Sicurezza urbana e sicurezza del cittadino

Uno degli ambiti più esposti a micro e macro-criminalità è quello degli spostamenti e dei trasporti terrestri, sia per l’eterogeneità che per l’ampiezza spazio-temporale in cui si svolgono. Se, poi, la scelta ricade sull’utilizzo dei mezzi pubblici, la sicurezza diviene un’esigenza pressante.

Gianni Andrei
Ingegnere esperto in sicurezza integrata
Docente a contratto presso Università di Roma Tor Vergata
Presidente di A.I.PRO.S. - Associazione Italiana Professionisti della Sicurezza

Qualità dei prodotti, beni culturali e sicurezza: tutti ambiti direttamente dipendenti dalla disponibilità di risorse economiche, sia pubbliche che private, ritenuti da molti come “non fondamentali”.
Si va a risparmiare, quindi, proprio su questi.
Ecco allora che il prezzo più basso di un prodotto orienta profondamente la scelta, come la rinuncia alle indifferibili manutenzioni di beni culturali è accettata, seppur a malincuore, da tutti, o quasi.
Poco importa, poi, che il prodotto “economico” non sia affidabile, duri meno e sia praticamente privo di sicurezza, se non addirittura pericoloso; che i Beni Culturali - e cioè il “capitale” su cui fondare il rinascimento dell'Italia e dell'Europa - vengano penalizzati; che gli impianti di sicurezza siano sottoposti a manutenzioni solo occasionali e che si esasperi la loro vita tecnica.
Insomma, si accetta di vivere un po' meno sicuri.
E' aumentata la propensione al rischio, addirittura con un incremento dell'accettabilità di poter essere coinvolti in un evento funesto, passando da standard di vita socialmente elevati a livelli pericolosamente critici, ai quali non siamo abituati, né preparati.

Spostamenti e trasporti,
ambiti poco sicuri

La sicurezza urbana e la sicurezza del cittadino affrontano oggi uno scenario di possibili accadimenti sempre più vasto e variegato, analizzando e valutando non solo gli sviluppi di eventi riconducibili ad azioni volontarie, accidentali o incidentali - e con una magnitudo tale da poter apportare danni più o meno rilevanti alla popolazione o a un'intera comunità - ma di eventi molto più circoscrivibili e poco prevedibili, legati ad azioni isolate e singole di dolo e sabotaggio, tali da colpire un numero limitato di persone, ovvero di criminalità e micro-criminalità non organizzate, dirette a singoli individui.
Emerge che uno degli ambiti più esposti è senz'altro quello degli spostamenti e dei trasporti terrestri, sia per l'eterogeneità che per l'ampiezza spazio-temporale in cui si svolgono.
Gli spostamenti, di lunga percorrenza o brevi e quotidiani, che richiedono l'uso della propria automobile o dei mezzi pubblici, fanno parte della vita di ognuno.
Ed è evidente che, relativamente a questi elementi, l'età o la mansione lavorativa o sociale non hanno più alcuna rilevanza.
Questo fenomeno diffuso implica aspetti antropologici, sociologici, psicologici e, naturalmente, ha delle forti ricadute in termini energetici, ambientali e senz'altro di sicurezza.
Analizzare la richiesta di sicurezza dell'utente significa innanzitutto partire dalle esigenze che palesano i viaggiatori, a prescindere dal tipo di trasporto.
E' facile, quindi, scoprire che le motivazioni della scelta di un mezzo di trasporto (privato o pubblico) trovano fondamento in almeno quattro fattori: comodità, velocità, disponibilità ed economicità.
Se solamente uno di questi appare sconveniente, spesso si privilegia il “mezzo proprio”.
Ma se la scelta ricade sul mezzo pubblico - treno, autobus, tram, pullman o metropolitana - la sicurezza personale e dei propri beni diviene pressante e, in alcuni casi, fondamentale.

