Pronti all’impegno su più fronti

È la dichiarazione d'intenti del nuovo presidente di Anie Sicurezza Andrea Monteleone, eletto pochi mesi fa dall’assemblea dei soci. Tra i temi chiave del suo mandato ci sono la competitività e la spinta all’internazionalizzazione delle aziende associate, i nuovi regolamenti europei e la ricerca di una nuova impronta allo spirito associazionistico.

Nei mesi scorsi l’assemblea dei soci di Anie Sicurezza, parte della Federazione Anie, ha eletto alla presidenza per il biennio 2024/2026 Andrea Monteleone, attualmente Seg­ment Development Manager Emea per il mondo delle infrastrutture critiche di Axis Communi­cations. Un mandato che è iniziato da parte del neopresidente con i migliori propositi di conso­lidare la posizione dell’associazione nell’ambito del mondo della sicurezza antintrusione e antin­cendio:

«Se c’è un ruolo che Anie Confindustria - e, nello specifico, Anie Sicurezza - possono e devono continuare a ricoprire è quello di luogo di aggregazione e sviluppo del nostro comparto industriale; obiettivi certamente ambiziosi che richiederanno il mio fermo impegno e un lavoro importante di squadra. In questi ultimi sei anni, come membro del direttivo prima e come vice­presidente poi, ho avuto il privilegio di sedere al fianco di persone e professionisti di altissimo spessore. Ho imparato da tutti, apprezzando il profondo rispetto - pur nelle diversità di opinioni - che ha sempre caratterizzato ogni confronto e riconoscendo le esperienze di ciascuno. È così che vorrei continuare a operare: nel più puro spirito associazionistico».

Abbiamo approfondito insieme ad Andrea Mon­teleone quelli che oggi sono i temi centrali per l’associazione.

Tra le principali linee del suo programma troviamo il rafforzamento delle attività istituzionali, al fine di promuovere ulteriormente la competitività dei soci. Come Anie sicurezza, avete in programma qualche attività nei prossimi mesi?

«Quella della competitività è una partita molto complessa, che va giocata su più fronti: dalla go­vernance aziendale alla capacità di fare sistema all’interno del comparto, giusto per citare due dei temi sui quali stiamo lavorando. A livello di attività, accanto alle iniziative già pianificate inerenti alla formazione specifica in ambito fire safety e alle attività di pubblicazione di impor­tanti aggiornamenti normativi in ambito securi­ty, faremo passi importanti nella direzione di un maggiore coinvolgimento della base associativa - all’interno di una dialettica sempre più pro­fonda e ricca - mettendo un particolare accento sulle sfide che le nuove norme europee stanno offrendo al settore della sicurezza».

Il contesto normativo europeo sta imponendo una forte accelerazione all’evoluzione del mercato. a questo proposito, può approfondire come le aziende associate dovrebbero implementare la propria attività per stare al passo con normative quali CRA,  NIS2 e CER?

«La risposta non è né semplice né immediata. Il CRA (Cyber Resilience Act) impatterà su tutti i produttori di dispositivi elettronici, imponen­do maggiore attenzione alla qualità e sicurezza intrinseca di ogni “oggetto” in grado di utiliz­zare la rete. Visti la dimensione del mercato e il numero di operatori coinvolti, ci vorrà tempo per implementare questa norma, ma il tema è di fondamentale importanza.

Se si pensa invece a NIS 2 e CER (Critical Entities Resilience Directive), la situazione risulta ulte­riormente articolata: i produttori di dispositivi elettronici sono considerati entità critiche im­portanti, assoggettati alla normativa NIS 2, che alza l’asticella per quello che concerne il tema della cybersicurezza: non tanto e non solo in riferimento a un prodotto o servizio, ma anche in riferimento all’azienda stessa produttrice o erogatrice del servizio.

La normativa CER, a sua volta, punta a creare aziende sempre più resilienti, in grado quindi di continuare a produrre o erogare servizi anche a fronte di eventi estremamente impattanti sulla continuità aziendale.

Senza scendere troppo nei dettagli, i produttori avranno la necessità di implementare proces­si più stringenti di controllo e metodologie più sofisticate in termini di sviluppo software e fir­mware, in aggiunta a strumenti più solidi per la gestione delle vulnerabilità scoperte post-ven­dita. Non da ultimo - e credo che questa sia una delle sfide più importanti da vincere - le nuove norme impongono un netto cambio di marcia nel modo in cui le persone lavorano: formazione, know-how, consapevolezza sono termini chiave che ricorreranno sempre più spesso.

Vorrei infine sottolineare come questi temi non impattino solo sui produttori, bensì su tutta la filiera della sicurezza: progettisti, distributori, importatori e system integrator saranno impe­gnati nell’affrontare - seppur in modo diverso - le medesime problematiche».

Anche in relazione al cambiamento e all'evoluzione normativa, quali sono, secondo lei, le prossime e più impegnative sfide nei settori di riferimento (antincendio, antintrusione, TVCC, controllo accessi e building automation), in particolare in Italia?

