Relazione sulla sicurezza tra crisi economiche e nuove minacce

Secondo il report annuale del Governo si complicano le relazioni internazionali e si concentra ulteriormente l’interesse sui diversi risvolti dell’economia, mentre sono sempre più sofisticati gli attacchi cyber

La legge 124 del 3 agosto 2007 prevede che il Governo riferisca ogni anno in Parlamento con una relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza, con i risultati ottenuti nell’anno precedente. Il documento, pubblicato a febbraio, è disponibile online sul sito sicurezzanazionale.gov.it e spazia dalla criminalità organizzata al terrorismo fino al contesto internazionale, per coprire tutte le possibili minacce per il Paese anche con approfondimenti dettagliati su conflitti specifici, pensiamo alla Siria, ai Balcani, al Venezuela.

Ciò che emerge è un generale complicarsi delle relazioni internazionali, causata da un accentuarsi della competizione geopolitica e geoeconomica che mette in dubbio anche alleanze consolidate tra Paesi storicamente amici. E poi la fluidità del contesto generale, in cui possono emergere repentinamente minacce nuove dirette alla sicurezza e agli interessi nazionali. Per questo, forse paradossalmente, l’impegno dell’intelligence si è focalizzato soprattutto su fenomeni di portata internazionale.

Un altro tema forte che emerge è quello economico, poiché appunto è uno degli elementi che scatenano le crisi, e perché le strategie adottate da alcuni player hanno portato alla ribalta del dibattito politico il tema della effettiva capacità dell’attuale assetto economico di rispondere agli interessi dei Paesi.

Sul fronte cyber, la relazione segnala il 2018 come anno significativo per la determinazione a mettere a punto sistemi di contrasto ad attacchi sempre più sofisticati e per l’impegno sul fronte interno, rafforzando il coordinamento delle iniziative in mano al Dis e recependo celermente la direttiva Ue 2016/1148 sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, la direttiva Nis.

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