Smart working – Supporto alle architetture aziendali durante l’emergenza

In questo periodo di emergenza sanitaria è una prova molto impegnativa e per molte aziende il “lavoro agile” è una priorità. L'esperienza di Consys.it, società di consulenza specializzata nella cybersecurity

L’emergenza sanitaria legata al diffondersi del coronavirus ha messo a dura prova tutte le imprese sul territorio italiano che, a seguito delle restrizioni imposte sugli spostamenti delle persone, hanno dovuto adattarsi e continuare a lavorare da remoto. Di certo, quello che si è appreso in queste settimane è che grazie allo smart working è possibile rimanere produttivi e molti faranno buon uso di quanto sperimentato, cercando di mettere a fattor comune i vantaggi, anche nel futuro.

Il potenziale dello smart working

Fino allo scorso gennaio in Italia erano circa 600 mila gli smart worker, su un potenziale di circa 5 milioni (dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano). Ma la modalità di lavoro agile, quando possibile, può diventare una soluzione interessante per ciascuno di noi, perché assicura interessanti privilegi. Per esempio, consente di azzerare le ore consumate, giorno per giorno, nel coprire il tragitto casa-lavoro, facendoci guadagnare tempo prezioso da investire in attività per lo sviluppo del business.

Purtroppo, molte aziende non erano pronte ad affrontare questa situazione improvvisa e si sono ritrovate nella condizione di pianificare in emergenza soluzioni temporanee; altre invece, che già predisponevano di una piattaforma abilitante, hanno cercato di potenziarla, così da permettere a interi uffici di continuare a lavorare. Consys.it, società di consulenza specializzata nella cyber security, a partire dal 24 febbraio, dopo aver predisposto la sicurezza dei propri collaboratori, si è messa a disposizione dei clienti, effettuando test e, ove necessario, predisponendo nuove configurazioni, caso per caso, per riadattare le infrastrutture ai requisiti in grado di rispondere alla situazione che si stava verificando.

Accesso remoto tra stabilità e performance

«A partire da fine febbraio - ha spiegato Gianluigi Crippa, Strategic Business Development Manager di Consys.it - la maggior parte dei nostri clienti ci ha chiesto di intervenire per aumentare la capacità delle architetture di accesso remoto per adeguarle a un numero di utenti anche nettamente maggiore alla situazione pre emergenza, anche mettendo in campo budget non preventivati».

In particolare, per i clienti che erano già dotati di soluzioni di accesso remoto ai servizi aziendali, i consulenti tecnici di Consys.it hanno gestito l’adeguamento e l’aumento del numero di utenti aziendali che potessero accedere a tali soluzioni, controllando la stabilità (alla richiesta di aumento capacitivo) delle architetture di accesso remoto garantendo contestualmente l’availability, le performance e la sicurezza di tali architetture.

Ogni soluzione valutata da Consys.it garantisce un’ottima user experience, rispetta elevati standard di sicurezza, quali le avanzate metodologie di Zero Trust Network Access (ZTNA) e di micro-segmentazione, metodologie implementate dalle più innovative architetture di accesso remoto proposte dal system integrator. Tra queste si evidenziano Access Policy Manager di F5 Networks; Prisma Access di Palo Alto Networks, piattaforma as a service che implementa tutte le funzionalità di “Secure Access Service Edge”; Mobile Access, la soluzione di Check Point Software Technologies che permette di connettersi in modo del tutto protetto alle applicazioni aziendali attraverso Internet con lo smartphone, tablet o PC; infine, Zscaler Private Access, soluzione “navite-cloud” che ha ridisegnato l’accesso remoto in modalità as a Service con tutti i parametri di sicurezza ZTNA e SASE.

«In passato, queste architetture erano pensate soprattutto per le utenze IT amministrative - conclude Crippa - mentre oggi vengono implementate per tutti gli utenti che svolgono funzioni d’ufficio, con l’obiettivo di abilitare progetti di smart working, garantendo al contempo un’ottima esperienza utente, le performance, la disponibilità dei servizi business a cui gli utenti devono accedere e la totale sicurezza dei dati aziendali digitale. Grazie a queste tecnologie le imprese potranno garantire la continuità di business in situazioni di emergenza improvvise come quella che stiamo sperimentando adesso a causa del Coronavirus».

 

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