«Sicuramente posso dire integrazione e forma­zione. Di primo acchito, potrebbero sembrare due temi ovvi e scontati, ma non è così e guai a cadere in questa trappola. L’integrazione sempre più spinta tra sistemi eterogenei sarà ancora più necessaria e ancora più complessa da gestire. Il tema della resilien­za, introdotto dalla CER, va proprio in questa direzione: più i sistemi tecnologici saranno in grado di dialogare e interagire in modo coerente, maggiore sarà la capacità di reagire a qualsiasi tipo di evento, oltre a quella di gestire al meglio i propri asset in qualsiasi contesto.

Quando cito la formazione invece, mi riferisco alla necessità di supportare la filiera nella ge­stione della maggiore complessità e articolazione delle tecnologie, sia investendo sul personale già attivo sia collaborando con le istituzioni scola­stiche per formare correttamente i professionisti di domani».

E per quanto riguarda le tendenze del mercato nazionale e internazionale? Quali sono oggi quelle più indicative?

«Nel 2023 il comparto sicurezza e automazione edifici ha proseguito nel percorso di crescita av­viato dopo la pandemia (+11,7% è la variazione annua a valori correnti del fatturato aggrega­to rispetto all’anno precedente). Antincendio (+12,6%), antintrusione (+13,9%) e videosorve­glianza (+15,8%) hanno guidato anche nel 2023 l’espansione del comparto.

La crescita del mer­cato interno (+8,5%) ha continuato a beneficiare del volano degli investimenti nel settore delle costruzioni. Anche nel 2023, inoltre, il compar­to ha tratto vantaggio dalle macro-tendenze di sviluppo della cybersecurity, che in piena tran­sizione digitale del sistema economico e pro­duttivo risulta sempre più un elemento chiave per la competitività e la resilienza delle imprese.

Si mostra favorevole anche la dinamica del­le esportazioni (+20,3% a valori correnti), con un’accelerazione della domanda da parte degli Stati Uniti (+74% in media d’anno), che risultano il primo mercato di destinazione delle vendite estere nel 2023. Nonostante le prospettive di crescita a livello mondiale appaiano in graduale miglioramento, ci sono però ancora numerosi elementi di cri­ticità nello scenario economico del 2024: dagli effetti delle politiche monetarie restrittive alle crescenti tensioni sul fronte geopolitico.

La cre­scita del comparto sicurezza è proseguita anche nel primo trimestre di quest’anno, in un quadro interno che vede il ciclo delle costruzioni tonico con riferimento agli investimenti pubblici (soste­nuti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Si attendono flessioni per le ristrutturazioni, a seguito della rimodulazione degli incentivi fisca­li, e per la nuova edilizia residenziale».

A quali specifiche azioni si può pensare per rendere ancora più visibile e appetibile all’estero il valore espresso dai soci ANIE?

«Attraverso il coinvolgimento propositivo delle aziende associate a Euralarm, l’associazione europea in ambito security e fire safety, Anie Si­curezza contribuisce già attivamente ai processi decisionali in campo normativo e strategico sul piano europeo e internazionale.

Il nostro sarà sempre più un ruolo chiave per quanto riguarda la creazione e lo sfruttamento di canali commerciali, opportunità e collaborazioni sul mercato globale. Sono dell’idea che le norme di cui sopra, conso­lidando un substrato di regole chiare e orientate alla qualità, non possano che incentivare i con­sumatori a fare scelte premianti per gli operatori italiani della sicurezza».

 


IL PROGRAMMA ELETTORALE

In occasione dell’elezione, Andrea Monteleone ha presentato le linee programmatiche che intende sviluppare nel corso del proprio mandato, concentrandosi sui seguenti obiettivi:

  • promuovere un nuovo concetto di “base associativa”, favorendo il passaggio da un’idea di “associarsi per consuetudine” ad associarsi “per contribuire alla crescita” dell’associazione così da raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi;
  • rinforzare e sviluppare attività istituzionali, ancora più qualificanti e promotrici di una maggiore e migliore competitività tra le aziende associate;
  • influenzare ed educare il mercato verso la qualità e la professionalità, stimolando il confronto e il dialogo aperto fra gli associati;
  • implementare la consapevolezza che il contesto normativo europeo sta imponendo una forte accelerazione all’evoluzione del mercato. Regolamenti europei come CRA, NIS 2 e Critical Entities Resilience Act, per citarne alcuni, hanno già cambiato e cambieranno ancora di più nel futuro prossimo il modo in cui tutta la filiera dovrà guardare al mondo della sicurezza nella sua accezione più ampia.

Tra i temi prioritari dell’agenda del neoeletto presidente ci sono anche le iniziative per incentivare e strutturare nuove collaborazioni industriali, facendo sistema tra gli associati al fine di dare risposte proattive ed efficaci alle sfide che il mercato e il contesto attuale impongono. Infine, un altro proposito del neopresidente è quello di spingere verso l’internazionalizzazione, attraverso specifiche azioni che rendano ancora più visibile e appetibile al di fuori dall’Italia il valore espresso dalle aziende associate.


 

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