Stazioni ferroviarie – In calo i reati, aumentano i controlli

Polfer
Stazioni ferroviarie, Polfer: controllo documenti

Oggi le stazioni sono veri centri polifunzionali ad alto tasso di pedonabilità: la videosorveglianza si conferma un’innovazione imprescindibile. Lo sottolinea il vicequestore Barbara Caccia

I furti nel 2017 sono in linea con gli anni precedenti e continuano ad essere il reato più diffuso in ambito ferroviario con 7.569 casi (73,8%). Seguono i danneggiamenti (1.844 casi) e le aggressioni (523 casi) che, rispetto al 2016, sono in calo del 12%. Dai dati pubblicati sul rapporto “2017 - Un anno di Polizia Ferroviaria in 110 numeri” emerge, inoltre, che l’anno 2017, con 4.550 furti ai danni dei viaggiatori, è al di sotto del 13% rispetto alla media degli ultimi 8 anni.
Per il 61% dei casi gli eventi si verificano in prevalenza a bordo treno con un’incidenza pari a 1 furto ogni 211.517 viaggiatori. Il rapporto conferma dunque un trend positivo che il capo della Polizia Franco Gabrielli, nel suo inter-vento di chiusura dei lavori in occasione del 39° Consiglio strategico Railpol, network di collaborazione fra le Poli-zie ferroviarie e dei trasporti europee, concluso lo scorso 7 giugno a Lucca, commenta così: “La collaborazione, la condivisione e lo scambio di informazioni rappresenta il modo intelligente per consentire ai singoli operatori di attuare le buone pratiche”.

Barbara Caccia
Barbara Caccia, vicequestore della Polizia di Stato - Servizio Polizia Ferroviaria

Le stazioni di oggi, così come gli aeroporti, sono diventate veri e propri centri polifunzionali e luoghi ad alto tasso di pedonabilità. Per questo motivo la videosorveglianza rappresenta un’innovazione imprescindibile e sarà sempre più presente, così come è nella vita di tutti i giorni, con una duplice funzione: scoraggiare i malintenzionati dal compiere attività illecite e rassicurare le persone oneste.
Ne abbiamo parlato con Barbara Caccia, vicequestore della Polizia di Stato - Servizio Polizia Ferroviaria.

Il report “2017 - Un anno di Polizia Ferroviaria in 110 numeri” sottolinea che il 31% dei furti in stazione a danno dei viaggiatori avviene sul marciapiede e il 21% in negozio. Da questi dati si desume che oltre la metà degli episodi avviene proprio all’interno di spazi videosorvegliati. Come è gestita l’attività operativa e direzionato l’intervento?

Occorre precisare intanto che l’inter-no dei negozi, in quanto area privata, è normalmente vigilato da guardie particolari giurate o mediante sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, remotizzati presso la Sala Operativa della Polizia Ferroviaria. Rispetto alla delittuosità che interessa tali aree l’attività di Specialità viene svolta per lo più con operatori in abiti civili. Quanto agli ambienti videosorvegliati della stazione, l’utilizzo delle immagini da parte della Polizia Ferroviaria ha una valenza per lo più investigativa in quanto consente di ricostruire la dinamica dei reati e di individuarne gli autori. È capitato in taluni casi che l’occhio attento dell’operatore in Sala Operativa abbia addirittura consentito di intercettare il ladro e di recuperare la refurtiva prima ancora che la vittima si rendesse conto di aver subito un furto.
Ovviamente l’utilizzo delle telecamere assolve anche la finalità di prevenzione, consentendo di individuare situazioni sospette o bagagli abbandonati, oppure a scopi di ricerca di persone scomparse. Chiaramente la videosorveglianza va a integrare e a supportare un dispositivo di vigilanza che si articola sul territorio (stazioni e treni) in pattuglie in uniforme e in abiti civili.

Nelle grandi stazioni sono presenti diverse e avanzate tecnologie che riescono a controllare quasi interamente lo spazio di stazione. Nei piccoli comuni e nelle fermate di passaggio, invece, come è affrontata la sicurezza dei viaggiatori?

Le tecnologie costituiscono un elemento prezioso a supporto dell’attività operativa: non solo in termini di videosorveglianza. Si consideri, a riguardo, che gli impianti sono presenti anche in stazioni più piccole e a bordo di molti treni, ma che i controlli passano anche attraverso con smartphone di ultima generazione in dotazione alle pattuglie. Questi dispositivi sono dotati di termocamere e di lettori ottici per il controllo immediato dei documenti d’identità. Basta avvicinare il documento elettronico allo smartphone e in tempo reale il dispositivo restituisce il risultato fornito dalla banca dati di Polizia segnalando con un alert l’eventuale provvedimento da eseguire. Occorre considerare che le stazioni sono oltre 2.500 e i treni più di 9.000 ogni giorno, per un totale di 1.600.000 viaggiatori al dì e complessive 3.500.000 presenze quotidiane in ambito ferroviario. Questo rende necessario un dispositivo di sicurezza flessibile e in grado all’occorrenza di raggiungere ogni luogo, anche lungo la linea ferroviaria. La Sala Operativa della Polizia Ferroviaria, attestata normalmente presso i capoluoghi di regione, ha la possibilità di gestire tutte le pattuglie della Specialità dislocate sul territorio regionale, ma anche di attivare, se necessario, l’intervento di altre Forze di Polizia presenti sul territorio in modo da garantire un intervento più tempestivo possibile. Pochi sanno che i capitreno dispongono di telefoni dotati di tecnologia GSM-R in grado di comporre un numero di emergenza (“1600”) direttamente collegato con la Sala Operativa Polfer più vicina. Tale collegamento diretto consente di ottimizzare i tempi di intervento delle Forze dell’Ordine in caso di necessità. (...)

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