Sinergie di sicurezza

videosorveglianza Trieste
148 sono le telecamere di contesto che compongono il sistema di videosorveglianza di Trieste, cui si aggiungono 28 telecamere di lettura targhe a copertura di 17 siti (arterie d’accesso/uscita cittadine)

Nel corso del 2024 il numero di telecamere di videosorveglianza gestite dal comune friulano è aumentato del 20%. Entro la fine del 2025 diverranno operativi 16 nuovi apparecchi.

Una città cosmopolita e di frontiera, in cui si incontrano tre culture diverse (latina, slava e tedesca), il mare e l’entroterra, l’Est e l’Ovest: Trieste è un crocevia di storie, lingue e religioni, nonché un ponte verso l’Europa. Una città in cui si respirano cultura e conoscenza e in cui la qualità della vita continua a migliorare, come dimostra la classifica stilata da ItaliaOggi e dall’Università Sapienza di Roma, pubblicata a novembre 2024, che vede il capoluogo friulano al 14° posto.

Questo traguardo è stato raggiunto grazie an­che alla sinergia tra l’amministrazione comunale e le forze dell’ordine (polizia locale in primis) nell’azione di presidio del territorio, in cui i si­stemi di videosorveglianza giocano un ruolo di primo piano per garantire massima sicurezza ai cittadini.

Nel corso del 2024, come sottolineato dall’asses­sore alle Politiche della sicurezza cittadina Cate­rina de Gavardo durante la conferenza stampa di fine anno, c’è stato un incremento del 20% della videosorveglianza, con l’installazione di nuove telecamere:

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Caterina de Gavardo, assessore alle Politiche della sicurezza cittadina

«Una trentina sono legate a un progetto finan­ziato dalla Regione e volto a sostenere alcuni specifici distretti commerciali in città, altre ar­rivano grazie a un finanziamento ministeriale e interessano sia la zona del centro sia i rioni.

Inoltre, nei prossimi anni, avremo un’ulteriore implementazione del numero di telecamere da parte del nuovo manutentore dell’impianto. L’o­biettivo è naturalmente quello di migliorare la percezione della sicurezza da parte dei cittadini, anche attraverso il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza comunali volti a contrastare ogni forma di illegalità e favorire l’importante lavoro delle forze di polizia».

Da quante telecamere è composto l’impianto di videosorveglianza e com’è strutturato?

«A oggi l’impianto è composto da 148 telecamere di contesto, a cui si aggiungono 28 telecamere per la lettura delle targhe a copertura di 17 siti d’interesse (arterie d’accesso/uscita cittadine)».

Qual è l’apporto della videosorveglianza nel mantenere la sicurezza?

«È uno strumento importante per ricostruire le dinamiche degli incidenti stradali e l’eventuale accertamento di violazioni alle norme della cir­colazione stradale, oltre a servire naturalmente a monitorare il traffico urbano».

Quanta importanza riveste la sicurezza all’interno del vostro mandato? Quali altri progetti e azioni pensate di mettere in campo in questi anni?

«La sicurezza della città in senso ampio è il fulcro del mio mandato e la collaborazione della polizia locale con le forze dell’ordine è fondamentale. L’amministrazione, in accordo con prefettura e questura, sta già mettendo in piedi vari strumen­ti a tutela della sicurezza dei cittadini.

La videosorveglianza è un tassello importante del nostro progetto, ma ci siamo mossi anche con temporanee ordinanze antidegrado che im­pongono la chiusura degli esercizi pubblici alle 23.30 in alcune zone sensibili della città e, grazie al contributo della Regione, abbiamo avviato una convenzione con la società di trasporto pubblico locale per la presenza di un servizio di sicurezza a bordo degli autobus. Tanti pezzi di un puzzle che vanno nella direzione di tutelare al massimo la sicurezza dei cittadini e la qualità della vita a Trieste».


Sul territorio - Il contributo della polizia locale di Trieste

Il comandante Walter Milocchi racconta in cosa consiste l’attività del corpo da lui guidato, che conta 244 operatori e 51 amministrativi

A monitorare le immagini riprese dalle telecamere sono gli agenti della polizia locale, guidata dal comandante Walter Milocchi.

Come integrate l’impiego dei sistemi di videosorveglianza nella vostra attività operativa?

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Walter Milocchi, comandante polizia locale

«Le immagini del sistema di videosorveglianza comunale sono largamente utilizzate dal nostro personale per le seguenti attività: indagini di polizia giudiziaria; appurare le dinamiche dei sinistri stradali per un rilievo più accurato; risalire al responsabile del sinistro in caso di fuga e/o omissione di soccorso; monitoraggio del traffico (e non solo), così da indirizzare le risorse adeguate in caso di criticità.

