È stato presentato lo scorso 27 marzo, a Vicenza, l’impianto video che tutelerà la Basilica Palladiana e le piazze circostanti. Spazi e volumi di splendore cinquecentesco che, grazie alla Fondazione Hruby, 22 telecamere di rete monitoreranno giorno e notte.
a cura di Ariela Papadato
Lo scorso 27 marzo, a Vicenza, presso Palazzo Trissino, sede del Comune, nel corso di una conferenza stampa è stato presentato il nuovo sistema video che, entro fine maggio, terrà sotto controllo la Basilica Palladiana e le piazze sulle quali si affaccia, piazza dei Signori, piazza delle Erbe, piazza Biade e piazzetta Palladio.
L’incontro è stato presenziato dal sindaco di Vicenza Achille Variati e dagli assessori Antonio Dalla Pozza e Francesca Lazzari, affiancati da Carlo Hruby, vicepresidente della Fondazione Enzo Hruby, alla quale si deve questo ennesimo impegno a salvaguardia del patrimonio culturale nazionale.
Il nuovo onere assunto dalla Fondazione Hruby suggella le operazioni di restauro dello splendido monumento, considerato tra le più alte espressioni dell’ingegno palladiano e inserito nel 1995 dall’Unesco, insieme a tutta la città di Vicenza, nell’elenco dei patrimoni mondiali dell’Umanità.
Nessuna zona d’ombra
Installato sotto i portici e nel perimetro della Basilica stessa, l’impianto, funzionante e telegestito 24 ore su 24, è costituito da 22 telecamere di rete e da un sistema di videoregistrazione digitale.
Nel dettaglio, sono previste 16 telecamere fisse ad alta risoluzione nel porticato al piano terra - collocate in modo da garantire una copertura completa dell’area da monitorare, senza alcuna zona d’ombra - e di cinque speed dome, posizionate in punti strategici sopraelevati, così da sorvegliare tutto il perimetro esterno della Basilica.
Grazie a riprese a 360 gradi e a potenti zoom (da 18 a 36x), quest’ultimo tipo di dispositivi consentirà alla centrale operativa del comando della Polizia Locale e alla sala di controllo della Polizia di Stato, cui tutto il sistema sarà collegato, di scegliere la migliore inquadratura possibile per la visualizzazione più efficace.
Un’ultima telecamera, infine, verrà installata in modo da consentire una panoramica a 180 gradi sulla Basilica e su piazza dei Signori - che potrà, peraltro, essere fruibile anche da Internet, collegandosi al sito www.comune.vicenza.it.
Secondo il sindaco, in questo modo la Basilica Palladiana si appresta a diventare uno dei monumenti più sorvegliati d’Italia, in quanto, mediante posizionamenti mirati sui palazzi circostanti - così da non ledere in alcun modo l’integrità del capolavoro palladiano - sia la Basilica che l’area commerciale sotto i portici e le piazze adiacenti saranno giorno e notte sotto l’occhio delle telecamere.
Rispondendo, in questo modo, a due stringenti imperativi: proteggere un sito di pregio dall’azione di vandali e malviventi e facendo conoscere, al contempo, in tutto il mondo, le bellezze di Vicenza, lanciandola, così, come preziosa città d’arte da inserire, a buon titolo, nei circuiti turistici nazionali e internazionali.
Diciottesimo progetto della Fondazione
Il progetto è il diciottesimo da quando la Fondazione Hruby ha iniziato l’attività, nel maggio 2008, e il terzo - dopo la Biblioteca della Basilica di san Francesco d’Assisi e il Sacro Monte di Varallo - che riguarda un Patrimonio mondiale dell’Umanità.
La società Pieffe Sistemi di Vicenza partecipa all’importante iniziativa con un proprio sostanziale contributo, offrendo, a titolo gratuito, la manodopera per la realizzazione del progetto.
“Siamo onorati - ha commentato Daniele Ferrarin, titolare di Pieffe - di poter mettere a disposizione la nostra professionalità per un progetto importante nella città in cui viviamo e lavoriamo. Vogliamo dimostrare che anche una piccola azienda come la nostra può, con professionalità ed esperienza, contribuire a rendere noto nel mondo un importante patrimonio culturale”.
Soddisfazione generale per questa collaborazione tra pubblico e privato per la sicurezza e valorizzazione di un importante bene culturale, esplicitata da Carlo Hruby, che ha commentato: “Non è una cosa scontata, ma qui a Vicenza la nostra Fondazione ha trovato nell’Amministrazione una grande disponibilità e sensibilità. Ogni sforzo è stato posto in campo per facilitare il nostro lavoro accelerando al massimo tutte le procedure burocratiche e amministrative per l’ottenimento delle autorizzazioni da parte della Soprintendenza”.