Soluzione video per cabine ascensori

In uno stabile torinese, le cabine dei quattro ascensori – da tempo teatro di atti vandalici – sono state affidate allo sguardo delle telecamere.

Nell’ambito dell’edizione 2010 di H d’Oro - il concorso indetto dalla Fondazione Enzo Hruby per valorizzare la professionalità degli installatori - per la categoria Soluzioni Speciali è stata premiata C.S.G. Sistemi, di Torino.
Si deve all’azienda la realizzazione di una soluzione video studiata per controllare l’interno delle cabine di quattro ascensori condominiali, da tempo teatro di spiacevoli atti vandalici, al fine di scongiurare l’eventuale rischio di aggressioni, soprattutto durante le ore notturne.
L’impianto è costituito da una telecamera miniaturizzata integrata nella pulsantiera interna di ogni cabina.
I punti di ripresa sono collegati - tramite cavo UTP e coassiale - a un videoregistratore digitale a otto ingressi, posto nella sala macchine ascensore del corpo centrale del palazzo.
In prossimità del videoregistratore, di tipo digitale e con funzioni di videoserver, si trovano anche monitor e mouse mediante i quali, a seguito di un evento illecito, è possibile ricercare ed esportare le immagini su supporto Usb.
A garanzia di massima sicurezza il locale che ospita il DVR è dotato di porta con serratura e l’accesso alle immagini live e registrate è possibile soltanto previa digitazione di una password riservata, direttamente impostata dal cliente.
La ricerca delle immagini è particolarmente rapida, in quanto il sistema registra soltanto durante il movimento della cabina e per circa 60 secondi dal fermo della stessa - o per un tempo maggiore, grazie all’impostazione di allarme del motion.
Nonostante le telecamere installate fossero solo quattro, si è scelto di sovradimensionare l’apparato di gestione per eventuali future estensioni - tramite, ad esempio, la posa di ulteriori telecamere presso i portoncini di ingresso di ogni scala.

Segnale video pieno e pulito

Prima della soluzione ideata da C.S.G. Sistemi, le proposte pervenute alla committenza non erano riuscite a distaccarsi dalla stessa linea guida, pur realizzabile con modalità e materiali diversi: l’installazione, cioè, di un videoregistratore sopra il tetto della cabina di ogni ascensore, con le conseguenti problematiche dovute all’ambiente polveroso, alle vibrazioni e, soprattutto, all’eventuale visione dei filmati e al rischio concernente la loro esportazione.
L’ostacolo principale consisteva, infatti, nella difficoltà di trasmissione del segnale da ogni cabina alla sala macchine.
La cabina è alimentata da un cavo multipolare - che in gergo tecnico viene definito “cavo aereo multicoppie piatto” - il quale, per proprie caratteristiche e ubicazione, non può “agganciarsi” e/o “strapparsi” durante il movimento della cabina.
Non era, quindi, possibile prevedere l’installazione di nessun altro tipo di cavo parallelo che fosse dotato delle stesse caratteristiche meccaniche e di uguali risultati, soprattutto in termini di durata.
È stata tassativamente scartata da C.S.G. la trasmissione radio, in quanto la maggior parte dei ricetrasmettitori in RF non soltanto risulta facilmente intercettabile da normali audio-video repeater su 433Mhz - molto diffusi nelle abitazioni per la ricezione, ad esempio, su più televisioni dei canali satellitari - ma risulterebbe disturbata dal motore dell’ascensore.
Quest’ultimo, infatti, in tutti gli impianti nuovi o recentemente adeguati viene comandato da un inverter che ne fa variare la velocità lavorando sulla frequenza.
Tale prerogativa genera armoniche di disturbo non indifferenti, soprattutto sulle apparecchiature in radiofrequenza.
Grazie all’attiva collaborazione degli ascensoristi - che hanno modificato alcuni collegamenti tra cabina e sala macchine - i tecnici di C.S.G. sono riusciti a ottenere la disponibilità di una coppia di fili di un cavo aereo dedicato ai segnali - quindi con bassissime tensioni - sul quale, dopo opportune prove in laboratorio, è stato possibile trasmettere il segnale composito, utilizzando una coppia di ricetrasmettitori su doppino.
Il risultato? La ricezione di un segnale video pieno e, soprattutto, pulito.

Struttura dell’impianto

Sostanzialmente, per ognuna delle quattro cabine, l’impianto è così strutturato: dietro la pulsantiera è installata una microtelecamera a colori, alimentata da apposito switching locale.
Il segnale video viene convertito da un trasmettitore per doppino e inviato - mediante il cavo aereo dell’impianto già esistente - a un analogo ricevitore posto nella sala macchine: da quest’ultimo viaggia verso il videoserver a mezzo di un tradizionale cavo coassiale RG 59.
Tutt’e quattro le cabine ascensori sono, quindi, visibili da un’unica postazione sita in un luogo protetto, che consente una ricerca immediata e facilitata dei filmati in caso di atto vandalico.
L’intero impianto è stato realizzato in circa sei giorni lavorativi a cura dei due titolari dell’azienda e del tecnico alle dirette dipendenze di C.S.G. Sistemi.
Per alcune operazioni, quali la posa delle telecamere in cabina, si è resa necessaria la presenza di un tecnico della ditta che ha in gestione gli ascensori.

Di seguito, le apparecchiature utilizzate:

• quattro microtelecamere a colori di Hesa
• ricetrasmettitori coassiali
• UTP di Videodias
• un videoregistratore Hesa, modello Galileo 8 L
• un monitor VGA Samsung

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