«L’organizzazione di un servizio basato sulla geolocalizzazione dei mezzi per finalità di assistenza sul territorio è possibile con la comunicazione ai dipendenti e la sottoscrizione per accettazione?», chiede un lettore di Sicurezza.
Il servizio di geolocalizzazione dei mezzi assegnati ai dipendenti per ragioni di servizio, con la specifica finalità di assistenza ai clienti sul territorio in cui opera l’azienda, è da tempo ammesso come sistema di organizzazione del lavoro per il controllo dei costi e delle manutenzioni.
Tuttavia, non è possibile far ricorso a un meccanismo di autorizzazione implicita basato sul rapporto individuale e su una semplice comunicazione, anche in presenza della sottoscrizione da parte del dipendente; in tal caso, infatti, la posizione di quest’ultimo non sarebbe sufficientemente tutelata.
Come nel caso dei sistemi di videosorveglianza, potendo derivare dalla geolocalizzazione la possibilità di controllo a distanza del dipendente in violazione della dignità del lavoratore e delle norme di cui all’art. 4 della Legge 300/1970, benché ci si trovi in presenza di strumenti di lavoro è necessario l’accordo con le rappresentanze sindacali oppure l’autorizzazione della Direzione Territoriale del Lavoro. I dipendenti devono essere adeguatamente informati, preferibilmente con idonee comunicazioni interne, della presenza del geolocalizzatore sugli automezzi, che dovrebbero recare, sulla portiera di accesso del conducente, un adesivo ben visibile che reitera tale informazione.
Il geolocalizzatore, inoltre, deve poter essere disattivato dal dipendente durante le pause, proprio perché la finalità del dispositivo è quella di organizzare il servizio e non di controllare l’interessato. Alcune aziende hanno sostituito tale apparato con applicazioni sugli smartphone aziendali, che permettono al dipendente di redigere anche i rapporti di lavoro in tempo reale conservando la piena indipendenza; il geolocalizzatore si può attivare infatti solo tra un intervento e l’altro, mentre per ogni necessità il dipendente è reperibile telefonicamente.
A protezione degli automezzi e per il controllo dei consumi e degli intervalli di manutenzione, sempre più spesso si fa ricorso alle società di leasing, controinteressate a tale tipologia di controlli. Anche in questo secondo caso il dipendente dev’essere reso edotto, con idonea informativa, della presenza del geolocalizzatore sull’automezzo e il datore di lavoro non dovrebbe avere accesso alle informazioni che sono in possesso della società di leasing.