Come gestire flussi e accessi in ambienti dinamici e operativi?

 

Scioglie i nodi del nostro quesito - illustrandoci un “modello” di gestione della sicurezza portuale, progettato e realizzato in numerosi porti italiani - il professor Fabio Garzia.

 

 

Quali sono gli aspetti critici di un sistema di sicurezza destinato a una struttura portuale? La risposta a tale domanda costituisce la base, il punto di partenza per il progettista che intenda svolgere il proprio lavoro con un approccio integrato.

La parola a Fabio Garzia, tra i massimi esperti del ramo, nonché docente di differenti materie riguardanti la security nell’ambito dei corsi di laurea in Ingegneria della Sicurezza e Ingegneria della Sicurezza e Protezione Civile, presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza.

 

Professore, partiamo dalla base: quali sono le criticità da considerare nel progettare un impianto di sicurezza per le autorità portuali?

Le criticità hanno a che vedere con la necessità di gestire il controllo accessi e i flussi di persone - veicoli e merci - in maniera rapida e affidabile, all’interno di ambienti dinamici e sempre operativi quali le aree portuali, in modo da garantire un livello di sicurezza conforme a quanto previsto dall’ISPS - Codice internazionale per la sicurezza delle navi e degli impianti portuali - e dagli altri documenti di sicurezza specifici per ogni porto, ricorrendo sia alla sicurezza fisica - antintrusione, videosorveglianza, tecnologie di security, barriere fisiche - sia alla security umana/procedurale sia alla sicurezza logica, con l’obiettivo di proteggere anche le infrastrutture di rete, fisse e mobili, da attacchi virtuali che ne potrebbero compromettere il corretto funzionamento.

 

In questo caso, il controllo accessi diventa parte integrante di un sistema più ampio..

Certamente. Rappresenta una delle componenti di un Sistema Tecnologico Integrato per la Gestione della Sicurezza, denominato STIGS, già progettato e realizzato in molti porti italiani.

 

STIGS - Sistema Tecnologico Integrato per la Gestione della Sicurezza: quali difficoltà si incontrano nel declinare un progetto così avanzato e complesso?

Le difficoltà sono rappresentate, in primo luogo, dai vincoli generali imposti dalle aree portuali - procedure di sicurezza e traffico dei porti - e da quelli specifici di ogni singola area portuale. In tal senso, la progettazione dei sistemi integrati di sicurezza richiede una profonda conoscenza delle problematiche di realizzazione, di cantierizzazione e di rispetto delle normative di sicurezza nei luoghi di lavoro, in quanto il sistema deve essere progettato in maniera tale da poter essere realizzato con l’obiettivo di ridurre al minimo le interferenze con le attività portuali sempre presenti e che non possono assolutamente essere rallentate o fermate

 

Come si costruisce l’architettura di un sistema di questo tipo?

Innanzitutto, quando si studia e si progetta uno STIGS, è di fondamentale importanza tenere conto degli aspetti di affidabilità e di resilienza, che devono riguardare non solo l’intera architettura, ma anche ciascun elemento che la compone.

 

Parliamo di affidabilità…

Per garantire l’affidabilità di un sistema integrato, è necessario considerare l’affidabilità delle reti di comunicazioni a supporto, spina dorsale dei sistemi integrati attuali. Dunque, è fortemente raccomandato ricorrere a due reti ridondate, preferibilmente una fissa e una senza fili, al fine di ridurre i costi di realizzazione e avere almeno una rete attiva quando l’altra cessa di funzionare per qualsiasi motivo.

 

Nel caso dei porti, è necessario eseguire un’attività preliminare di analisi elettromagnetica..

Assolutamente sì, in quanto i radar delle imbarcazioni che stazionano nei porti possono interferire, talora pesantemente, con le reti wireless, riducendone la velocità, e arrivando, in alcuni casi, all’interruzione delle medesime nella tratta esposta all’interferenza. Per tale motivo, non si può raccomandare un’architettura specifica, ma solo il rispetto del livello di affidabilità e di resilienza stabilite in fase iniziale, il che si traduce in un’architettura specifica per l’area portuale di interesse.

 

Entriamo nel vivo del controllo accessi: in base al modello STIGS, come si progetta il gate di ingresso all’area portuale?

Viene progettato utilizzando una serie di sensori, necessari ad acquisire le informazioni dedicate alla gestione automatica del gate stesso. Ogni corsia utilizza un’opportuna telecamera - dedicata all’analisi dell’area e alla memorizzazione delle immagini 24 ore al giorno - e due telecamere dedicate al riconoscimento delle targhe automobilistiche - Optical Character Recognition oppure telecamera OCR - che inviano i dati acquisiti direttamente a un chiosco multimediale. È previsto un chiosco multimediale che acquisisce i dati provenienti dalla telecamera OCR e verifica la presenza della targa automobilistica in un’opportuna “white list” - accessi autorizzati, in una “black list” - accessi non autorizzati - oppure in una lista passeggeri. In funzione dei dati di ingresso, esso può generare un allarme, aprire la barra o stampare il biglietto di check-in.

 

Approfondiamo il discorso relativo al riconoscimento targhe..

Per quanto riguarda il riconoscimento delle targhe automobilistiche, si possono utilizzare telecamere di nuova generazione, in grado di acquisire i dati relativi anche in presenza di alti livelli di flusso di traffico. Il sottosistema è collocato in un box blindato, situato vicino al gate di ingresso. Le telecamere OCR incorporano tutto l’hardware e il software necessario al riconoscimento delle targhe veicolari. La singola telecamera OCR è costituita da un’ottica binoculare, dove sono presenti un elemento fotosensibile bianco/nero a elevata risoluzione e un elemento a colori a elevata risoluzione. È poi equipaggiata con illuminatore all’infrarosso, per assicurare una chiara visione notturna. Queste telecamere comunicano per mezzo di una connessione di rete. Grazie alle capacità di elaborazione, sono in grado di elaborare a bordo i dati relativi alle targhe acquisite, aumentando enormemente le prestazione dell’intero sistema, nonché la relativa affidabilità e resilienza dello stesso, in quanto, in caso di perdita della rete di comunicazione, possono continuare a operare autonomamente, trasferendo successivamente tutti i dati di accesso al sistema centrale.

 

Quali sono, nel concreto, i vantaggi offerti dal sistema appena descritto?

Tale modello di controllo accessi consente alle autorità portuali di avere a disposizione un sistema tecnologico integrato, che rispetta le prescrizioni di legge e ottimizza, riduce e controlla i flussi di imbarco, offrendo, allo stesso tempo, un insieme di servizi quali il check-in centralizzato per le compagnie di navigazione. Esso è in grado di gestire, come componente di un sistema integrato, i passeggeri e le merci senza abbassare gli standard di sicurezza, nonché di ridurre i tempi di accesso rispetto ai sistemi più datati. Infatti, il sistema - progettato e realizzato, lo ribadiamo, in molti porti italiani - è in grado di raggiungere tempi di apertura della barra di ingresso e di stampa del biglietto inferiori ai 5 secondi.

 

 

Valerio Salvi

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