Le nuove frontiere della sicurezza nelle strutture socio-sanitarie

strutture socio-sanitarie

La digitalizzazione delle strutture socio-sanitarie rende sempre più interconnessi gli aspetti di safety e security, favorendo la collaborazione reciproca tra strumenti diversi come sorveglianza varchi, sistemi audio/video, riconoscimento delle persone e procedure di assistenza degli ospiti.

Allo scopo di tutelare gli anziani e i soggetti con disabilità, il governo ha messo a disposizione 80 milioni di euro fino al 2024, da ripartire tra le regioni. Si tratta di un provvedimento che, oltre a garantire la sicurezza e il benessere delle persone ospitate in queste strutture, vuole rappresentare una garanzia per i lavoratori, nonché uno strumento per lavorare con maggiore tranquillità.

L’obiettivo dichiarato è quello di favorire l’installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso nelle strutture socio- sanitarie e socio-assistenziali. In virtù del rinnovato impegno del legislatore, diventa importante capire come stiano evolvendo le soluzioni di sicurezza indirizzate alle strutture socio-sanitarie.

strutture socio-sanitarie
Alessandro Leo, Key Account Manager di Axis Communications

«Negli ultimi due anni le strutture socio-sanitarie hanno dovuto tenere il passo con l’emergenza pandemica - raccontano Alessandro Leo, Key Account Manager di Axis Communications, e Mario Pasquino, Chief Information Officer della società partner Security Trust - Le soluzioni di controllo accessi che si affidano alle nuove tecnologie sono particolarmente utili per migliorare i controlli, garantendo una maggiore sicurezza per medici e pazienti, e per monitorare il flusso di visitatori. L’obiettivo è mettere il personale nelle condizioni di dare il meglio sotto il profilo personale e professionale, anche a vantaggio della tranquillità e della privacy dei pazienti».

Questo risultato può essere raggiunto, soprattutto, grazie a un concerto di tecnologie, dove ogni elemento diventa funzionale al disegno di sicurezza generale. «La possibilità di utilizzare badge o QR Code ai principali accessi dell’ospedale aiuta a ridurre le occasioni di contatto e le possibili conseguenze - spiegano Leo e Pasquino - L’impiego di porte automatiche dotate di sensori e interruttori azionabili con il gomito contribuisce a un più incisivo mantenimento del livello di asepsi. La sorveglianza dei varchi d’ingresso/uscita a edifici e reparti, il riconoscimento delle persone e l’abilitazione/esclusione dell’accesso a zone e ambienti specifici diventano, quindi, un’attività di fondamentale importanza per regolare la gestione dei processi interni e per garantire la sicurezza quotidiana di qualsiasi tipo di struttura, in termini di safety e di security».

Il ruolo della videosorveglianza nelle strutture socio-sanitarie

strutture socio-sanitarie

La pandemia ha aperto nuovi scenari, soprattutto nel segno della digitalizzazione, avviando un processo che ha introdotto nuove modalità di interazione e rapporto tra personale socio-sanitario e assistiti. Tutto ciò sta ampliando i compiti assegnati alle tecnologie video.

«In ospedale, le telecamere di rete sono diventate uno strumento cardine per la sicurezza, la difesa dei pazienti da violenze e abusi e da aggressioni al personale medico e paramedico, e un mezzo di prevenzione contro i furti di farmaci, stupefacenti e le intrusioni illecite ad aree sensibili, sbarrate al pubblico - osservano Leo e Pasquino - A ciò va aggiunta la spinta, negli ultimi mesi, verso nuove modalità di gestione del rapporto tra medico e paziente, basate sulla telemedicina.

Le nuove tecnologie video, affiancate a sistemi di analitica e audio, possono venire in aiuto nella gestione delle strutture socio-sanitarie, attraverso l’installazione di un sistema di controllo accessi, come Axis A8105-E Network Video Door Station, con videosorveglianza integrata; gli ospedali dispongono così di un servizio di registrazione affidabile di tutte le persone che sono entrate o uscite da un’area specifica, con la possibilità, quindi, di condurre facilmente un’indagine».

strutture socio-sanitarie
Mario Pasquino, Chief Information Officer della società partner Security Trust

A tal proposito, l’investimento in tecnologie di sicurezza ha ricadute positive anche sulla qualità dell’assistenza, acquistando un valore doppio. «L’integrazione tra sistemi video e audio è particolarmente efficace con microfoni ambientali che permettono al personale sanitario un controllo costante e continuo del paziente, in modo da poter intervenire tempestivamente - affermano Leo e Pasquino - Questo tipo di applicazione è stata anche utilizzata per il monitoraggio remoto dei pazienti Covid-19».

La sfida della privacy

Ben si evince, dalle parole dei due manager, come possa diventare impegnativo per le strutture socio-sanitarie conciliare le esigenze di controllo dei diversi ambienti con la tutela della privacy. «Da un lato è necessario tutelare categorie particolari di dati, come quelli relativi alla salute degli individui, dall’altra bisogna evitare di violare la riservatezza delle persone o le normative vigenti - confermano Leo e Pasquino - Si deve inoltre integrare il diritto alla protezione dei dati personali.

