Edoardo Marcantoni, figlio del fondatore Rossano, è Executive Manager di Videx, che dal 1986 si occupa di produzione, ricerca, sviluppo e vendita di citofoni e videocitofoni. Il punto forte dell’azienda? Il sistema IP proprietario e interoperabile con impianti di terze parti, che rappresenta un unicum per il mercato italiano.
Più verticale di così non si può: quella di Videx, con sede nelle Marche, è una realtà che ha puntato tutto sulla specializzazione nel settore door entry, come racconta l’Executive Manager Edoardo Marcantoni.
«Mio padre Rossano, che ha fondato l’azienda nel 1986, ha messo al servizio dell’attività la propria esperienza ultradecennale nel mondo della citofonia e della videocitofonia, con una vocazione particolare verso l’esportazione: Videx è infatti l’abbreviazione di Video for Export.
Da quasi quarant’anni l’azienda si occupa di produzione, ricerca e vendita di soluzioni per la comunicazione in sicurezza in oltre 40 Paesi nel mondo - sia tramite filiali proprietarie sia tramite un network di distributori specializzati. L’impianto di produzione principale è a Monte Giberto (FM), con l’aggiunta di una recente acquisizione a Recanati (MC), e siamo avviati a un importante processo di espansione e sviluppo del brand tramite acquisizioni».
Come vi posizionate nel settore della sicurezza e quale tipo di servizi siete in grado di offrire?
«In un mercato dove da anni è in atto un effetto “commoditizzazione”, con lo spostamento di citofonia e videocitofonia dalla concorrenza differenziata a quella indifferenziata, ci distinguiamo per la volontà di specializzarci, lavorando costantemente per attribuire al segmento del door entry un valore aggiunto. In questo senso, possiamo vantare un team interno di Ricerca & Sviluppo composto da 15 persone, assieme a cui disegniamo, sviluppiamo e industrializziamo internamente tutti i prodotti sia per quanto riguarda la parte hardware sia per quanto riguarda la parte firmware e software.
Siamo gli unici veramente padroni della proprietà intellettuale di quello che vendiamo, con un catalogo di più di 2.000 prodotti finiti a livello mondiale. La nostra catena produttiva è quasi completamente internalizzata, per cui possiamo garantire un livello di servizio e supporto post-vendita, inclusa la sostituzione delle parti di ricambio, di lungo periodo (anche 20 anni).
Tutto questo ci consente di offrire a installatori, system integrator e professionisti della sicurezza un servizio completo: chi lavora con noi può valorizzare il proprio investimento nel tempo in modo unico rispetto a quanto attualmente propongono i nostri competitor».
Quali sono le principali tendenze del vostro mercato di riferimento e come cercate di integrarle nella produzione?
«Già da un decennio abbondante nel nostro settore sta diventando preponderante la parola IP: videocitofonia IP, controllo accessi IP e così via. È un’evoluzione che non ci ha colto di sorpresa, perché già da anni abbiamo messo assieme un team dedicato di ricerca, cui abbiamo affidato il compito di realizzare non un singolo prodotto ma una gamma completa di prodotti in grado di fornire una soluzione e operare nativamente su reti IP.
Entrando più nel dettaglio, siamo tra le poche aziende mondiali (sicuramente l’unica in Italia) ad aver sviluppato un sistema IP proprietario concepito per essere completamente interoperabile con tutti i sistemi di terze parti, implementando tutti i protocolli standard più diffusi (SIP, RTSP, HTTP ecc.). IPure si arricchisce ogni anno con dispositivi sempre più tecnologici, pensati per essere al servizio dell’integrazione tra l’impianto di door entry e gli altri sistemi della casa (non solo sicurezza, ma anche domotica, climatizzazione ecc.).
Tutti i nostri dispositivi sono sempre aggiornabili (gratuitamente, quando e dove decide l’installatore) a livello di software: anche le novità più recenti sono compatibili con i prodotti della generazione precedente, in modo da garantire una continuità infinita agli impianti».
Quali sono le caratteristiche che rendono IPure un sistema di riferimento per chi fa sicurezza?
«Prima di tutto i materiali di realizzazione: per i nostri prodotti utilizziamo solo acciaio AISI 316 di grado marino, altamente resistente agli agenti atmosferici e alla corrosione, e garantiamo un livello minimo di protezione antivandalo pari a IK07; nel processo produttivo, inoltre, utilizziamo solo viti speciali antimanomissione.
Ognuna delle nostre postazioni esterne integra di serie un lettore di badge, senza necessità di aggiungere accessori esterni, e monta a bordo un software appositamente configurabile per essere integrato con i sistemi di sicurezza (videosorveglianza, antintrusione ecc.).
