Il punto sull’interoperabilità tra prodotti IP di marche diverse

 

Con Andrea Natale - Marketing Manager di Tyco Integrated Fire & Security e presidente del Comitato Tecnico 79 (CT79) del CEI - facciamo il punto sul processo di standardizzazione della comunicazione tra dispositivi di sicurezza basati sul protocollo IP. A lui la parola.

 

Che cosa offrono, oggi, ONVIF e PSIA, i due standard di interoperabilità tra prodotti IP di marche diverse?

Entrambi gli standard garantiscono la standardizzazione della comunicazione tra dispositivi di sicurezza basati sul protocollo IP, l’interoperabilità tra i dispositivi di sicurezza indipendentemente dal produttore degli stessi e di rendere tali standard disponibili a qualsiasi produttore e organizzazione.

 

Che cosa distingue i due protocolli?

ONVIF sta avendo una diffusione più omogenea a livello internazionale, rispetto a PSIA che, invece, rimane ancora uno standard promosso maggiormente nel mercato americano. ONVIF è significativamente attivo nello sviluppo di standard legati ai sistemi di videosorveglianza, con progressi importanti sia a livello di numerosità dei dispositivi conformi, sia in termini di profondità dell’interoperabilità, che riguarda non solo la visualizzazione del flusso video e il controllo PTZ delle telecamere (profilo S), ma anche la registrazione e la relativa ricerca delle immagini sui supporti di archiviazione (profilo G) e le operazioni di configurazione dei dispositivi (profilo Q e precedenti). ONVIF ha iniziato a sviluppare uno standard relativo ad alcune funzioni di controllo accessi fisico (profilo C), che riguarda la gestione eventi e il controllo del varco. PSIA è uno standard partito con ambizioni maggiori, che riguardano la standardizzazione di tutti i sistemi di sicurezza, quindi video, controllo accessi e antintrusione, e anche l’interoperabilità con i sistemi IT. Annovera un numero di dispositivi conformi inferiore rispetto a ONVIF in materia di videosorveglianza, ma ha sviluppato uno standard in grado di garantire un’importante interoperabilità tra sistemi di controllo accessi fisici e logici (profilo PLAI - Physical Logical Access Interoperability).

 

Alla luce dell'evoluzione che, negli ultimi cinque anni, ha marcato la crescita del mercato video, che cosa si intende, allo stato attuale, per “standardizzazione”?

Il processo di standardizzazione definisce criteri, metodi di prova e limiti finalizzati al raggiungimento di adeguati livelli di sicurezza, affidabilità e qualità dei prodotti, degli impianti o dei processi in tutti i sistemi di sicurezza, che sono periodicamente elaborati dagli enti normatori all’interno delle norme tecniche. La standardizzazione è un processo continuo, che non si limita agli aspetti puramente tecnici e tecnologici quali la costruzione dei dispositivi o lo sviluppo di protocolli di interoperabilità, ma riguarda anche tutto il ciclo di vita dei sistemi che impiegano tali dispositivi, elaborando regole e procedure su aspetti fondamentali per la realizzazione di un sistema di sicurezza secondo la regola dell’arte. In particolare, la normativa sui requisisti di sistema e quella sulle linee guida applicative dei sistemi di videosorveglianza approfondiscono tematiche legate alla progettazione, all’analisi del rischio, ai requisiti operativi degli utilizzatori, alla documentazione necessaria, ai sopralluoghi, all’installazione, ai test di rilascio impianto e alla manutenzione dei sistemi installati.

 

Quale Ente coordina l'attività di standardizzazione e quali sono, oggi, i Gruppi di lavoro ai quali tale attività fa capo?

Le attività riguardanti le norme relative ai sistemi di videosorveglianza sono svolte unicamente a livello internazionale dal gruppo di lavoro WG12 del comitato tecnico TC79 di IEC - Commissione Elettrotecnica Internazionale per la definizione di standard in materia di elettricità, elettronica e tecnologie correlate. Le attività del gruppo di lavoro europeo del CENELEC sono state sospese, in quanto trasferite in IEC. A livello nazionale è, invece, il GL7 del CT79 di CEI che si occupa del loro recepimento, dei commenti durante l’inchiesta pubblica, della traduzione in italiano quando opportuna e, ovviamente, della partecipazione diretta alle attività del WG12 quando possibile.

 

 A che punto è il programma dei lavori?

Grazie alla convergenza IT di altri sistemi di sicurezza complementari alla videosorveglianza - quali antintrusione e controllo accessi - il processo di standardizzazione dei sistemi video si sta ampliando verso altre tecnologie, per rendere interoperabili differenti sistemi di sicurezza, cercando di sfruttare i fondamenti di interoperabilità già sviluppati per i sistemi di videosorveglianza.

