I servizi di vigilanza privata nascono per tutelare la sicurezza di beni e individui. Relativamente a questo ambito, è da poco stata pubblicata, sul sito dell'UNI, la nuova UNI 10891 dedicata agli Istituti di vigilanza privata, con l'obiettivo di definire i requisiti minimi obbligatori per la gestione degli Istituti di Vigilanza Privata di qualsiasi natura giuridica.
La criminalità, soprattutto quella degli ambiti urbani, ha reso necessario il ricorso a forme di sorveglianza supplementari, quali, ad esempio, la vigilanza privata. Gli istituti di vigilanza privata sono una realtà che sta prendendo sempre più piede, sul territorio nazionale, svolgendo un servizio di sicurezza a 360 gradi.
Ponendosi come strumento che amplifica la sicurezza dei cittadini, rappresenta anche per la normazione - che ha come scopo primario la sicurezza degli individui - un settore di grande interesse. È infatti grazie all’azione della commissione UNI "Sicurezza della società e del cittadino" che si deve la realizzazione della UNI 10891.
La UNI 10891 “Servizi - Istituti di Vigilanza Privata - Requisiti”, a distanza di poco più di un ventennio, è stata rivisitata con l’intento di renderla omogenea all’evoluzione che, nel tempo, ha riguardato gli Istituti di Vigilanza Privata e i servizi da questi erogati.
UNI 10891 - Istituti di vigilanza privata e requisiti minimi
Questo documento definisce i requisiti minimi obbligatori per la gestione degli Istituti di Vigilanza Privata di qualsiasi natura giuridica e dei servizi dagli stessi erogati sulla base di specifica autorizzazione, ai fini della valutazione della loro conformità in riferimento alla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17065 ed alla legislazione vigente.
A tal fine, il documento deve essere utilizzato esclusivamente in osservanza alle disposizioni contenute nel DM 269/2010 e s.m.i., DM 115/2014 e s.m.i. e Disciplinare Capo della Polizia del 27 Febbraio 2015, e s.m.i.
La nuova UNI 10891 rafforza l’impiego e il coinvolgimento nella pianificazione dei servizi delle figure professionali altamente qualificate quali quella, ad esempio, del Security Manager che affianca e supporta l’alta Direzione. Di particolare interesse gli aspetti che attengono ai requisiti dell’impresa e l’attenzione dedicata ai rapporti con i clienti, alla selezione e qualifica dei fornitori, agli approvvigionamenti, alla formazione, addestramento e aggiornamento del personale in linea con la vigente normativa.
La nuova edizione della norma va a colmare inoltre i vuoti immediatamente emersi all’indomani del varo del quadro legislativo cogente, prevedendo pertanto tra i servizi anche quelli ricompresi nella Classe Funzionale C nonché i servizi di Classe Funzionali A regolamentati da leggi speciali quali ad esempio DM 85/99, DM 154/2009, DM 139/2019.
L'Istituto deve mantenere l'informazione documentata relativa alla pianificazione operativa e tecnico organizzativa, prescritta dalle disposizioni vigenti, con cui determina le risorse necessarie per lo svolgimento dei servizi di vigilanza e custodia per cui è autorizzato. La pianificazione operativa e tecnico organizzativa deve essere costantemente aggiornata in relazione allo stato di attuazione del provvedimento amministrativo di autorizzazione a svolgere i servizi di vigilanza e/o custodia e periodicamente riesaminata tenendo conto della capacità delle risorse disponibili di corrispondere alle esigenze dell'attività operativa.
UNI 19891 - Riferimenti normativi
All’interno della UNI 19891 sono riportati i seguenti riferimenti normativi:
- UNI 10459 - Attività professionali non regolamentate - Professionista della security - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza;
- UNI CEI EN 50518 - Centro di monitoraggio e di ricezione di allarme;
- UNI CEI EN ISO/IEC 17065 - Valutazione della conformità - Requisiti per organismi che certificano prodotti, processi e servizi.