, è chiaro che ci sono idee sbagliate su ciò di cui le persone hanno bisogno e su come possono rendere questi dispositivi più adatti a loro", ha dichiarato Stefano Nordio, vicepresidente di D-Link Europe. "È importante che le persone comprendano le opzioni disponibili, e i loro benefici, prima di investire in soluzioni Smart Home".