Genova Multedo, come evolve il sistema video del terminal petrolifero

Struttura imponente, delicata sotto il profilo della safety e della security, attraverso la quale transita circa il 17% del totale del petrolio greggio raffinato in Italia. Chi la videosorveglia? Un sistema firmato Panasonic


A cura di Ariela Papadato

Porto Petroli di Genova Spa è la società che dal 1986 gestisce il terminal petrolifero di Multedo - con concessione fino al 2020 - per lo sbarco, l’imbarco e il trasferimento di petrolio greggio, prodotti petroliferi e petrolchimici trasportati da navi di varia portata.
Il terminal, che si estende su una superficie di circa 124.000 metri quadrati, è composto da una banchina e da quattro pontili perpendicolari alla costa (Alfa, Beta, Gamma e Delta).
A questi accosti si aggiungono una boa monormeggio e una piattaforma di scarico off-shore detta “Isola” (entrambe attualmente fuori servizio).
Gli impianti sono collegati, attraverso una rete di oleodotti di proprietà di terzi, alle raffinerie e ai depositi petroliferi del Nord Italia e della Svizzera.
Una struttura imponente, complessa e insieme delicata per la natura rischiosa delle attività che vi si svolgono.
Secondo i dati rilevati dall’Unione Petrolifera, nel 2008 in Italia sono state raffinate circa 87 milioni di tonnellate di greggio, di cui quasi il 17% è stato movimentato nel terminal di Multedo.
Anche per quel che riguarda l’economia genovese la Porto Petroli di Genova Spa
riveste un ruolo fondamentale, movimentando circa il 36% delle tonnellate di merci operate all’interno del porto di Genova. Il ruolo di primo piano del petrolio tra le fonti di energia è confermato anche dai dati sui consumi energetici nazionali del 2008, che mostrano come il petrolio conti per quasi il 43%.
Il terminal genovese nel 2008 ha movimentato il 16,9% del totale delle lavorazioni di greggio nelle raffinerie italiane, il 19,6% delle importazioni petrolifere in Italia e quasi il 21,6% del totale dei consumi di prodotti petroliferi a livello nazionale.
In piena sintonia con la filosofia aziendale di Porto Petroli - come ha spiegato il responsabile Pierpaolo Arcolao - l’installazione di un sistema professionale di videosorveglianza all’interno della struttura è stato considerato, da sempre, un mezzo necessario e insostituibile per raggiungere primari obiettivi, quali il monitoraggio dell’impatto delle attività commerciali sull’ambiente - per il perseguimento del rispetto dei requisiti della Norma UNI EN ISO 14001 - e il controllo della sicurezza e della salute dei lavoratori, sia nell’ottica della prevenzione che in quella della protezione, del soccorso e dell’intervento di emergenza.
Per monitorare con efficacia un complesso di tali dimensioni, la scelta è caduta sul brand Panasonic e su Selt, loro azienda installatrice di riferimento in loco.
Con l’ausilio dei loro progettisti e dei loro uffici tecnici, è stato realizzato un sistema costituito essenzialmente da una sala di controllo dalla quale è possibile tenere costantemente sott’occhio le aree portuali, i perimetri, gli specchi d’acqua e i varchi, oltre a garantire capacità immediata di comunicazione con la Prefettura, le Forze dell’Ordine e le autorità portuali. Vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta.

Potenziata la qualità delle immagini
Si presentava, inoltre, la necessità di mantenere inalterata l’interfaccia di gestione per l’operatore, pur migrando da un impianto analogico a uno IP. La nuova soluzione risponde in pieno alle esigenze della committenza.
Le tecnologie digitali e l’utilizzo delle telecamere in HD, infatti, assicurano un notevole incremento della qualità delle immagini - live e registrate - mentre l’operatore può interagire con una tastiera IP identica a quella precedente e il passaggio da un’infrastruttura su cavo coassiale a una su fibra ottica procura la maggiore flessibilità richiesta, sia per il posizionamento delle telecamere che in vista di future implementazioni.
Nello specifico, l’operazione si è articolata nei seguenti punti:

- creazione di una rete LAN in grado di coprire l’intera area portuale da monitorare, raggiungendo con un punto di rete ogni singola postazione di visione
- sostituzione di parte delle preesistenti telecamere analogiche con telecamere digitali IP H264 HD
- installazione di sistemi a brandeggi in soluzione antideflagrante per il controllo delle banchine
- utilizzo di encoder a quattro canali GXE500 per la gestione di tali sistemi e per il riutilizzo di alcune vecchie telecamere
- installazione di nuove telecamere digitali nelle aree ove manca la copertura
- sostituzione della matrice analogica con una matrice virtuale software per la gestione del sistema IP
- ristrutturazione della sala operativa, sostituendo i sei monitor CRT con un plasma 50” diviso in sei screen e gestito da una tastiera IP identica per funzioni e gestione alla vecchia tastiera seriale
- sostituzione dell’attuale sistema di registrazione WJ-HD316 con un sistema di archiviazione di segnali digitali di rete modello WJ-ND400/G

Perimetri, varchi, aree interne
La nuova installazione ha consolidato la sicurezza di tutta l’area portuale, con interventi differenziati che hanno riguardato:

- il controllo perimetrale, attuato tramite un sistema antintrusione composto da un insieme di telecamere poste a controllo delle mura perimetrali e da un sistema di antiscavalcamento
- i varchi di ingresso/uscita; qui il sistema video con l’ausilio, anche, di un apparato di regolamentazione e controllo accessi
- rende possibile l’ingresso solamente al personale autorizzato nelle aree interne il sistema controlla pontili, monitora la regolarità e la sicurezza di tutte le operazioni di movimentazione carico/scarico dalle navi dei prodotti finiti e di quelli petrolchimici

La centrale operativa, infine, è costituita da tutti gli apparati di centralizzazione del sistema video, in cui trovano posto tutti i sistemi di archiviazione ed elaborazione delle immagini e degli allarmi che provengono dal campo.
Siamo partiti, tanti anni fa - ha sottolineato Arcolao - con il classico sistema analogico su cavo coassiale, per evolverci fino alla situazione attuale, che ci vede utilizzare un impianto IP - dove normativamente permesso - misto a telecamere analogiche in custodie brandeggiabili a sicurezza intrinseca, il tutto su supporto trasmissivo in fibra ottica.
La nostra scelta è caduta sul prodotto Panasonic, poiché, oltre alla qualità dell’immagine e all’affidabilità dei prodotti installati, ci ha assicurato, nel tempo, non solo un continuo aggiornamento sui prodotti - che ci permette di essere sempre tecnologicamente all’avanguardia - ma anche un attento servizio di manutenzione programmata a tutela dell’investimento realizzato, quasi portando a zero il numero di guasti e disservizi sul sistema
”.

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