Impianti TVCC e sorveglianza degli spazi comuni

«Perché l’installazione delle telecamere negli spazi comuni dei condomini non è obbligatoria, come lo è, per esempio, l’adozione delle misure di sicurezza per la prevenzione incendi e infortuni?», chiede un lettore di Sicurezza.

La ragione strettamente giuridica è l’assenza di una normativa in tal senso, al contrario di quanto avviene per le situazioni relative alla prevenzione incendi e infortuni; il quesito è sicuramente adeguato ai tempi in cui viviamo, nei quali la sicurezza delle informazioni e delle persone è ormai un’esigenza molto sentita, soprattutto negli spazi pubblici e condominiali.

La crescente maleducazione degli individui sta da tempo minando le radici della civile convivenza e se la giustizia è troppo ingolfata per poter affrontare le criticità della vita di relazione con sanzioni adeguate, è altrettanto vero che il principale problema per la repressione dei comportamenti incivili è la sostanziale certezza di impunità.

TVCC e sorveglianza di spazi comuni

In tal senso, una società più monitorata è una società più vivibile e più sicura, ma occorre riflettere sul concetto di libertà e sulle limitazioni a essa che siamo disponibili ad accettare nel nome della sicurezza. La sorveglianza degli spazi comuni è una soluzione che nel condominio può essere adottata se c’è una decisione assembleare, che, peraltro, non dev’essere neppure adottata all’unanimità ma a maggioranza semplice.

Sarà poi importante disciplinare e affidare l’uso del videoregistratore affinché non vi siano problemi di violazione della riservatezza delle persone (con un impianto condominiale, il rischio di interferenze nella vita privata è molto elevato, se solo si considera che già poter capire quante volte entra ed esce un inquilino e in compagnia di chi rappresenta un’invasione decisamente pesante della sfera giuridica altrui).

Altrettanto importante sarà dare adeguata informazione della presenza delle telecamere ai condomini e agli inquilini, mediante comunicazioni dirette e apposizione di avvisi e cartelli prima dell’installazione e del collaudo dell’impianto, affinché non possano esserci dubbi sulla trasparenza dell’operazione.

Una disciplina altrettanto rigida dovrà riguardare l’accesso alle immagini, che è sempre meglio affidare al manutentore, tramite adeguata nomina, così da evitare ogni possibile discussione tra gli interessati. Quanto all’obbligatorietà per fini di tutela della sicurezza del patrimonio e delle persone, l’ipotesi è tutt’altro che peregrina, ma l’ultima parola spetta, com’è noto, al legislatore.

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