La città di Genova vanta un impianto capillare di videosorveglianza che l’amministrazione Salis intende valorizzare e potenziare, creando centrali operative più avanzate e moderne in grado di garantire interventi rapidi ed efficaci.

Città di mare dalla storia gloriosa dalla storia gloriosa e dagli inconfondibili carruggi, Genova è uno dei più grandi centri abitati d'Italia e come tale «presenta complessità tipiche delle grandi realtà urbane. Garantire la sicurezza non significa soltanto ordine pubblico, ma anche giustizia sociale: oggi, infatti, chi vive in quartieri centrali percepisce condizioni di maggiore tutela, mentre chi abita in periferia spesso si trova a convivere con disagi e criticità più marcate.
Il nostro impegno è quello di colmare questo divario, perché tutti i cittadini devono potersi sentire allo stesso modo sicuri in ogni parte della città» spiega l’assessore alla Sicurezza urbana e alla polizia locale Arianna Viscogliosi.
Attualmente le videocamere che vigilano sulla città sono 2.774, di cui 57 installate in primavera: 54 in via Sampierdarena - intervento finanziato attraverso il fondo art. 35 quater inserito nel D.L. 113/18, convertito con modifiche dalla L. 132/18 - e 3 in via San Vincenzo, aree «da tempo segnalate dai cittadini, che hanno richiesto un incremento di videosorveglianza per implementare la sicurezza» si legge sul sito del Comune.
Gli apparecchi che vigilano su Genova sono installati principalmente nel centro storico, nell’area di Sampierdarena, nel quartiere della Foce, nella zona di corso Italia, oltre che nelle aree attigue allo stadio Luigi Ferraris.
Oltre il numero delle telecamere
Strumento imprescindibile per tutte le forze di polizia, sia in termini di deterrenza sia in termini di indagine/ricostruzione degli eventi, la videosorveglianza è centrale anche per l’attuale amministrazione Salis, in carica dall’estate 2025: «Non partiamo da zero, la rete di videosorveglianza installata negli anni scorsi rappresenta una base importante, che intendiamo valorizzare e potenziare.
La nostra visione però non si limita al numero delle telecamere: vogliamo che questi strumenti siano sempre più integrati con sistemi tecnologici avanzati, che dialoghino in tempo reale con la polizia locale e le altre forze dell’ordine. Stiamo lavorando per creare centrali operative più moderne, in grado di garantire interventi rapidi ed efficaci» specifica l'assessore Viscogliosi.
Fondamentale investire sulla prevenzione: «Più vicinanza ai giovani, programmi di educazione alla sicurezza stradale e strumenti concreti per vivere la notte in modo sicuro, dalle campagne di sensibilizzazione contro l’abuso di alcol e droghe fino ai progetti di mobilità notturna che garantiscano ritorni a casa sereni. Per noi la sicurezza non è solo controllo, ma anche qualità degli spazi, coesione sociale e pari opportunità: vogliamo che tutti i cittadini e tutte le cittadine si sentano allo stesso modo sicuri e sicure, in centro come in periferia, di giorno e di notte» prosegue l’assessore.
Sicurezza condivisa nella quotidianità
E la percezione della sicurezza da parte dei cittadini è un tema importante per l’amministrazione Salis: «Non a caso, le persone lo indicano sempre come uno degli aspetti più importanti della vita in città. Questo ci dice chiaramente che c’è moltissimo lavoro da fare. Noi ereditiamo un quadro in cui, pur essendo stati fatti investimenti su videosorveglianza e strumenti di controllo, si è lavorato poco sulla prevenzione.
Per questo la nostra azione sarà orientata a rafforzare non solo la sicurezza reale, ma anche quella percepita, perché i due piani devono camminare insieme. Vogliamo avviare progetti urbanistici che rendano la città più vivibile e sicura: strade e spazi pubblici meglio illuminati, quartieri progettati per essere visibili e frequentati, non isolati.
Accanto a questo, investiremo in progetti sociali, culturali ed educativi, soprattutto nelle zone più fragili, per ridurre le condizioni che alimentano il degrado e l’insicurezza. Un altro fronte decisivo è quello dei trasporti: garantire collegamenti efficienti e sicuri, anche di notte, significa permettere a tutti di vivere la città senza paura. Inoltre, puntiamo a sviluppare un commercio sano e di prossimità, che rafforzi la vita di quartiere, crei comunità e favorisca naturalmente condizioni di sicurezza. In sintesi: lavoriamo perché Genova sia una città in cui la sicurezza non sia solo un dato statistico, ma una sensazione concreta, condivisa e quotidiana».

Videosorveglianza in sinergia con la polizia locale
Le telecamere che vigilano su Genova sono a disposizione delle forze dell'ordine per garantire la sicurezza urbana
Investimento strategico per garantire la sicurezza urbana sia in ottica di prevenzione sia come ausilio nel contrasto ai fenomeni criminali, le telecamere che vigilano su Genova sono a disposizione delle forze dell’ordine:
«Il sistema di videosorveglianza cittadino denominato Città Sicura e quello di lettura targhe Targasystem sono entrambi approvati in seno al CPOSP (Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza Pubblica nei Comuni della provincia) e condivisi direttamente con la polizia di stato e con l’arma dei carabinieri, che possono, in maniera autonoma, procedere alle operazioni di visione e download delle immagini nonché di brandeggio delle telecamere PTZ (Pan/Tilt/Zoom).
La polizia locale opera sempre più spesso attraverso l’utilizzo della videosorveglianza sia nella visione live sia nella ricostruzione di eventi tramite le immagini registrate dal sistema. Basti pensare che oltre il 50% dei rapporti di incidente stradale contiene file video scaricati dal personale di intervento sui luoghi di sinistro.
La polizia locale è dotata di una centrale operativa considerata, a livello nazionale, come una delle più innovative. La centrale gestisce tutte le telecamere oltre ad avere la possibilità di rintracciare sul sistema di lettura targhe i veicoli tramite l’attivazione di sistema alert e geolocalizzazione del portale su mappa» conclude Viscogliosi.



