Videosorveglianza mirata: il controllo della cassa

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«Il datore di lavoro può installare un sistema di videosorveglianza sulla cassa, per evitare la sottrazione di somme di denaro da parte di clienti e dipendenti?», chiede un lettore di Sicurezza.

Risponde Gianluca Pomante, avvocato cassazionista esperto di Data Protection.

Il dibattito sul controllo di postazioni particolari come la cassa di un negozio appassiona da molto tempo gli addetti ai lavori, per la necessità di fornire il giusto riscontro alle istanze dei soggetti coinvolti (da un lato, il datore di lavoro, supportato dal legittimo interesse della protezione del proprio patrimonio, dall’altro, il lavoratore, al quale devono comunque essere garantite le tutele di cui all’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori).

Videosorveglianza sulla cassa: quando e come è possibile

La risposta al quesito è sostanzialmente positiva, poiché il giusto bilanciamento di interessi può essere trovato con la videoregistrazione degli eventi limitata alle 24 ore, sufficienti per riscontrare, al termine della giornata, un eventuale ammanco di cassa e procedere alla visione delle immagini per comprendere cosa sia accaduto. Al dipendente si potrà ovviamente contestare solo l’eventuale sottrazione volontaria e non autorizzata di somme di denaro o documenti equivalenti, il danneggiamento volontario del dispositivo, altre condotte che non sono riferibili al rapporto di lavoro e che potrebbero essere contestate a qualsiasi cliente, in quanto rilevanti come illecito in sede civile e penale.

Videosorveglianza sul luogo di lavoro: cosa non è lecito fare

Al contrario, il sistema di videosorveglianza non potrà essere utilizzato per contestazioni di natura disciplinare, legate al rispetto degli orari di lavoro, a questioni che attengono la qualità della prestazione lavorativa o comunque connesse al rapporto di lavoro, poiché espressamente esclusi dalle norme poste a tutela dei lavoratori rispetto ai sistemi di controllo a distanza.

Inoltre, l’installazione del sistema di videosorveglianza sulla postazione di cassa dovrà sempre essere preceduta da un accordo sindacale con le rappresentanze aziendali o dall’autorizzazione della Direzione Territoriale del Lavoro, pena le sanzioni previste dalla legge. Necessari - ma è quasi superfluo ormai ricordarlo - i cartelli informativi, visibili prima che l’interessato entri nel raggio d’azione della telecamera, e l’informativa, chiara e accessibile, riguardante le modalità di trattamento dei dati.

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