Sotto la guida di Edoardo Sangiorgi, affiancato dal padre Emanuele e da Vittorio Paur, SoluzioneTre Group è diventata da realtà artigianale un’impresa strutturata con dieci dipendenti, che affianca alla realizzazione di sistemi di sicurezza una divisione specializzata in impianti elettrici civili e industriali.
SoluzioneTre Group è un’azienda di Torino specializzata nella progettazione e installazione di impianti antintrusione, sistemi di videosorveglianza, protezione perimetrale e interna, nonché nella realizzazione di impianti elettrici civili e industriali. Due macroaree distinte che lavorano in sinergia per garantire al cliente la comodità di un unico interlocutore.
Abbiamo intervistato Edoardo Sangiorgi, che oggi porta avanti l’azienda insieme al padre Emanuele e a Vittorio Paur, terzo socio.
Come nasce l’azienda?
«SoluzioneTre è nata nel 2011, a Torino, ed è frutto delle esperienze pregresse di mio padre con il nuovo obiettivo di creare una vera e propria “sartoria dell’antifurto”. Per anni, infatti, fino al 2016, ci siamo occupati esclusivamente di cucire su misura dei nostri clienti i sistemi di sicurezza, focalizzandoci sulle nuove tecnologie e specializzandoci in protezioni da esterno, sistemi nebbiogeni e telecamere con le prime analisi video.
Gli obiettivi, con il passare degli anni, si sono evoluti: nel 2015 ha iniziato a prender vita il pensiero di espandere l’azienda, avviando la collaborazione con il terzo socio Vittorio Paur, grazie al cui know-how abbiamo ampliato il settore operativo anche all’impiantistica elettrica.
Da allora è cominciata una progressiva crescita in tutte le direzioni (fatturato, numero dipendenti, conoscenze tecniche, organizzazione aziendale), che ci ha portato a essere una realtà strutturata con 10 dipendenti (9 installatori e un’impiegata amministrativa), fino alla trasformazione, nel 2020, in SoluzioneTre Group srl».
Come siete strutturati dopo la riorganizzazione aziendale?
«SoluzioneTre Group oggi ha due macro-divisioni interne, quella dedicata alla realizzazione di impianti di sicurezza e quella per la realizzazione di impianti elettrici tecnologici. Il settore della sicurezza (quello più storico e forte) ci consente di soddisfare una clientela molto varia sia in ambito civile sia in ambito retail e industria. Il settore impianti elettrici è diventato una parte fondamentale dell’azienda, consentendoci di acquisire commesse più articolate e complete.
I nostri punti di forza rimangono la cura dei dettagli e le soluzioni su misura, che certamente in ambito civile ci permettono di soddisfare il cliente non solo dal punto di vista tecnico ma anche sotto il profilo estetico. Un altro punto di forza che reputo fondamentale è la continua voglia di migliorare e crescere».
Chi sono i vostri clienti?
«La nostra clientela è molto varia: ci sono tanti privati, prevalentemente nel settore sicurezza e prevalentemente di fascia medio-alta, che non badano al prezzo. Altri clienti sono banche, industrie, negozi, hotel, imprese di costruzioni e attività in generale. Spesso sono preziosi anche i contributi derivanti dagli ottimi rapporti di collaborazione con altri artigiani (idraulici, fabbri muratori, piccole imprese di ristrutturazioni ecc.) o professionisti, che danno vita a un proficuo passaparola, aiutandoci a sviluppare e diversificare la nostra clientela».
Una realizzazione da raccontare…?
«Sicuramente vale la pena menzionare la realizzazione di un sistema di telecamere installato su furgoni adibiti al trasporto di opere d’arte. Poi, tante installazioni nell’ambito di case di lusso, dove la ricerca della personalizzazione estetica diventa quasi spasmodica, ma allo stesso tempo anche molto stimolante.
Un altro cliente con cui abbiamo lavorato è la catena Belmond Hotel di LVMH, che ci ha affidato la programmazione di un particolare sistema di videosorveglianza presso una loro struttura a Ravello (SA). Per una realtà del genere, che ospita una tipologia di clientela estremamente riservata ed esigente, la sicurezza è uno dei punti fondamentali per garantire standard qualitativi altissimi».
Che peso ha la formazione nel vostro lavoro?
«La formazione è fondamentale: io, che ho 33 anni, per l’azienda sono una risorsa influente tanto quanto mio padre, che di anni ne ha 65. Questo perché, con il rapido cambiamento delle tecnologie e del mondo lavorativo, ciò che conta di più è quanto hai studiato negli ultimi cinque anni, non cosa sapevi fare nel 1978. Avere una squadra eterogenea è sicuramente una marcia in più, però sono fermamente convinto che la formazione continua possa innescare un salto di qualità nel singolo e, di conseguenza, nel gruppo.
Abbiamo conseguito tutte le abilitazioni e certificazioni minime necessarie per svolgere la nostra attività, contornate da attestati di formazione e aggiornamento ottenuti anche grazie alle possibilità offerte dai fornitori e produttori di sistemi. Ritagliare degli spazi in agenda per istruire le persone, togliendole dal cantiere, e trasmettergli l’importanza della formazione - non solo in campo, ma anche sui banchi di scuola - non è affatto facile.
Cerchiamo di dedicare il massimo sforzo ad approfondire annualmente alcuni aspetti importanti per il nostro lavoro, consci del fatto che si tratta di una buona abitudine da non perdere e, se possibile, anche implementare».
Qual è il vostro consiglio per i giovani installatori?
«Innanzitutto, bisogna fare un distinguo tra chi vuole fare l’installatore in maniera autonoma e chi vuole invece sviluppare un’azienda che si occupa di installare impianti. Sviluppare un’azienda ed essere un artigiano sono due cose molto diverse, ma non è detto che la seconda sia più facile!
Il primo consiglio, per chi vuole sviluppare un’azienda, è quello di non aspettare di avere a disposizione tutti gli elementi di cui ha bisogno, altrimenti l’attività non partirà mai: bisogna cominciare il prima possibile, perché tanto nella vita il piano va sempre riadattato strada facendo. Sicuramente la conoscenza tecnica del mestiere sta alla base di tutto.
Un’altra condizione necessaria è poi riuscire a sviluppare capacità base di vendita, public relation e negoziazione. Credo, infine, che in Italia oggi manchi un percorso formativo specifico a supporto di chi vuole buttarsi nel mondo imprenditoriale ma non sa bene da che parte cominciare, o magari non ha le conoscenze necessarie… ci vorrebbe una sorta di scuola di business development per installatori!».