Professionalità, formazione e lavoro di squadra

«Quando ho avviato l’attività, sapevo di avere con me due alleati importanti: la passione per il mio lavoro e la determinazione a crescere attraverso l’aggiornamento continuo». In questa frase è riassunta l’essenza di un’azienda che, fin dal principio, ha posto alla base della sua attività tre solidi pilastri: affidabilità, competenza e innovazione.

Abbiamo intervistato Graziano Bruzzese, titolare dell’omonima azienda che dal 1983 opera a 360° nel settore elettrico civile e industriale.

Com’è iniziata l’avventura della Graziano Bruzzese srl?

«Dopo essermi diplomato all’istituto tecnico, ho iniziato a lavorare in un’ottima azienda che era allora il “top” per gli impianti. A soli 20 anni ho deciso di aprire la mia impresa: era il 1983, e quella scelta, molto voluta nonostante le opinioni contrarie dei miei familiari, è stata la scelta giusta, perché, piano piano, l’azienda ha incominciato a crescere, fino ad arrivare a contare oggi 12 persone in organico.

L’impianto elettrico è stato il nostro primo focus, ma nel tempo abbiamo ampliato i nostri orizzonti, grazie anche a una formazione continua dei ragazzi che hanno seguito corsi sulle reti dati, sulla domotica, fino ad arrivare agli impianti di allarme e alla videosorveglianza. Un importante plus che ci contraddistingue, proprio grazie alle specializzazioni maturate internamente, è quello di realizzare tutto in casa, senza delegare all’esterno se non in caso di problematiche davvero molto particolari».

Qual è un progetto, nell’ambito della sicurezza, di cui siete particolarmente orgogliosi?

Graziano Bruzzese impianto
Il sistema integrato TUTTO IN UNO
realizzato dalla Graziano Bruzzese per un bar tabacchi

«L’esempio più recente che mi viene in mente è un progetto dove abbiamo combinato, in modo ragionato, l’impianto elettrico, la domotica, la videosorveglianza e i sistemi di allarme. Si tratta di un sistema integrato per un bar tabacchi molto importante, che possiede parecchia merce di valore (alcolici, sigarette, valori bollati ecc.).

La gestione dell’illuminazione è stata legata al sistema d’allarme che, insieme all’impianto domotico, è stato progettato in modo da poter gestire accensione e spegnimento dell’impianto elettrico all’inserimento dell’allarme; a sua volta, l’allarme integra la gestione degli accessi ai diversi locali che compongono l’attività.

La gestione degli accessi è stata studiata per essere effettuata tramite badge oppure attraverso il cellulare, mediante codici. In caso di allarme, inoltre, è possibile consultare i fotogrammi inviati dalla videosorveglianza per essere certi che non si tratti di un falso allarme. Tutto questo attraverso un unico sistema che dirige le diverse componenti, creando un pacchetto completo di sicurezza e utilità».

Qual è, a suo avviso, il rapporto del cliente nei confronti delle soluzioni di sicurezza?

«È fondamentale essere in grado di far capire al cliente che le soluzioni proposte hanno un valore aggiunto che gli garantirà un ritorno in termini di sicurezza e qualità della vita. Per fare questo ci vogliono conoscenza, preparazione e formazione».

Cosa fa la differenza in un impianto di allarme?

«Chi lo realizza! Essendoci oggi una grande offerta da parte delle case produttrici, c’è un bombardamento su più fronti per quanto riguarda le informazioni, con il rischio di mandare in confusione gli utenti finali. È qui che il professionista serio e preparato fa la differenza: le installazioni fatte ad hoc apportano sicuri vantaggi, mentre altre, fatte senza le corrette valutazioni, possono produrre seri svantaggi. Per intenderci, installare dei rivelatori in luoghi non adatti rischia di far partire numerosi falsi allarmi con i conseguenti disagi. Preparazione ed esperienza evitano questo tipo di valutazioni errate».

Aggiornamento e formazione risultano dunque imprescindibili.

«Tanti considerano i costi legati alla formazione come costi “morti”. Al contrario, sono queste le scelte che fanno la differenza. Ovviamente alla base ci dev’essere la passione del singolo, perché senza passione non impari nulla. Ma alla fine la formazione paga, sia per quanto riguarda il singolo sia per quanto riguarda l’azienda nella sua totalità: lavorare bene, infatti, significa lavorare tutti e avere tutti uno stipendio a fine mese. Le aziende si salvano grazie al contributo e al lavoro dei singoli dipendenti, per cui non investire su di loro è un controsenso».

Il lavoro di squadra è fondamentale…

«A oggi io sono la “mente”; non riesco più a mettere le mani sui progetti come un tempo, quindi mi ritrovo a essere la figura che dà le direttive. Certamente aver maturato una solida esperienza in prima persona risulta fondamentale per essere in grado di dare le giuste direttive e delegare. Non è affatto semplice, soprattutto quando si parla di un lavoro artigianale, perché noi artigiani siamo sempre molto gelosi delle nostre conoscenze. Il rischio è quello di voler tenere per sé le cose più importanti, mentre invece, essere in grado di condividere le proprie conoscenze e competenze è il segreto per mantenere in vita un’azienda sana che guarda al futuro.

Proprio qui, per quanto mi riguarda, rientra in campo il fattore formazione: all’inizio di un nuovo lavoro io sono sempre presente, ma poi sono in grado di lasciar proseguire in autonomia i miei collaboratori, certo del fatto che sono persone formate, serie, che sanno come voglio che il lavoro sia svolto.

A oggi, il nostro dipendente di più lunga data è con noi da 30 anni, moltissimi sono con noi da una ventina d’anni. L’ultimo è mio figlio, con noi da tre anni; spero che un domani abbia voglia di continuare, ma mi pare di sì. E, se i dipendenti rimangono qui così tanto, evidentemente un motivo c’è».

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome