Per infrastrutture stradali a prova di incidenti

L’uso di tecnologie avanzate per il monitoraggio di strade e autostrade si sta diffondendo rapidamente. Con il supporto di droni e sistemi di videosorveglianza, la mobilità in Italia sta entrando in una nuova era della sicurezza.

L’utilizzo di droni e videosorveglianza per la sicurezza stradale e autostradale sta registrando una crescita costante. Secondo un report di MarketsandMarkets, il mercato globale dei droni per il monitoraggio delle infrastrutture crescerà con un tasso annuo del 23% entro il 2028, trainato dalla crescente necessità di controllo delle strade e dalla digitalizzazione della mobilità.

In Italia, l’adozione di queste tecnologie sta accelerando, con diverse concessionarie autostradali che stanno investendo in soluzioni innovative per migliorare la sicurezza stradale. Secondo Anas, già oltre il 30% della rete stradale nazionale è monitorato attraverso sistemi di videosorveglianza avanzati, mentre l’impiego di droni è in fase sperimentale su circa 2.000 km di autostrade e strade statali. Nello specifico, diverse società autostradali stanno investendo in tecnologie avanzate per migliorare la gestione delle loro reti e garantire una maggiore sicurezza per gli utenti.

Tra gli esempi più rilevanti c’è il Progetto Falco, promosso da ASPI (Autostrade per l’Italia). Nell’ambito di questa iniziativa, i droni vengono utilizzati per ispezioni su ponti e viadotti, monitoraggio del traffico e interventi in situazioni di emergenza. Solo tra agosto 2023 e luglio 2024, sono state effettuate oltre 1.400 missioni, con un tasso di successo dell’82%. I dispositivi hanno percorso circa 2.800 km, consentendo di ridurre significativamente i tempi di intervento e di migliorare la gestione delle operazioni.

Anche l’Autostrada del Brennero (A22) ha avviato un progetto ambizioso, dotandosi di una flotta di 6 droni per il controllo delle infrastrutture. Questi dispositivi permettono di accedere a zone difficilmente raggiungibili, come le pareti rocciose adiacenti alla carreggiata, senza interrompere il traffico. Grazie a questo sistema, i tempi di ispezione si sono dimezzati, aumentando l’efficienza e la sicurezza delle operazioni.

Un altro esempio di successo è rappresentato da SkyTraffic, un progetto di CAV (Concessioni Autostradali Venete). Quest’iniziativa prevede l’impiego di droni pilotati da remoto per monitorare il traffico in tempo reale e controllare le infrastrutture stradali. I droni sono gestiti direttamente dal Centro Operativo di Mestre e dalla Mobile Control Room, una sala operativa mobile che consente un controllo immediato e flessibile.

L’esperienza di A35 Brebemi: droni per il controllo del traffico e delle infrastrutture

Giuseppe Mastroviti, direttore tecnico e d’esercizio di A35 Brebemi

A35 Brebemi è una delle prime autostrade italiane a implementare un sistema di monitoraggio basato su droni. «L’idea è nata dalla volontà di disporre di un sistema indipendente dalla viabilità, in grado di garantire un monitoraggio efficace senza interferenze con il traffico - spiega Giuseppe Mastroviti, direttore tecnico e d’esercizio di A35 Brebemi - A partire da questa intuizione, il team tecnico ha sviluppato un progetto che integra il controllo tradizionale con tecnologie avanzate di intelligenza artificiale, ampliando così le potenzialità dei droni».

L’implementazione del sistema si è svolta in diverse fasi, partendo da test sperimentali fino alla creazione di un’infrastruttura completamente operativa. «Attualmente è operativo un primo punto di controllo, che copre un tratto di 4 km in entrambe le direzioni. Entro metà anno, verrà installato un secondo punto di controllo presso le stazioni Adda, con la stessa capacità di monitoraggio. In prospettiva, stiamo valutando l’implementazione di un ulteriore punto di sorveglianza nell’area di Milano e l’introduzione di un drone con nido mobile, in grado di intervenire rapidamente in qualsiasi punto della rete, anche in caso di traffico congestionato» aggiunge Mastroviti.

L’obiettivo del progetto è rendere sempre più efficace il monitoraggio delle infrastrutture e ottimizzare i tempi di intervento: «Entro il 2025, è previsto un aggiornamento della sala radio per l’integrazione delle immagini in tempo reale, mentre l’intelligenza artificiale sarà impiegata per rilevare anomalie su pavimentazione e infrastrutture, permettendo interventi di manutenzione tempestivi».

I diversi impieghi dei droni

L’utilizzo dei droni non viene limitato al solo monitoraggio del traffico, ma si estende anche al controllo delle condizioni strutturali dell'autostrada. «I droni vengono attualmente utilizzati per il monitoraggio del traffico, il controllo dello stato della pavimentazione e la verifica di eventuali danni alla rete infrastrutturale nei punti ispezionati - racconta Mastroviti - Questi dispositivi consentono di estendere la copertura di monitoraggio rispetto alle telecamere fisse, raggiungendo aree altrimenti non visibili. Inoltre, rappresentano una risorsa strategica per l’intervento in situazioni di congestione, permettendo di acquisire informazioni in tempo reale anche in condizioni critiche».

L’integrazione con le tecnologie già presenti sulle autostrade è un punto chiave del progetto. «I droni rappresentano un importante supporto per gli operatori della centrale operativa, migliorando il monitoraggio della rete autostradale e facilitando l’individuazione di anomalie infrastrutturali che potrebbero sfuggire ai controlli tradizionali» prosegue Mastroviti.

