La frequenza per rilevazioni affidabili e senza falsi allarmi

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Tutti i sensori a doppia tecnologia di Hikvision adottano la microonda in Banda K

La microonda in Banda K (24 GHZ) si caratterizza per una forma tondeggiante e perfettamente coincidente con la copertura del sensore PIR, riducendo al minimo gli interventi di regolazione della portata necessari e le rilevazioni improprie al di là del muro.

Quando si parla di rilevatori di movimento, la sola distinzione tra microonda e infrarosso, tra infrarosso attivo e infrarosso passivo o tra doppia e tripla tecnologia potrebbe essere riduttiva. Esiste infatti un’ulteriore e doverosa distinzione, spesso erroneamente trascurata, che il professionista è tenuto a considerare per garantire una rilevazione performante in ogni situazione installativa: si tratta della distin­zione tra le diverse tipologie di microonde, caratterizzate da frequenze differenti, a oggi utilizzate nel campo della rileva­zione.

Ignorare questa distinzione può essere causa di rilevazioni imprecise o im­proprie, di frequenti o inspiegabili falsi allarmi e di installazioni più lunghe e complesse del dovuto.

Banda S, Banda X E Banda K

Tra le frequenze utilizzate nei ri­levatori di movimento con microonda, si possono distinguere la Banda S (2,4 GHz), ormai in disuso, la più utilizzata Banda X (10 GHz) e la nuova banda K (24 GHz), con forma tondeggian­te e coincidente con quella del sensore PIR (nei rilevatori a doppia/tripla tecnologia).

La perfetta sovrapposizione tra la copertura del­la microonda e quella del sensore riduce al mi­nimo gli interventi di regolazione della portata, mentre la forma tondeggiante, unita a un basso indice di penetrazione nei corpi solidi, rende la microonda in Banda K “immune” ai falsi allarmi e alle rilevazioni improprie.

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Confronto tra le microonde in Banda S, Banda X e Banda K per forme di copertura ed effetti della regolazione

Nel caso delle microonde in Banda S e Banda X, invece, la copertura risulta più allungata (quasi a forma di sigaro) rendendo necessario in­tervenire sulla regolazione della microon­da per cercare una corrispondenza nella forma con la copertura del sensore PIR e per evitare che vengano rilevati impro­priamente i movimenti esterni all’area da proteggere.

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Confronto tra le microonde in Banda S, Banda X e Banda K per velocità di rilevazione

L’importanza della coincidenza tra PIR e microonda

La coincidenza tra la copertura del sensore PIR e quella della microonda viene definita pattern shaping: si ottiene mediante la precisa sovrapposizione delle due aree di rilevazione (PIR e microonda) al fine di avere uno stesso lobo di copertura. Questa condizione è fonda­mentale affinché il rilevatore a doppia tecnologia funzioni per come è stato progettato, ovvero su una doppia rilevazione. La mancata coincidenza potrebbe essere infatti causa di mancate rileva­zioni (che non vengono confermate da entrambe  le tecnologie) o di allarmi indesiderati.

Nel caso delle microonde in Banda S e Banda X, con la loro forma del lobo allungata, risulta pressoché impossibile raggiungere la condizione di pattern shaping; inoltre, qualsiasi tentativo mediante regolazione invasiva porterebbe a un’elevata ri­duzione laterale della copertura delle microonde, lasciando zone scoperte.  L’impiego della microonda in Banda K consente invece di sfruttare al massimo le potenzialità dei rilevatori a doppia tecnologia, aumentando la precisione e l’immediatezza nella rilevazione delle intrusioni.

Minimizzare le rilevazioni improprie al di là del muro

La rilevazione di movimenti esterni all’area da proteggere può causare allarmi impropri, per cui perfino il movimento dell’acqua all’interno dei tubi può essere rilevato e segnalato come pos­sibile intrusione. Fortunatamente per limitare questo fenomeno non è necessario ricorrere a schermature in piombo: se è vero infatti che le microonde possono penetrare attraverso muri e vetri, è anche vero che la capacità di penetrazio­ne varia da banda a banda.