Analisi
e valutazione dei rischi

Per una corretta analisi e valutazione dei rischi, si devono prendere in considerazione sia gli aspetti della sicurezza “del” viaggio che della sicurezza “nel” viaggio.
Subito è bene ricordare che il viaggio inizia dalla propria abitazione e deve portare a destinazione, e viceversa.
E' quindi probabile che sia necessario l'utilizzo di diversi mezzi di trasporto pubblico.
E in questo caso, la domanda di sicurezza dell'utente rimane sempre allo stesso identico livello.
Non si può certo pensare che sull'autobus si possa stare sicuri e che sulla metropolitana meno.
Le analisi più incisive si spingono a valutare il grado di percezione della sicurezza da parte del viaggiatore ma, purtroppo, si limitano a particolari situazioni e ambienti, esaminando solamente uno dei momenti del viaggio e non il viaggio nella sua interezza e nei suoi aspetti e situazioni poliedriche.
Proviamo allora a esemplificare, per individuare meglio i punti che si devono esaminare.
Avendo scelto, ad esempio, il treno per recarsi da Roma a Milano, partendo dalla propria abitazione, si dovranno frequentare i luoghi e affrontare le situazioni che seguono:

- tratto di strada, a piedi, dalla propria abitazione alla fermata dell'autobus
- attesa alla fermata dell'autobus
- viaggio in autobus
- discesa e percorso pedonale verso e all'interno della stazione della metropolitana
- attesa in banchina, salita e viaggio sulla metropolitana
- discesa e percorso pedonale fino all'entrata nella stazione ferroviaria (di Roma)
- attesa in stazione
- salita e viaggio in treno
- arrivo alla stazione ferroviaria (di Milano)
- discesa e percorso pedonale all'interno della stazione ferroviaria
- discesa e percorso pedonale all'interno della stazione della metropolitana
- attesa in banchina, salita e viaggio sulla metropolitana
- discesa e percorso pedonale fino all'uscita in superfici
 - attesa alla fermata dell'autobus
- salita e viaggio in autobus
- discesa e tratto di strada, a piedi, sino a destinazione

E' complesso quantificare gli aspetti di sicurezza relativi alle diverse situazioni, anche perché le variabili sono molteplici e possono mutare - ad esempio - già con l'orario e con l'affollamento.
Ma è facile evidenziare i rischi percepiti dall'utente, che sono almeno:

- molestia alla persona
- danneggiamento dei propri beni
- aggressione
- furto
- rapina

Si tratta, in definitiva, di una netta e precisa percezione di insicurezza, che può diventare rilevante quando si evidenzia anche la presenza di:

- molestatori (randagi, nomadi, accattoni ecc.)
- tossicodipendenti
- ubriachi
- gruppi di tifosi
- manifestanti

Psicosi singole e collettive,
fattori di cui tenere conto

E sono da mettere in conto anche le psicosi - singole e collettive - come la paura di sabotaggi o attentati, che pure incidono, e non poco, nella scelta di un mezzo di trasporto.
Basti pensare alle conseguenze nefaste e all'effetto domino innescato dalle azioni vandaliche (o di sabotaggio?) alla fermata della Metro B della Stazione Termini di Roma, che il 21 dicembre scorso hanno provocato l'entrata in funzione dei dispositivi di sicurezza, con l'interruzione dell'alimentazione elettrica, il conseguente blocco di alcuni treni nei tunnel e l'evacuazione della Stazione Metro di Tiburtina.
I responsabili di quello che i Media hanno definito “atto vandalico” hanno azionato e poi strappato via il pulsante di emergenza presente sulla banchina della fermata a Termini, provocando l'interruzione nell'erogazione della corrente, fermando tutti i treni e causando il blocco totale del traffico su entrambe le linee metropolitane.
Da sottolineare che, chissà se per emulazione o altro, analogo atto è stato quasi contemporaneamente compiuto alla stazione della metro di Eur Fermi e che in precedenza, il 9 novembre, si era verificato un episodio simile: alcuni ubriachi attivarono il freno di emergenza provocando blocchi e ritardi.
Credo sia importante, in ogni caso, dare delle risposte, in termini organizzativi e tecnologici, in grado di rafforzare la percezione della sicurezza del viaggiatore.