Ma quali saranno gli sviluppi futuri? «L’evoluzione del progetto prevede l’impiego sempre più avanzato dell’intelligenza artificiale, che consentirà di automatizzare l’identificazione di anomalie e il successivo invio di segnalazioni ai team di manutenzione». Il rapporto con gli utenti è un altro elemento da considerare. «I droni sono percepiti come strumenti di lavoro al servizio della sicurezza e della gestione efficiente dell’infrastruttura, contribuendo a una maggiore tutela degli utenti della rete autostradale».

Nel sistema di monitoraggio di A35 Brebemi, il drone (diventeranno due nei prossimi mesi) opera a un’altezza massima di 120 m a lato dell’autostrada ed è attivo in diversi periodi della giornata e della nottata sulle due carreggiate, con la possibilità di ulteriori attività mirate in caso di necessità

Esperienze simili nel mondo

A livello internazionale, negli Stati Uniti, la FAA (Federal Aviation Administration) ha autorizzato l’uso di droni per il controllo del traffico su tratte ad alto rischio, come la I-95 sulla costa Est. Alcuni stati, tra cui la California e il Texas, stanno sperimentando droni con intelligenza artificiale per individuare incidenti e pericoli stradali prima che vengano segnalati dagli automobilisti. In Florida, l’uso dei droni è stato esteso anche al monitoraggio dei ponti, con un progetto pilota che ha permesso di identificare crepe strutturali invisibili a occhio nudo.

In Europa, nel Regno Unito, il governo ha avviato un progetto pilota sulle autostrade M25 e M6, integrando droni e telecamere intelligenti per analizzare il flusso del traffico e rilevare veicoli in panne in pochi secondi. In Germania, la polizia autostradale utilizza droni equipaggiati con radar per controllare il rispetto delle distanze di sicurezza tra i veicoli e prevenire incidenti legati alla guida distratta. In Cina, le autorità hanno sviluppato un sistema avanzato di gestione del traffico basato su droni e intelligenza artificiale.

A Pechino e Shanghai, per esempio, flotte di droni trasmettono dati in tempo reale ai centri di controllo, contribuendo a ridurre i tempi di risposta agli incidenti e migliorando la fluidità del traffico. In Giappone, il Ministero dei Trasporti ha lanciato un’iniziativa per integrare i droni nei protocolli di emergenza post-terremoto, garantendo una valutazione rapida dei danni subiti dalle infrastrutture stradali e autostradali.

Videosorveglianza e AI per una sicurezza totale

Parallelamente all’uso dei droni, anche la videosorveglianza gioca un ruolo chiave nella sicurezza stradale. Axis Communications ha sviluppato soluzioni avanzate per il monitoraggio del traffico: «L’integrazione di telecamere ad alta risoluzione con software di analisi video permette di rilevare automaticamente incidenti, veicoli in contromano e situazioni di pericolo» spiegano dall’azienda.

Le telecamere di nuova generazione possono identificare dettagli cruciali come la targa di un veicolo o il comportamento sospetto di un conducente. Inoltre, l’intelligenza artificiale applicata alla videosorveglianza consente di elaborare rapidamente i dati, ottimizzando la gestione del traffico e la sicurezza degli utenti.

In equilibrio tra sfide e opportunità

Nonostante i progressi, la diffusione di droni e videosorveglianza per la sicurezza stradale presenta ancora alcune sfide. Una delle principali questioni aperte riguarda la regolamentazione dell’uso dei droni, che varia da Paese a Paese e impone restrizioni specifiche sui voli in aree urbane e lungo le arterie ad alto traffico. Le autorità di aviazione civile devono bilanciare l’innovazione tecnologica con le necessità di sicurezza e privacy, impedendo l’uso improprio di questi dispositivi.

Un altro problema rilevante è quello della formazione degli operatori. Il controllo dei droni e l’analisi delle immagini richiedono competenze avanzate, per cui le aziende del settore dovranno investire in programmi di formazione specifici per garantire un utilizzo efficace e sicuro di queste tecnologie.

L’integrazione con le infrastrutture esistenti rappresenta una sfida tecnica significativa. Le reti autostradali sono già dotate di sensori, telecamere e sistemi di controllo del traffico; perciò, i droni devono essere in grado di interagire con questi strumenti senza creare sovraccarichi di dati o problemi di coordinamento. La connettività 5G e le reti di comunicazione avanzate potrebbero facilitare quest’integrazione, permettendo una gestione fluida e in tempo reale delle informazioni raccolte dai droni.

Dal punto di vista della privacy, la videosorveglianza sulle autostrade solleva preoccupazioni legate alla protezione dei dati personali. In Europa, il GDPR impone restrizioni severe sull’uso e sulla conservazione delle immagini raccolte da telecamere e droni, richiedendo misure specifiche per garantire che il monitoraggio avvenga nel rispetto della normativa sulla privacy.

Tuttavia, le opportunità offerte dall’uso di droni e videosorveglianza sono enormi. L’aumento della sicurezza stradale, la riduzione dei tempi di risposta in caso di incidenti e la possibilità di effettuare manutenzione predittiva sulle infrastrutture sono vantaggi concreti che potrebbero rivoluzionare la gestione delle autostrade. Inoltre, i droni possono essere impiegati per monitorare le condizioni atmosferiche e prevenire situazioni di rischio, come allagamenti o nevicate improvvise. Con il progresso della tecnologia e l’integrazione dell’intelligenza artificiale, droni e videosorveglianza diventeranno strumenti sempre più sofisticati per la gestione del traffico e la sicurezza stradale.

In futuro, si potrebbe assistere a una gestione completamente automatizzata del traffico, con droni autonomi in grado di coordinarsi con sistemi di trasporto intelligente e veicoli connessi. Inoltre, le infrastrutture potrebbero essere equipaggiate con sensori avanzati che dialogano con droni e telecamere, creando un ecosistema digitale per la sicurezza stradale.

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