Nel caso della Banda S e della Banda X, il muro ha una capacità di riduzione del segnale rispet­tivamente del 70% e 80%, mentre con la Banda K ben il 96% del segnale viene schermato. Con­seguentemente, il 30% e il 20% del segnale della Banda S e della Banda X oltrepassa il muro con­tro una penetrazione minima (4%) del segnale della banda K, che diventa totalmente irrilevante una volta presa in considerazione la forma della microonda e la sua perfetta coincidenza con il PIR.

Un altro aspetto da considerare è la pre­senza del back-lobo, ovvero il lobo di energia che fuoriesce dalla parte posteriore del sensore; sebbene in minima parte, quindi, il rilevatore può individuare i movimenti nel muro o al di là della superficie su cui è posizionato.  Si tratta di un fenomeno attualmente impossibi­le da evitare, che può però essere notevolmente ridotto con l’impiego della Banda K: la micro­onda, avendo una frequenza di lavoro molto più alta rispetto alle altre bande, permette infatti di mantenere un lobo posteriore meno pronuncia­to, limitando notevolmente gli allarmi impropri causati dalla rilevazione oltre muri e vetri.

Quando le microonde non vanno d’accordo

Per quanto si possa riporre estrema cura nel posizionamento dei rilevatori antintrusione, le necessità del luogo da proteggere possono scon­trarsi con un limite delle microonde, ovvero il cross-talk. Si tratta del fenomeno di interferenza elettromagnetica generato dalla presenza di più rilevatori a microonda in uno stesso ambiente o in ambienti adiacenti.  Il cross-talk può verificarsi quando le coperture dei rilevatori si sovrappongono poiché i disposi­tivi sono posizionati spalla-spalla o uno di fronte all’altro.

Più la copertura della microonda tende a invadere lo spazio anche al di là di muri e vetri, più il fenomeno del cross-talk risulta accentuato.  Ne consegue che con i rilevatori dotati di mi­croonda in Banda S e in Banda X le interferen­ze elettromagnetiche sono potenzialmente più frequenti rispetto a quelle dei device con mi­croonda in Banda K, che ha una ridotta perme­abilità nell’attraversamento delle pareti e un back-lobo meno pronunciato. L’introduzione, in abbinamento alla banda K, dell’algoritmo ACTA (Automatic Cross-Talk Adjustment) di cambio automatico di canale consente di eliminare definitivamente la diafonia, evitando i problemi di false rilevazioni in situazioni di cross-talk.

Un nuovo standard per la sicurezza

Un dettaglio dell’antenna per la rilevazione della microonda in Banda K

Il comportamento della Banda K rispetto alle altre due tipologie di microonda può quindi ga­rantire:

  • Maggiore reattività e precisione nella rileva­zione delle intrusioni;
  • Meno falsi allarmi dovuti a interferenze o ri­levazioni improprie;
  • Installazione rapida e semplificata con inter­venti minimi di regolazione.

Il mercato della sicurezza può così lasciarsi alle spalle le limitazioni della Banda S e Banda X per un nuovo standard ad alto contenuto presta­zionale.

Il futuro secondo Hikvision

Funzioni speciali e Banda K per i dispositivi dell’azienda cinese

Hikvision ha scelto di adottare la microonda in Banda K in tutti i sensori a doppia tecnologia, siano essi filari o wireless, da interno o da esterno o a tenda per porte e finestre. Con un’intera gamma in Banda K, l’installatore può contare su un’elevata reattività e immediatezza nella rilevazione delle intrusioni, con il vantaggio di un’installazione facile e veloce che non prevede né la regolazione della portata né interventi per la compensazione della temperatura.

Unendo inoltre la rilevazione in Banda K a funzioni speciali come anti-strisciamento, anti-mascheramento, anti-sway, anti-tamper, anti-strappo, pet immune, lenti asferiche e a un protocollo radio immune alle interferenze, Hikvision garantisce la produzione di rilevatori dalle performance di elevato livello.

Per maggiori informazioni e approfondimenti sulla Banda K, scarica gratuitamente la brochure

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