Per questo, il WG12 ha liaison con altri gruppi di lavoro IEC, come il WG11 che riguarda i sistemi di controllo accessi o il TC9 che riguarda i sistemi video a bordo treno per la sicurezza e l’intrattenimento multimediale.

Il WG12 ha prodotto numerose norme negli ultimi e anni e nuovi lavori sono appena iniziati su temi quali l’analisi video del contesto (VCA), la geolocalizzazione e l’uso della biometria nei sistemi di videosorveglianza.

Anche per questo ultimo caso, si può notare come i confini tra diverse tecnologie siano sempre più labili, grazie alla convergenza di più tecnologie all’interno di uno stesso dispositivo.

Queste le norme recentemente finalizzate e disponibili, che completano e sostituiscono le precedenti:

- CEI EN 62676-1-1 Sistemi di videosorveglianza per applicazioni di sicurezza. Parte 1-1: Requisiti generali di sistema

- CEI EN 62676-1-2 Sistemi di videosorveglianza per applicazioni di sicurezza. Parte 1-2: Requisiti di sistema - Requisiti prestazionali per la video trasmissione

- CEI EN 62676-2-1 Sistemi di videosorveglianza per applicazioni di sicurezza. Parte 2-1: Protocolli di trasmissione video - Requisiti generali

- CEI EN 62676-2-2 Sistemi di videosorveglianza per applicazioni di sicurezza. Parte 2-2: Protocolli di trasmissione video - Implementazione dell’interoperabilità via IP basata sui servizi HTTP e REST

- CEI EN 62676-2-3 Sistemi di videosorveglianza per applicazioni di sicurezza. Parte 2-3: Protocolli di trasmissione video - Implementazione dell’interoperabilità via IP basata sui servizi Web

- CEI EN 62676-3 Sistemi di videosorveglianza per applicazioni di sicurezza. Parte 3: Interfacce video analogiche e digitali

- CEI EN 62676-4 Sistemi di videosorveglianza per applicazioni di sicurezza. Parte 4: Linee guida di applicazione

A breve sarà disponibile anche la IEC 62676-5, che riguarda la definizione dei metodi di prova e dei dati tecnici relativi alla qualità delle immagini dei sistemi di videosorveglianza.

 

Chi sono ONVIF e PSIA

L’Open Network Video Interface Forum è un’organizzazione indipendente e senza fini di lucro, istituita nel 2008 da Axis Communications, Bosch Security Systems e Sony Corporation, con l’obiettivo di accelerare l’adozione della tecnologia IP mediante la diffusione di uno standard globale e indipendente per le interfacce di rete.

In particolare, l’interfaccia ONVIF è stata concepita per garantire la piena interoperabilità tra prodotti video IP di marche diverse, permettendo a utenti finali, integratori, consulenti e produttori, di cogliere le opportunità offerte dalla tecnologia di rete, grazie alla possibilità di creare soluzioni più economiche e flessili e ampliare le opportunità di mercato.

Qualche anno dopo la sua fondazione, ONVIF ha annunciato l’estensione delle proprie attività, fino a includere anche sistemi di controllo accessi di tipo fisico.

Oggi il Forum conta 41 membri a pieno titolo, tra i quali, dei tanti, ricordiamo - oltre ai suoi fondatori Axis, Bosch e Sony - Assa Abloy, Canon, Cisco, Dahua Technology, Hanwha Techwin (già Samsung Techwin), Hikvision, Panasonic, Pelco by Schneider Electric, Sunell, LG, Milestone.

Fondato nel 2008, Phisical Security Interoperability Alliance è, invece, un consorzio costituito da produttori e integratori di sistemi, focalizzato sulla promozione dell’interoperabilità dei dispositivi di rete in tutti i segmenti dell’industria della sicurezza.

La sua prima specifica è stata rilasciata nel 2008 - “1.0 IP Media Device” per sistemi e funzionalità quali streaming, Ptz (Pan/Tilt/zoom), diagnostica e funzioni personalizzabili - e da quel momento oltre 1.200 aziende vi hanno aderito.

Tra le specifiche rilasciate in seguito, Video Analytics per l’analisi video e gli eventi; Content Management per la registrazione e Area Control, che copre i settori accessi e antintrusione.

Tra i board members di PSIA, ricordiamo ASSA Abloy, Honeywell, Microsoft, Milestone e Tyco.

 

Paola Cozzi

Responsabile Rivista Sicurezza

 

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