È necessario raggiungere il miglior bilanciamento possibile, al fine di garantire al meglio i diritti di tutti. Un importante aiuto, a tutela della privacy, è dato dalla tecnologia. Per esempio, la funzionalità di mascheramento dinamico dell’applicazione Axis Live Privacy Shield per le telecamere ottiche consente di rilevare movimenti o attività salvaguardando la privacy».

Proprio per questo motivo, le competenze e l’esperienza sul campo diventano un fattore decisivo anche per i system integrator e installatori che sono chiamati a realizzare progetti di videosorveglianza all’interno di realtà estremamente sensibili come le strutture socio-sanitarie.

«Un progetto di videosorveglianza, all’interno delle strutture socio-sanitarie, richiede un’attenta valutazione di impatto - dichiarano Leo e Pasquino - Il system integrator deve orientarsi verso soluzioni che, combinando caratteristiche innovative e conformità a HIPAA (Health Insurance Portability and Accountability Act), mediante l’ausilio di software di analisi video intelligenti aiutino a migliorare l’assistenza e i servizi per i pazienti (nonché ad aumentare l’efficienza operativa) salvaguardando al contempo in modo affidabile pazienti, visitatori e personale».

Non è tutto: il concetto di dialogo tra soluzioni diverse trova qui un’ulteriore sponda, risultando «fondamentale l’utilizzo di soluzioni aperte che permettano tramite API (Application Programming Interface) l’interfacciamento tra varie tecnologie come, per esempio, audio intelligente e automazione dei varchi» concludono Alessandro Leo e Mario Pasquino.

Elmat – Sicurezza fisica e informatica sono inseparabili

strutture socio-sanitarie
Pierpaolo Amadori, Sales Manager Italy & Malta di Elmat

Se è vero che la privacy è un tema estremamente sensibile in ambito socio- sanitario, è altrettanto certo che si può affrontare serenamente: «Oggi sia le telecamere, sia i sistemi di gestione video e videoanalisi (VMS), se installati da personale competente e formato, consentono di attuare tutte le precauzioni per rispondere alle richieste del Garante della Privacy e del GDPR - assicura Pierpaolo Amadori, Sales Manager Italy & Malta di Elmat. Per l’aspetto puramente legale, poi, esistono figure professionali dedicate (DPO) che possono assistere il system integrator. Dunque, con la dovuta formazione e professionalità, il mondo tecnologico e il mondo della privacy possono lavorare in sintonia».

 

Come stanno evolvendo le soluzioni di controllo degli accessi?

«Le soluzioni di controllo accessi dedicate al settore scolastico e sanitario, oltre ad aver permesso, nella fase di massima allerta, un pre-screening della temperatura corporea e la verifica del corretto utilizzo delle mascherine, sono sempre più rivolte a un utilizzo di credenziali di accesso biometriche touchless (lettura del palmo della mano o del volto), piuttosto che mobile (BLE, NFC, serrature e cilindri digitali keyless).

Un’altra ricaduta importante dell’evoluzione tecnologica è individuabile nella possibilità di contingentare gli ingressi, calcolare l’occupazione degli spazi e addirittura le distanze interpersonali. Questo è possibile grazie a una maggior integrazione tra controllo accessi e algoritmi di analisi video (intelligenza artificiale e deep learning)».

Quali caratteristiche deve possedere un sistema di videosorveglianza destinato alle strutture socio-sanitarie?

«Il confine tra sicurezza fisica e cyber security è sottile, anzi le tecnologie IP sono elementi che fanno parte del medesimo ecosistema, specie negli asili e nelle strutture socio-sanitarie. Oltre a garantire la sicurezza e l’incolumità degli ospiti, le telecamere e il VMS (Video Management System) devono essere in grado di gestire il dato video e tutti gli altri metadati utili all’analisi in modo sicuro, sia dal punto di vista della privacy, sia sul piano dei requisiti GDPR.

Inoltre, è importante che un sistema di videosorveglianza massimizzi l’effetto deterrente, in modo da prevenire qualsiasi evento dannoso. Per farlo, si possono utilizzare sistemi in cui la videoanalisi, l’intelligenza artificiale e il deep learning sono implementati ai massimi livelli.

Un ulteriore valore aggiunto si ottiene integrando ai sistemi di videosorveglianza anche sistemi di diffusione audio IP digitali, che possono essere attivati dalle telecamere in caso di evento d’allerta».

Quali consigli dareste a un system integrator o a un installatore?

«Il consiglio che mi sento di dare al system integrator è quello di concepire la sicurezza come un concetto unico, affrontando un nuovo progetto senza distinguere la sicurezza fisica dalla sicurezza informatica. Lo si può fare a partire dall’infrastruttura di trasporto dei dati, sia essa wireless o cablata, utilizzando apparati radio con protocolli di comunicazione criptati, oltre alle protezioni LAN e WAN (firewall, endpoint), fino ad arrivare a telecamere e VMS “secure by design”.

