Videosorveglianza IP e AI nel Salento – Safe City Dahua applicata nel Comune di Castro

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Il Comune di Castro, in provincia di Lecce

La soluzione Safe City Dahua è stata applicata con successo anche nel Comune di Castro, nel Leccese. Vincente la partnership (appena un mese per completare le installazioni) messa in campo da Dahua Technology Italy con l’Amministrazione locale, il system integrator Progeneral e il distributore locale Securitek. Arcangelo Devenuto ci illustra i dettagli del progetto

Castro è una splendida cittadina del Leccese, la cui storia millenaria si respira nel cuore medievale del borgo. Le origini però risalgono intorno all’anno 1700 aC., ai cretesi sembra si debbano i primi insediamenti, fino a diventare colonia romana nel 123 aC. Proprio qui, oggi passato e presente si fondono in unicum che spalanca le porte al futuro e accoglie i principi fondanti della “città intelligente e sicura”.

È in questa direzione che si colloca infatti la decisione dell’Amministrazione locale di Castro, guidata dal sindaco Luigi Fersini, di dotarsi della nuova soluzione Safe City Dahua, il sistema di videosorveglianza IP centralizzato che dispone di funzioni di intelligenza artificiale di ultima generazione.

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Arcangelo Devenuto, Area Sales Manager Dahua per la regione Puglia

Ne abbiamo parlato con Arcangelo Devenuto, Area Sales Manager Dahua per la regione Puglia, che in loco ha intessuto le relazioni e curato i raccordi operativi tra i referenti dell’Ufficio tecnico comunale, il system integrator Progeneral Srl di Tricase (Lecce) e lo staff tecnico del partner distributivo Securitek Srl, sempre di Lecce.

Innanzi tutto, quali erano le istanze primarie del Comune di Castro?

«Esigenze primarie per l’Amministrazione locale erano l’aggiornamento e l’ampliamento dell’impianto di videosorveglianza preesistente, che possiamo definire “misto”, nel senso che presentava diverse tecnologie e prodotti che negli anni si sono sovrapposti o affiancati. Si trattava inoltre di una videosorveglianza di tipo passivo, ossia senza - per esempio - il valore aggiunto dell’analisi video: le telecamere, infatti, erano semplicemente poste nei luoghi principali di accesso al pubblico e nei punti potenzialmente a maggiore affollamento, con il mero intento di riprendere i fatti».

Quale, dunque, il terreno su cui vi siete dovuti muovere?

«Prima della nostra entrata in campo, a Castro non c’era mai stata un’azione propositiva “integrata”, capace di identificare una tecnologia lungimirante, che guardasse avanti a tutti gli sviluppi possibili e non si limitasse a prendere atto dell’esistente. Va però anche riconosciuto il fatto che lo stato dell’arte della videosorveglianza dell’epoca in cui sono state fatte le prime installazioni non era certo quello attuale. L’evoluzione delle tecnologie e, parimenti, il sostegno dei fondi statali rimangono spinta preziosa, quando non fondamentale, per immaginare un reale cambio di passo nelle grandi come nelle medie e piccole Municipalità italiane».

Quando, nel caso di Castro, è cambiato l’approccio?

«Da sempre puntare sulla Safe City per Dahua è una vera e propria missione che si esprime attraverso tecnologie e sistemi che consentono dinamiche di controllo, gestione e prevenzione estremamente ampie. Ancor più nella situazione attuale in cui, complice l’emergenza sanitaria, la necessità di evitare assembramenti e l’esigenza di soluzioni avanzate di people counting hanno richiesto la precedenza. A Castro la differenza l’abbiamo fatta proprio nel momento in cui abbiamo illustrato ai referenti dell’ufficio tecnico di competenza del Comune i vantaggi di cui avrebbero potuto godere nell’immediato, ma anche nel futuro, utilizzando un impianto di videosorveglianza avanzata e di tipo attivo. Abbiamo proposto loro un ventaglio di soluzioni inerenti al nostro sistema Safe City Dahua e la scelta è stata effettuata proprio tenendo in considerazione l’importanza e gli sviluppi consentiti dall’analisi dei metadata».

Quali, in sintesi, le soluzioni attivate sul territorio?

«Il sistema di videosorveglianza comprende il conteggio persone nei luoghi pubblici, le tecnologie di rilevamento parcheggi e la categorizzazione di metadati (persone e veicoli). Tra i benefici principali dell’implementazione del sistema Safe City Dahua spiccano il monitoraggio capillare del territorio già dai punti di accesso al Comune (strade e rotonde), passando poi alla zona industriale, i luoghi sensibili per affollamenti e controllo (scuole e discoteche), le piazze e i monumenti principali (castello, scavi archeologici e porto). Infine, l’allestimento di una control room all’avanguardia in supporto al lavoro della Polizia Locale.

E questa è solo una parte delle soluzioni che Dahua può mettere a disposizione delle Amministrazioni pubbliche. Va inoltre evidenziato che tutta la lavorazione è stata completata nel giro di un solo mese grazie a partnership molto proattiva: la nostra, con il system integrator e il distributore locale, si è infatti confermata una triangolazione davvero efficace, a riprova di una collaborazione ormai consolidata negli anni, che ci permette di massimizzare l’efficacia nei nostri rispettivi ruoli».

Il 10 novembre scorso è stato avviato, presso il comando della Polizia Municipale, il DSS Express: ci spiega brevemente cos’è e come lavora?

«Il DSS (Dahua Security Software) è il nostro software di centralizzazione che ci permette di implementare, integrare e, appunto, centralizzare i nostri sistemi in un’unica piattaforma consentendo, attraverso la struttura server-client, di avere più postazioni da cui trarre le informazioni sul nostro impianto e analizzare i metadata. Abbiamo scelto la versione Express per rispondere adeguatamente al numero di telecamere installate e perché ci permette di predisporre le implementazioni future: dalla citofonia di tutto il plesso comunale al controllo accessi sull’intero territorio fino a coprire zone limitrofe dei confini cittadini, dove possono verificarsi sversamenti illeciti di rifiuti. Un altro valore aggiunto è la possibilità di integrare mappe grafiche in modo che chiunque debba gestire o manutenere un dispositivo possa ricostruire tutte le problematiche grazie a un’unica immagine. Certo, adesso l’utilizzo del DSS è molto limitato rispetto alle sue potenzialità, ma è un primo importante passo per andare molto più avanti».

 

In sintesi

  • 25 telecamere bullet IPC-HFW7442H-Z della serie 7;
  • alimentazione ePoE, 12 Vdc o 24 Vac;
  • videoregistratore AI NVR5864-I da 64 canali serie WizMind;
  • piattaforma VMS proprietaria Dahua (software DSS Express)

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