Sensoristica evoluta per gestire efficientemente i rifiuti

Con lo sviluppo dell’Internet of Things si aprono nuovi scenari per implementare processi di automazione intelligente in ambito di waste management, stimolando un’evoluzione sostenibile in ottica smart city. Senza dimenticare la sicurezza.

La crescita delle interazioni tra cittadini, industria e infra­strutture all’interno delle cit­tà - alimentata da un utilizzo sempre maggiore di reti e di­spositivi intelligenti - fornisce alle pubbliche amministrazioni una crescente mole di dati relativi a edifici, energia, ambiente, mobilità e salute. Si tratta di informazioni che possono essere sfruttate per prendere decisioni informate, pianificando interventi volti, da un lato, a garantire la sicurezza delle strutture e, dall’altro, a favorire una transizione sostenibile dei territori.

L’IoT (Internet of Things), in particolare, sta ri­voluzionando il mondo della sicurezza: da una parte, abilitando nuove applicazioni un tempo impensabili e, dall’altra, mettendo a disposizione informazioni e dati in grado di rendere più effi­cienti i processi di business.

Marco Bavazzano, Chief Executive Officer di Axitea, riflette con noi sugli attuali trend del settore.

Quali sono i dati più significativi per lo sviluppo dell’IoT? 

MARCO BAVAZZANO, Chief Executive Officer di Axitea

«Nell’ultimo anno, il mercato dell’Internet of Thin­gs in Italia ha registrato una crescita importante (+22% nel 2021, per un valore di 7,3 miliardi di euro), legata principalmente al fatto che imprese e pubbliche amministrazioni sono diventate più consapevoli del valore aggiunto che le soluzioni IoT portano nella gestione da remoto degli asset e nello sviluppo di nuove strategie e modelli di business.

Allo stesso modo, anche l’offerta di so­luzioni IoT si sta evolvendo, grazie alla crescente capacità delle organizzazioni di estrarre valore dai dati per costruire servizi premium, che nel 2021 hanno raggiunto quota 3 miliardi di euro (40% del mercato complessivo dell’IoT). Anche gli investimenti previsti dal PNRR hanno dato una spinta significativa verso l’adozione di soluzioni intelligenti: per esempio, le applicazioni per le smart city hanno superato la crescita media, con un +30%, grazie ai primi risultati di successo dei partenariati pubblico-privati nelle aree della mobilità, dell’illuminazione e dei rifiuti».

Quali sono i settori con più potenzialità di sviluppo? 

«Uno degli ambiti in cui aziende e pubbliche am­ministrazioni stanno investendo sempre di più è il waste management, ossia l’ottimizzazione dei processi di raccolta, classificazione e smaltimen­to dei rifiuti urbani, dove l’utilizzo di tecnologie innovative consente anche di delineare scenari di sviluppo in ottica di economia circolare.

Se­condo l’ultimo WAS Annual Report di Althesys, il comparto in Italia ha registrato investimenti per 538 milioni di euro nel 2020 (per una crescita dell’8,2%) e un valore della produzione di 12,1 miliardi. Utilizzando l’IoT per creare una catena intelligente, che tenga traccia di tutto ciò che riguarda i veicoli connessi, i carichi, le movimen­tazioni e le consegne, le aziende di gestione dei rifiuti possono aumentare l’efficienza operativa, ridurre i costi e migliorare i processi decisionali e di gestione della sicurezza dei lavoratori, dei beni e degli automezzi».

Quali sono le possibili applicazioni dell’IoT in questo ambito? 

«I veicoli per la raccolta dei rifiuti possono esse­re dotati di tecnologie come sensori IoT, RFID e GPS, che permettono di leggere, raccogliere e trasmettere a una piattaforma centralizza­ta dati relativi al peso dei rifiuti, al volume di carico degli automezzi e al numero di scarichi, per favorire una migliore gestione della flotta e ottimizzazione dei percorsi, anche in ottica di riduzione dell’inquinamento derivato dalle operazioni di trasporto e smaltimento.

Inoltre, i sistemi satellitari permettono il riconoscimento dell’autista o il blocco motore in caso di uso non autorizzato. Collegando gli automezzi a una cen­trale operativa attiva tutto il giorno, 365 giorni all’anno, è possibile inoltre monitorare le attività da remoto per garantire la sicurezza continua».

Come si sta muovendo il mondo della sicurezza?

«I produttori IoT stanno lavorando per ridurre le dimensioni dei dispositivi connessi, rendendoli sempre più piccoli e contenuti, consentendo ai provider di security di poter alloggiare sensori­stica di sicurezza dove un tempo non era nean­che ipotizzabile.

Un altro fattore determinante nell’adozione dei dispositivi IoT in ambito security sarà l’incre­mento importante dell’autonomia dei dispositi­vi, con una durata delle batterie che arriva per alcune applicazioni già fino a dieci anni. Questo traguardo è stato ottenuto anche spostando le funzionalità di elaborazione del dato dal dispo­sitivo al centro di controllo. L’architettura IoT prevede infatti che il device invii pochi dati alla piattaforma centralizzata, dove risiede l’intelli­genza per elaborare le informazioni ricevute dai diversi dispositivi. Le informazioni che arrivano alla piattaforma sono utili da una parte per pren­dere decisioni in ambito security, attivando per esempio le opportune SOP (Standard Operation Procedure) di sicurezza e, dall’altra, per consen­tire di avere informazioni che, opportunamente aggregate ed elaborate, sono fondamentali per rendere più efficienti i processi.

In questo modo, con l’adozione estesa di di­spositivi e processi basati su IoT anche in un ambito come quello del waste management, sarà possibile rendere ancora più efficiente la digitalizzazione e il controllo delle diverse fasi, favorire l’analisi real-time degli avanzamenti di processo e intervenire con nuove istruzioni ed eventuali riconfigurazioni, anche da remoto, per mantenere la piena efficacia del sistema di raccolta nel tempo».

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