Consiglio a tutti i system integrator di non ridurre il tempo dedicato alla formazione e all’aggiornamento tecnologico/ normativo. Contribuiranno, così, ad arricchire di valore il mercato della sicurezza, senza ricondurre il tutto a una mera gara al ribasso del prezzo. Il messaggio risulta ancora più chiaro se, invece di considerare la scuola o l’RSA come edifici da sorvegliare, le immaginassimo semplicemente come un gruppo di persone da proteggere: nostri figli, nostri parenti, amici o anche noi stessi.

Il contributo che può dare la tecnologia è importante, ma non basta. Non potrà mai sostituirsi alla sensibilità, competenza e professionalità del system integrator, che riuscirà a percepire le vere esigenze e bisogni di queste persone».

i-PRO EMEA - Privacy, facciamo il punto sulle norme

Secondo Massimo Grassi, Sales Engineer di i-PRO EMEA B.V., l’evoluzione del settore della sicurezza, in riferimento ad asili e strutture socio-sanitarie, è innanzitutto collegata agli episodi di cronaca. «Più che la pandemia, purtroppo ciò che sta dando un grande impulso a questi settori è l’aumento dei casi denunciati e certificati di maltrattamenti sui pazienti o sui minori», spiega Grassi.

«Le soluzioni di videosorveglianza, per esempio, si stanno dotando di algoritmi software di privacy guard che permettono, sfruttando le tecnologie di intelligenza artificiale (AI), di mascherare dinamicamente le immagini solo laddove vi è la presenza di persone, garantendo così la loro privacy, ma contestualmente monitorando eventuali comportamenti inadeguati o pericolosi.

Attraverso una telecamera, è inoltre possibile lanciare un allarme quando una persona si sposta da un’area specifica, eludendo la sorveglianza degli incaricati alla sua tutela, senza che la persona sia riconoscibile nelle immagini acquisite. Sarà poi compito dei sorveglianti intervenire tempestivamente, per identificare e mettere in sicurezza il soggetto».

Qual è il rapporto tra telecamere intelligenti e privacy?

«Un sistema di videosorveglianza destinato ad asili e strutture socio-sanitarie deve garantire la sicurezza del dato sensibile trattato. La crescente diffusione di telecamere intelligenti ad altissima definizione fa sorgere grandi preoccupazioni in materia di privacy. Sono molti i provvedimenti e regolamenti in materia, ma quasi tutti richiedono che le immagini siano criptate e fruibili solo dal personale autorizzato o dalle forze dell’ordine, che i sistemi non siano accessibili da remoto (webcam) e, soprattutto, che tutti i dispositivi presentino tecnologie di protezione by design, sia hardware che software. Se possibile, vengono richieste inoltre certificazioni rilasciate dalle autorità competenti in materia di sicurezza informatica».

Quali norme regolano la tutela della privacy nel settore?

«Al momento è ancora in corso un esame in Commissione Senato del Disegno di Legge n. 897 in materia di prevenzione di maltrattamenti a danno di minori, anziani e disabili nelle strutture pubbliche e private. Se approvato, questo DDL apporterà notevoli cambiamenti, aprendo all’uso massiccio dei sistemi di videosorveglianza in tali strutture, lasciando però la possibilità di visione delle immagini alle sole forze dell’ordine su autorizzazione della magistratura.

Al momento, però, il DDL è ancora fermo in Commissione Senato, quindi restano in vigore i principi generali contenuti nel Regolamento UE 2016/679 in materia di privacy, secondo cui bisogna garantire il diritto alla riservatezza e le riprese esclusivamente nelle aree esterne, oppure solo durante le ore di chiusura degli istituti (se parliamo per esempio degli asili), limitando le riprese nelle aree interne alle circostanze in cui sono strettamente necessarie o per il solo controllo dei varchi di accesso.

Non va tralasciato, infine, il rispetto dello Statuto dei Lavoratori, che rientra in entrambe le norme, sia quella in vigore sia quella in esame. Lo Statuto è imprescindibile e per poter installare qualsiasi tipo di sistema di ripresa video serve ottenere l’autorizzazione delle rappresentanze sindacali e dei lavoratori».

Come un system integrator o un installatore deve affrontare tali aspetti normativi?

«Il consiglio è, innanzitutto, informarsi sulle norme vigenti in materia e ottenere tutte le autorizzazioni necessarie, compresa quella del Garante della privacy, se richiesta. Se necessario, suggeriamo di rivolgersi a consulenti esterni. Inoltre, occorre analizzare con cura le esigenze del cliente e scegliere dispositivi sicuri e intelligenti, basati sulle ultime tecnologie. Per esempio, se si parla di telecamere, bisogna individuare il modello giusto per ogni singola applicazione, senza generalizzare.

Infine, il sistema dev’essere configurato correttamente per ottenere la massima efficienza e per rispettare in toto le normative, sia in materia di privacy sia per quanto riguarda il controllo sui luoghi di lavoro».

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome