Impalcature, ponteggi e sicurezza delle abitazioni

 

Durante i lavori edili, le impalcature possono trasformarsi in pericolose vie di accesso alle abitazioni private. E il titolare del cantiere può essere chiamato a risponderne.

 

I lavori edili che prevedono l'installazione di un ponteggio sulla facciata di un condominio sono, da sempre, vissuti con disagio dagli abitanti dell'edificio stesso. Questo sia per il disturbo obiettivamente provocato dalla presenza del cantiere ma, soprattutto, per il timore che simili infrastrutture vengano utilizzate dai ladri per introdursi all'interno delle abitazioni, bypassando così le vie di accesso tradizionali.

Anche dal punto di vista prettamente giuridico, in sede di richiesta di risarcimento dei danni subiti dai derubati, i giudici hanno sempre ritenuto sufficiente, da parte della vittima, la dimostrazione del fatto che l’ingresso dei ladri nell’appartamento sia avvenuto attraverso ponteggi privi di adeguate ”norme di cautela”.

Allo stesso modo, i giudici hanno considerato irrilevanti alcuni comportamenti, come l’aver lasciato aperte le finestre o non aver protetto adeguatamente alcuni beni di valore.

Ha fatto però eccezione la sentenza 1890/20013 della Cassazione Civile, in cui questo concetto è stato ribaltato: non è, infatti, stato riconosciuto il diritto al rimborso a una vittima del furto che, in occasione dell'assemblea condominiale per l'assegnazione dei lavori di ristrutturazione, aveva votato contro l'installazione di un impianto antifurto a protezione dei ponteggi stessi.

L'impresa edile è stata così scagionata, in quanto aveva semplicemente eseguito quanto richiesto al momento dell'assegnazione del lavoro, scaricandosi così dalla responsabilità dell'accaduto.

 

Distinguiamo le responsabilità: la parola all’avvocato

L'avvocato Paola Sepe chiarisce come “la responsabilità dell’impresa appaltatrice è ravvisata qualora quest’ultima, trascurando le più elementari norme di diligenza e perizia e la doverosa adozione delle cautele idonee a impedire l’uso anomalo delle impalcature, in violazione del principio del “neminen laedere”, abbia colposamente creato un agevole accesso ai ladri, ponendo così in essere le condizioni del verificarsi del danno”.

Oltre alle responsabilità dell'impresa edile, però, l'avvocato Sepe ricorda che la vittima è chiamata a dimostrare:

 

- l’evento dannoso, ovvero il furto subito e i danni conseguenti

- la condotta colposa del danneggiante, consistente, ad esempio nella mancata adozione di idonee misure di cautela o nell’installazione di un sistema non conforme alle prescrizioni contrattuali

- nesso di causalità tra l’evento dannoso e la condotta colposa

 

Di contro, conclude l'avvocato, “l’impresa appaltatrice, per andare esente da responsabilità, deve fornire la prova di avere adottato tutte le cautele atte a evitare che le impalcature divengano un agevole accesso ai piani per i ladri, e quindi idonee a impedire una più facile esecuzione dei furti, nonché l’eventuale prova che i ladri non si siano serviti dei ponteggi per accedere all’appartamento del condomino vittima del furto”.

 

Chi ha accesso ai cantieri?

Escludendo i casi eccezionali, è necessario, a fronte dell'istallazione di ponteggi che potrebbero consentire l'accesso a uffici o ad abitazioni private, predisporre una serie di misure di protezione.

Ancor prima di compiere le proprie scelte, è necessario valutare le dimensioni del cantiere e le caratteristiche delle maestranze impiegate.

Tipicamente, infatti, l'accesso alle abitazioni attraverso i ponteggi avviene negli orari non lavorativi, ovvero quando gli operai dell'impresa appaltatrice non sono presenti.

Questo perché difficilmente un ladro agisce all'interno di un cantiere aperto, con il rischio di essere riconosciuto.

Anche se una simile considerazione è valida solo per cantieri di dimensioni relativamente limitate, in cui il personale coinvolto si conosce personalmente.

Nei cantieri di grandi dimensioni, ma anche quando è necessaria la presenza di figure professionali con differenti competenze, esiste il rischio che i malviventi possano operare anche durante le ore lavorative, approfittando della presenza di più persone.

Per tale ragione, è necessario prevedere, soprattutto nei cantieri più grandi, l'obbligo di utilizzare specifici badge di riconoscimento (tra l'altro già imposti a norma di legge) o predisporre specifici tornelli, scoraggiando così l'accesso delle persone non autorizzate.

 

 

Antintrusione ad hoc

La limitazione delle possibilità di accesso, così come la predisposizione di un adeguato impianto di illuminazione, pur contribuendo ad aumentare il livello di sicurezza e a sgravare parzialmente un'impresa dalle proprie responsabilità, non sono in grado - da soli - di fermare intrusioni indesiderate.

Per ottenere un'effettiva sicurezza, è necessario dotare i ponteggi di adeguati impianti antintrusione.

Una scelta non è semplice. A differenza delle soluzioni adottate per la protezione di un'abitazione o di un edificio commerciale, infatti, l'impianto antintrusione installato sui ponteggi richiede attenzioni particolari.

Questo perché, in primo luogo, si trova all'interno di un cantiere in cui, oltre a essere esposto al rischio di urti e spostamenti, il suo funzionamento può essere ostacolato dalla presenza di attrezzature e materiali lasciati all'interno del cantiere stesso al termine dell'attività lavorativa.

Allo stesso modo, la semplice apertura della finestra, da parte di un condomino, non deve fare entrare in funzione le sirene.

Non possiamo infine dimenticare che, in presenza di raffiche di vento, i ponteggi stessi possono essere sottoposti a vibrazioni, così come le reti di protezione o altri oggetti vengono spostati dagli agenti atmosferici, con il rischio di scatenare una serie di falsi allarmi.

Si tratta di situazioni particolarmente sgradevoli, che potrebbero indurre a disattivare l'allarme stesso.

Da qui la necessità di adottare due possibili alternative. La prima, particolarmente economica, consiste nell'individuare una serie di passaggi obbligati e, di conseguenza, monitorare solo questi potenziali "varchi". Una simile scelta, soprattutto quando il ponteggio ha dimensioni relativamente grandi, si rivela però poco efficace, in quanto i punti di accesso sono numerosi.

 

 

Sensori anti-arrampicamento bidirezionali

In alternativa, per avere una protezione puntuale, il mercato ha sviluppato tecnologie specifiche per la protezione delle impalcature.

Una delle soluzioni più efficaci è costituita da impianti che prevedono, nella parte esterna, una serie di sensori anti-arrampicamento bidirezionali.

Questi ultimi sono combinati con sensori in grado di reagire alle variazioni combinate di peso e vibrazioni.

L'allarme, operativo in modalità AND, entra così in funzione solo quando entrambi i sensori individuano una situazione anomala, che si verifica sono a fronte dell'effettivo passaggio di persone.

In questo modo, vengono evitati i falsi allarmi e l'impianto risulta operativo su una vasta area e non nei soli punti in cui si ipotizza il transito dei malviventi.

La versatilità della soluzione, inoltre, la rende adatta a qualunque tipologia di ponteggio, compresi quelli con conformazioni particolari o con la presenza di angoli ciechi.

Per ottenere un simile risultato, il modulo principale viene corredato da una serie di moduli secondari, estendibili all'intero ponteggio e collegati al principale attraverso connessioni stagne o moduli wireless.

 

Massimiliano Cassinelli

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