Prevenzione e protezione
Se la criminalità ufficiale è legata ai dati indiscutibili dei reati denunciati, quella reale - relativa ai reati effettivi e comprendente anche quelli non denunciati - è indubbiamente più grande, seppur non valutabile e quantificabile con certezza.
Quella percepita, poi, diventa un dato personale e discrezionale, impossibile stavolta da calcolare da parte delle Forze dell'Ordine.
Ma è pur vero che la percezione di insicurezza è avvertita e stimata concretamente dall'utente, spesso anche condizionato da fattori emotivi contingenti, in modo tale da individuare e valutare un rischio potenziale e, conseguentemente, da mettere in atto cautele comportamentali e precauzioni personali.
Una difesa “fai da te” che ogni viaggiatore attua in maniera differente da un altro, ma che risulta indubbiamente influenzata (positivamente) almeno dai seguenti fattori:

- presenza di altre persone (e cioè di altri utenti)
- presenza manifesta ed evidente di personale addetto alla vigilanza
- visibilità di impianti Tvcc
- illuminazione adeguata
- pulizia dei luoghi e dei mezzi
- corretto funzionamento e buona manutenzione dei mezzi
- corretto funzionamento di impianti e apparati di sicurezza ed emergenza
- controllo di accessi, circolazione e permanenza (specialmente nelle stazioni ferroviarie e nelle metropolitane)
- informazioni audio-visive corrette e tempestive

Non a caso, è stato riscontrato che i luoghi dove maggiormente ci si sente insicuri sono i passaggi sotterranei e gli ambienti dei servizi igienici.
Ed è proprio qui che la percezione dell'insicurezza risulta a un livello più alto di quella effettivamente reale.
Se i singoli fattori umani sono determinanti nella percezione personale, appare evidente che essi debbano essere “aiutati in positivo”, attuando tutte le misure possibili riferite ai fattori sopra evidenziati.
Anche se a volte non basta.
Bisogna, infatti, agire affinché, ad esempio, la presenza di vigilanza dia all'utente una garanzia dell'operatività.
Una sicurezza concreta, quindi, e non apparente o sulla carta.
Ecco, dunque, che due “pilastri” della sicurezza del viaggiatore sono ben individuati:

- da una parte, il comportamento attento e cauto dell'utente, che dovrà evitare di avventurarsi in luoghi e situazioni troppo insicure, non ostentando, tra l'altro, oggetti di valore
- dall'altra, l'organizzazione di sicurezza, che dovrà sicuramente tendere a un'integrazione reciproca tra Forze dell'Ordine e vigilanza privata e a una gestione corretta degli impianti di vigilanza e di controllo, sia degli accessi che della circolazione e permanenza. Il presidio discreto e, laddove necessario, evidente di luoghi e aree, così come sui mezzi di trasporto, è condizione indispensabile e irrinunciabile alla qualità della vita odierna

Molti luoghi e ambienti (stazioni e fermate, soprattutto) sono realizzati in edifici storici o in nuove strutture, ma in periferia.
Questo significa che, nel primo caso, la progettazione di sistemi tecnici di controllo e difesa potrebbe risultare più difficoltosa e, nel secondo caso, addirittura poco utile alla tempestività di un intervento.
Eppure, la tecnologia di videosorveglianza odierna è estremamente ampia e offre una grande quantità di soluzioni applicative, così come le numerose proposte tecnologiche per rendere le nostre città sempre più “Smart Cities”, capaci di coniugare innovazione, ambiente e qualità della vita.
Ecco dunque che risulta basilare l'organizzazione di vigilanza e intervento, integrata con i sistemi Tvcc.
E questo discorso è valido sia per i luoghi di attesa, che negli spostamenti preliminari e durante il viaggio vero e proprio.
Infine, specialmente nelle zone periferiche o in luoghi poco frequentati, potrebbe essere un valido deterrente contro i malintenzionati e un buon punto di riferimento per la sicurezza del viaggiatore, il favorire l'ubicazione di un bar o di un esercizio commerciale o almeno di un edicola di giornali, vicino a stazioni e fermate isolate.
Rendere un viaggio sereno, oltre che confortevole e veloce, è un impegno a migliorare la società e gli individui.
E' allora un diritto per i cittadini e un impegno rigoroso per i professionisti della sicurezza.

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