D-Link per lo smart working: come e perché implementare le infrastrutture di rete

Lorenzo Reali, D-Link
Lorenzo Reali, Business Solutions Manager D-Link

Dal punto di vista puramente business, l’emergenza Covid ha dimostrato che la realtà italiana non era ancora pronta a gestire il telelavoro. Il motivo? Per lo più la causa risiede nella carenza infrastrutturale e di software interni alle aziende compatibili. Ne abbiamo parlato con Stefano Nordio e Lorenzo Reali di D-Link

Archivi online, firma elettronica dei documenti, connessione wireless: il futuro delle aziende italiane è il digitale. Quelle che l’hanno compreso e hanno avviato per tempo la “transizione smart” hanno affrontato in modo meno impattante questo periodo di crisi legato all’emergenza Covid. Molte aziende, però, non erano preparate e, con l’arrivo del lockdown, si sono dovute riorganizzare frettolosamente, spesso con risultati scarsi, risentendo in termini di qualità del lavoro, di benessere psicofisico dei dipendenti e, non da ultime, di sicurezza e integrità dei dati aziendali. Ma cosa devono fare in concreto le aziende per adeguare le proprie infrastrutture al telelavoro in sicurezza? E quali sono le soluzioni più efficaci per rendere lo smart working una realtà anche per il post emergenza?

Rispondono Stefano Nordio, VP D-Link EU, e Lorenzo Reali, Business Solutions Manager.

Come si implementa una rete aziendale?

Stefano Nordio, VP D-Link EU
Stefano Nordio, VP D-Link EU

S. N.: «Per implementare una rete aziendale accessibile facilmente e in sicurezza anche da remoto non sono necessari grossi investimenti, soprattutto per imprese di piccole e medie dimensioni. Il primo passo fondamentale è la creazione di una rete wireless professionale e sicura, con la realizzazione di una VPN, per permettere a dipendenti e collaboratori di accedere in qualsiasi momento e da qualsiasi posto al server aziendale, nonché a tutti i file e programmi salvati in rete. Altro elemento di rilievo, che le aziende devono tenere in considerazione per agevolare il processo di smart working per i proprio dipendenti, è il trasferimento in cloud delle principali applicazioni critiche per lo svolgimento delle attività aziendali, tipo il server di posta o il backup di file e dati. Fondamentale è proteggere il tutto con un sistema antivirus completo che assicuri la massima protezione e sicurezza dei dati».

Quali sono le principali esigenze che D-Link ha raccolto dalle aziende italiane?

L. R.: «Le aziende italiane, molte delle quali impreparate ad affrontare questa situazione di lockdown, hanno dovuto riadattarsi e in tempi brevi adoperarsi per permettere di proseguire le proprie attività anche da casa. Grande importanza è stata ricoperta da quelle soluzioni di connettività semplici da implementare e utilizzare, come per esempio i router mobile e desktop, che assicurano una connessione veloce e performante, garantendo alti livelli di mobilità, flessibilità, performance e sicurezza».

Ci sono differenze per tipologie aziendali?

L. R.: «In base alle richieste pervenute c’è stata un’omogeneità delle soluzioni implementate sul territorio nazionale. Piccole e medie realtà sono ben distribuite su tutta Italia, con un focus nelle aree del Nord per quanto riguarda le grandi aziende».

Possiamo tracciare una classifica delle priorità per lo smart working in sicurezza?

S. N.: «In termini di rete è importante che l’infrastruttura interna sia stabile e che la banda di connessione sia adatta a sostenere i flussi di connessione dei lavoratori in remoto, allo stesso tempo deve essere facilmente scalabile, per potersi adattare alle crescenti richieste di connettività. Ruolo chiave è svolto poi da un sistema di sicurezza che garantisca la protezione e l’integrità dei dati aziendali».

Quali sono le principali soluzioni proposte?

S.N. «Per realtà medio-piccole che vogliono realizzare facilmente una VPN, il router DSR-1000AC è la soluzione ideale, poiché è in grado di gestire tunnel VPN SSL (Secure Sockets Layer), come anche tunnel GRE (Generic Routing Encapsulation), per avere l’accesso remoto a un database centrale. Per le medie e grandi realtà, invece, c’è la serie di switch stackable DXS-3600 che può essere utilizzata come router centrale di un ambiente enterprise o come aggregation switch in un ambiente Multiprotocol Label Switching (MPLS) per la realizzazione di una VPN. La serie DXS-3600 dispone di una varietà di funzioni Layer 2, VLAN, multicasting, QoS, di sicurezza, data center e static routing.

L. R.: «Dall’altro lato, per i dipendenti o i piccoli uffici, che hanno bisogno di una connessione veloce e performante anche da casa, D-Link propone i router mobile e desktop, che in questi ultimi mesi sono saliti in vetta alla classifica dei prodotti più venduti. Infatti, questi router solo la soluzione ideale per chi non ha una linea fissa e vuole comunque creare una rete ad alta velocità per connettere più dispositivi, grazie alla presenza di uno slot compatibile con le SIM card di tutti gli operatori che garantisce connettività 4G/LTE. Il router mobile DWR-932 permette di navigare in mobilità grazie alla batteria integrata con durata fino a 5 ore con velocità in download fino a 150 Mbps e wireless N100, mentre il router desktop DWR-921 è dotato di porta WAN e 4 porte LAN per collegare via cavo PC, stampanti o scanner. Modelli più performanti sono il DWR-933 - per la versione mobile - con Wireless AC1200, download fino a 300 Mbps e batteria fino a 14 ore e il DWR-953 - per la versione desktop - con Wireless AC1200 e download fino a 300 Mbps».

Dall’osservatorio D-Link, infine, a livello europeo la situazione è diversa?

S. N.: «In questi ultimi mesi le richieste di prodotti registrate nelle varie country del gruppo europeo in cui D-Link Italia fa parte (Francia, Spagna e Portogallo e UKI) sono state molto simili e principalmente focalizzate su soluzioni router mobile e desktop, delineando una situazione molto simile in questi Paesi europei».

 

 

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