Tutte le forze di polizia in città hanno attivato da tempo una proficua collaborazione condividendo gli strumenti a disposizione, compresa la videosorveglianza.

Questo processo si integra anche con la completa disponibilità da parte della società di trasporto pubblico locale a mettere in comune con la polizia le immagini del sistema di videosorveglianza interno agli autobus per le finalità sopra descritte».

Nel Comune di Trieste è presente una control room o un centro di controllo da cui monitorate le telecamere e coordinate le risposte a eventuali allarmi? Com’è strutturata?

«La polizia locale dispone di una sala operativa che coordina le pattuglie e sovrintende al sistema di videosorveglianza grazie a diversi monitor che riportano le immagini della città in tempo reale.

Dodici operatori e un ufficiale coordinatore si avvicendano per garantire un servizio continuativo H24, rispondendo anche alle richieste d’intervento dirette dei cittadini che chiamano il numero espressamente dedicato alle emergenze e il NUE (112).

In seguito a una richiesta d’aiuto, le immagini possono contribuire a dare un’idea esatta della portata dell’evento, del tipo di intervento necessario e del numero di pattuglie da dirottare sul posto, a vantaggio della qualità/efficacia del servizio.

Nell’ottica della collaborazione interforze, come da protocolli siglati presso la prefettura, oggi le telecamere sono visibili anche dalla sala operativa della questura ed è in fase di sviluppo la connettività necessaria per aggiungere al sistema anche la sala operativa dei carabinieri».

Quali sono le aree urbane dove l’utilizzo della videosorveglianza risulta più utile e perché? In base a quale criterio sono state individuate le aree in cui posizionare le telecamere?

«La videosorveglianza risulta utile su tutto il territorio ma, essendo limitate le risorse, si vanno ad attenzionare maggiormente le zone di aggregazione e le arterie di maggior flusso veicolare; questo principio ha portato allo sviluppo dell’attuale sistema e fa da indirizzo per gli sviluppi futuri.

Bisogna evidenziare che negli anni è mutato il contesto sociale e anche la città viene vissuta diversamente: pertanto, il sistema si sta evolvendo secondo il nuovo modo di vivere il territorio, espandendosi anche in zone periferiche per aumentare la percezione di sicurezza dei cittadini e per prevenire l’insorgere di fenomeni di microcriminalità, predatori o lesivi del decoro».

In generale, come valutate la percezione della sicurezza da parte dei cittadini?

«Trieste è una città ben presidiata dalla polizia locale e dalle altre forze di polizia: il cittadino è piuttosto abituato a rivolgersi a esse con fiducia perché sa di essere ascoltato. Presidio, ascolto e risposta in tempi brevi sono fattori essenziali per rinforzare la percezione della sicurezza; proprio per questo - da parte nostra e con il forte supporto dell’amministrazione comunale - abbiamo aperto quanti più canali comunicativi con la città, per dare il segnale che qualsiasi istanza sarà presa in considerazione con l’impegno di voler risolvere anche il piccolo problema di ogni giorno (che per qualcuno magari tanto piccolo non è).

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Trieste è una città ben presidiata dalla polizia locale e dalle altre forze di polizia: il cittadino è piuttosto abituato a rivolgersi a esse con fiducia perché sa di essere ascoltato

Dagli elementi disponibili oggi, credo si possa affermare che la percezione della sicurezza da parte dei cittadini di Trieste sia buona: ci sono alcune (per fortuna limitate) richieste di implementare la videosorveglianza in alcuni siti in seguito a singoli eventi o nelle aree maggiormente degradate: è proprio in queste zone che si vuole mantenere viva l’attenzione e far sentire la presenza delle istituzioni, anche con l’installazione di telecamere come segnale di presenza e attenzione alle nuove necessità della cittadinanza».


NEL 2025 16 NUOVE TELECAMERE GRAZIE ALLA REGIONE

Entro la fine del 2025 l’impianto di videosorveglianza del Comune di Trieste conterà 16 nuove telecamere grazie ai finanziamenti di 800.000 euro (che copriranno anche i costi di allacciamento della fibra ottica) messi a disposizione dalla Regione. Il progetto prevede l’installazione dei nuovi apparecchi nella zona Est della città, in cui si trovano diverse aree esposte al degrado: si andrà a estendere la rete in fibra ottica che arriva in piazza Foraggi, proseguendo in direzione dei rioni di Costalunga, Valmaura e Giarizzole. In particolare, le nuove telecamere saranno installate nei parcheggi del cimitero di Sant’Anna e di San Sabba, nonché in prossimità dei comprensori Ater di Valmaura e Giarizzole.

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