Per quanto riguarda la cybersecurity, prevediamo una gestione sia a livello di rete locale dove sono installati fisicamente i prodotti, sia a livello cloud, con una serie di sofisticate procedure per evitare vulnerabilità nel momento in cui i dispositivi vengono collegati a Internet e i dati processati online. Siamo inoltre pienamente in linea con quanto previsto dalla normativa GDPR: non immagazziniamo dati personali di alcun tipo (tranne la mail che viene richiesta in fase di registrazione) e per policy aziendale non integriamo nei nostri prodotti gli assistenti vocali, dato che è impossibile sapere con certezza dove i dati vengono immagazzinati e quale uso ne viene fatto.
Stiamo lavorando per implementare nei nostri prodotti anche il sistema SSO (Single Sign-On), così da garantire un ulteriore livello di sicurezza tra l’utente e gli applicativi esposti in cloud».
Videx è un’azienda 100% “made in Italy”. Lo considerate un valore aggiunto?
«Per noi il concetto di “made in Italy” comprende la filiera, le competenze, il legame con il territorio marchigiano: è una componente imprescindibile della nostra identità aziendale. Avere tutta la filiera (dipendenti, fornitori, sub-fornitori, terzisti) a pochi passi da noi rappresenta di sicuro un punto di forza, senza cui non saremmo riusciti a diventare quello che siamo oggi.
È l’insieme di tutti questi fattori che ci permette di realizzare i nostri progetti esattamente come li abbiamo in testa: abbiamo “in casa” collaboratori estremamente competenti che sono in grado di disegnare e sviluppare i prodotti da zero e manodopera specializzata che è in grado di realizzare e assemblare le componenti necessarie per trasformare le nostre idee in realtà».
Quali sono gli ambiti più interessanti in un’ottica di sviluppo futuro?
«Stiamo lavorando in ambito di intelligenza artificiale, che stiamo impiegando prima di tutto a livello interno (per efficientare i processi aziendali) e vogliamo implementare con una soluzione anche all’interno dei nostri dispositivi. La cosa più importante per noi è farlo in maniera intelligente, senza utilizzare a sproposito la tecnologia.
Cercheremo inoltre di andare a servire in modo ancora più specialistico i segmenti di mercato finora meno attenzionati, concentrandoci in particolare sul segmento medio-piccolo residenziale con un occhio di riguardo importante a sicurezza e tecnologia.
In generale, tutto quello su cui andremo a lavorare manterrà come stella polare l’integrazione, le innovazioni tecnologiche e la compatibilità con le reti di dati».
UNA GAMMA DI PRODOTTI VERSATILE PER OGNI ESIGENZA
Il range di citofoni e videocitofoni Videx è amplissimo, con una copertura dal micro (piccole unità monofamiliari) al macro (complessi con migliaia di appartamenti) per quanto riguarda l’ambito residenziale.
L’azienda propone un’offerta concreta anche per il contesto commerciale e terziario, con soluzioni e materiali di pregio: si va dal classico prodotto a prova di vandalo a sistemi specializzabili a livello software per l’applicazione in situazioni particolari (carceri, strutture ospedaliere ecc.).
Una delle ultime novità è il videocitofono Klass, introdotto a inizio 2024: «Si tratta di un prodotto che esprime appieno la visione Videx del videocitofono come punto di accesso preferenziale ai servizi connessi della casa - spiega Marcantoni - Il design è estremamente elegante e ricercato, anche dal punto di vista dei materiali: abbiamo infatti optato per una cover lens in vetro 3 mm, al posto dei più comuni materiali sintetici.
Ma anche l’elettronica interna è importante, con quattro sensori integrati (temperatura, umidità, luminosità ambientale, prossimità) per le funzioni di cronotermostato, automazioni ed efficientamento energetico, più una telecamera frontale per le intercomunicazioni video e la videosorveglianza». Espandibile con una cornetta aggiuntiva (per esempio per chi non è troppo avvezzo alla tecnologia), dispone da standard anche della bobina per non udenti.
Doppio canale per la gestione
Per la gestione dei sistemi door entry anche da remoto, Videx mette a disposizione un’app gratuita dedicata (disponibile su Google Play e App Store), che consente di utilizzare un’unica utenza per più sistemi (casa, azienda, negozio, seconda casa ecc.): a ciascun sistema è possibile agganciare più account, per un range di azione esteso.
Per iniziare a utilizzare l’app, non è necessaria alcuna configurazione: basta scaricarla e scansionare il QR Code che appare sul videocitofono dopo l’installazione.
Per l’installatore, invece, la piattaforma di riferimento è il cloud, da cui è possibile controllare e diagnosticare i dispositivi installati (salvataggio delle configurazioni, riprogrammazione a partire da quanto salvato, verifica dello stato dei sistemi ecc.).