Ferrovie, sicurezza, videosorveglianza: in calo i reati, aumentano i controlli

Ferrovie, sicurezza e videosorveglianza: proseguono le iniziative del Gruppo FS Italiane per garantire la massima sicurezza delle stazioni e dei treni e per tutelare i viaggiatori e il personale in servizio  

Uno degli ambiti in cui la sfida della sicurezza è più pressante è indubbiamente quello delle stazioni ferroviarie. Nonostante l’impiego dei sistemi di videosorveglianza, a cui ricorrono sempre più Ferrovie dello Stato e Forze dell’Ordine, risulta quasi impossibile controllare 24 ore su 24 le oltre 2 mila stazioni diffuse sul territorio nazionale. Per questo motivo, in alcune zone d’Europa, soprattutto nelle aree dell’Est, si rivela ancora oggi decisivo il fatto che le stazioni siano sempre presenziate, proprio come accadeva in Italia fino a vent’anni fa circa. Insomma, anche nell’iper-tecnologico XXI secolo la presenza di un capostazione, di una stazione ferroviaria pulita e in ordine, con una sala d’attesa controllata, sono fattori che risultano decisivi per trasmettere ai passeggeri una confortevole sensazione di sicurezza.

Tuttavia, il treno della storia è in marcia in ben altra direzione: nell’era dell’automazione, della robotizzazione e delle stazioni telecomandate da un dirigente centrale operativo, anche in questo ambito si assiste a una progressiva sostituzione tecnologica dei lavori del passato. Dal momento che la tecnologia non potrà essere rinnegata, una delle sfide sarà quella di conciliare lo scenario delle stazioni telecomandate con le esigenze di sicurezza dei passeggeri.

Ferrovie, sicurezza, videosorveglianza: le tecnologie protagoniste

Si partirà, certamente, da buone basi: il Gruppo FS Italiane è impegnato in una costante attività di security. Tra le iniziative da poco annunciate, ricordiamo il piano per l’installazione di tornelli, recinzioni adeguate e sistemi di videosorveglianza per la riqualificazione di circa 90 stazioni lombarde.

Più a Sud, in Sicilia, la Polizia Ferroviaria ha adottato un nuovo supporto informatico sempre interconnesso con la Sala Operativa della Polfer. Si tratta del CAT S60, più di un semplice smartphone: attraverso esso, i poliziotti sono costantemente in contatto con la propria Centrale Operativa che geolocalizza la loro posizione a garanzia di una maggiore sicurezza degli operatori e di una più veloce ed efficiente dislocazione delle pattuglie sul territorio e di smistamento in caso di richiesta d’intervento. Attraverso il CAT S60, gli agenti della Polfer sono in grado, autonomamente, di interfacciarsi con le principali banche dati per un controllo diretto delle persone sospette e dei documenti, diminuendo drasticamente i tempi degli accertamenti.

La percezione della sicurezza

A questo punto, però, poniamoci dal punto di vista dei passeggeri. Qual è la loro percezione della sicurezza all’interno delle stazioni ferroviarie? Ebbene, un’indagine di qualche tempo fa di Rete Ferroviaria Italiana ha distinto tra valutazioni “a caldo” e “a freddo” dei passeggeri: se dalle prime, immediate, emerge un giudizio delle stazioni come “abbastanza sicure”, nelle seconde - più ragionate - spicca un pregiudizio negativo.

Nelle valutazioni “a caldo” le medie stazioni raccolgono, rispetto alla percezione istantanea di sicurezza, un punteggio medio superiore alle grandi. Per quanto riguarda gli orari, nel caso delle grandi stazioni è percepita più critica la prima parte della mattinata, per le medie stazioni il primo pomeriggio; non si evidenziano, invece, particolari criticità nelle ore serali.

La valutazione sulla sicurezza della stazione accentua il dato negativo man mano che da “istantanea” tende a diventare più fredda e ragionata, come se alla lunga prevalesse un pregiudizio negativo sulla sicurezza della stazione ferroviaria.

Chiaramente, i luoghi maggiormente frequentati (bar, ristoranti, biglietteria ecc.) sono considerati sicuri. Viceversa, particolarmente critico appare il livello di insicurezza vissuto quando si sosta o si transita nell’area dei servizi igienici e nei sottopassi. Tuttavia, numeri alla mano, i luoghi maggiormente esposti agli illeciti sono proprio quelli più frequentati come, per esempio, la biglietteria, la galleria e gli esercizi commerciali. È il caso di dire, percezione e realtà viaggiano su binari opposti.

Quali caratteristiche deve possedere un sistema di videosorveglianza all’interno delle stazioni ferroviarie?

«Le principali tematiche in tema di sicurezza per le stazioni ferroviarie sono legate alla capacità di gestire in maniera selettiva ed efficace l’enorme quantità di informazioni derivate dal flusso di persone che frequentano il sito», sottolinea Claudio Scaravati, Business Development Manager Bosch Security Systems. «Il corretto controllo - prosegue infatti il manager - riguarda non solo degli accessi, ma anche le modalità di stazionamento e di movimento delle persone, siano essi passeggeri o personale operativo». (...)

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