Durante la conferenza stampa annuale svoltasi a Milano a fine ottobre, Synology ha presentato le tecnologie in campo e il piano d’azione 2019
Sono numerose le novità presentate dalla taiwanese Synology nel corso dell’annuale conferenza stampa, tenutasi a fine ottobre a Milano. Nel 2017 l’azienda è cresciuta del 20% in termini di fatturato, si è certificata Cna (prima tra le taiwanesi) e quest’anno partecipa alla comunità di prodotti di sicurezza First.
Quest’anno ha presentato le proprie tecnologie nei quattro ambiti in cui opera: lo storage, il back-up, il networking e il deep learning, con un approccio al business contro corrente e interessante per il mercato italiano, fatto di Pmi spesso molto vivaci. Infatti, racconta Francesco Zorzi, Technical Manager, Synology Italia è pronta a collaborare con gli integratori nello sviluppo di soluzioni open, senza confini di brand, puntando sulla qualità del servizio offerto.
Qual è il vostro approccio alla sicurezza dei dati?
«Citando un noto hacker, un computer sicuro è un computer spento. Siccome però per lavorare bisogna accenderlo, l’approccio di Synology consiste nel valorizzare e promuovere l’abitudine alla buona sicurezza, che significa sia prevenzione che protezione del dato. Sappiamo che la maggior parte dei data breach non è legata a complessi attacchi informatici ma alla mancata cura delle credenziali e la negligenza degli operatori. Dunque, investire in prevenzione è una buona cosa, ma non dà la certezza di non avere attacchi, invece avere un disaster recovery ben programmato dà la certezza del recupero dei dati. E poi bisogna semplificare e personalizzare l’autenticazione, per aumentare l’abitudine a proteggersi».
Come sviluppate le tecnologie?
«Synology sviluppa e testa internamente nel principio della due vigilance numerose soluzioni di attacco, su cui poi costruiamo le soluzioni di difesa. La differenza rispetto a un approccio più economico è che così facendo conosciamo bene il malware come strumento e questo fa di noi una delle aziende con la risposta più rapida».
Come funziona Active Backup?
«Alla base della soluzione c’è l’idea di creare delle safebox, ambienti protetti con la deduplica proprietaria Synology cui non possono accedere nemmeno gli amministratori del sistema, che mettono al sicuro i dati in caso di attacco e permettono di recuperarli. Per questo facciamo tanta formazione per educare gli integratori, perché sia il primo passo verso un salto di livello nella cultura della sicurezza. Non a caso, dove siamo intervenuti abbiamo ottenuto crescite nelle vendite pari al doppio o anche al triplo rispetto a prima, e sui prodotti più performanti».
Che tipo di eventi organizzate per i system integrator?
«Nelle occasioni formative ci impegniamo a coinvolgere anche altri vendor: non ci interessa tanto far vedere il singolo prodotto, quanto simulare una realtà aziendale vera e propria. Così ci siamo accorti che l’utente medio non era a conoscenza dell’esistenza di determinate funzionalità, quindi non poteva sviluppare soluzioni soddisfacenti. Soprattutto nel sud Italia abbiamo visto una grande potenzialità di crescita quando l’integratore si pone in un rapporto di collaborazione con l’azienda cliente. Proprio per supportarli ho creato una squadra tecnica gestita da me: noi guadagniamo perché produciamo le soluzioni, loro perché propongono un servizio».
Perché vi interessa il mercato italiano, dimensionato rispetto ad altri?
«Secondo noi è molto interessante. In Paesi come la Germania, la connettività è andata di pari passo con i servizi, in Italia no. È il paese delle Pmi, numerose, non dei pochi grandi player. Aziende piccole ma con un valore aggiunto enorme e per le quali lo stop tecnico mette a rischio la stessa esistenza. Spesso offrono servizi molto complessi a realtà grandi, ma hanno risorse ridotte e trovano molti ostacoli. Synology è disposta a investire per essere presente sul territorio e raggiungere anche queste realtà: tutte hanno bisogno di archiviare un contenuto e devono sapere che se la soluzione è di monitoraggio, è interamente deducibile».
Pianificazioni 2019
Nel mercato della videosorveglianza
Synology ha pianificato l’introduzione delle tecniche di Deep Learning ai pacchetti Surveillance Station con la funzione di analisi video avanzata Deep Video Analysis (DVA). Previsto anche il lancio del DVA locale multicanale DS1419dva con tecnologia DVA incorporata: riconoscimento degli oggetti e degli spostamenti, nessuna zona oscura, conteggio persone, oggetti non identificati e mancanti.