RESIDENZIALE DI FASCIA ALTA – Al centro del progetto, una grande villa con parco situata all’interno di un contesto residenziale alle porte di Roma, isolato e facilmente attaccabile.

 

Al centro del progetto*, una grande villa con parco situata all’interno di un contesto residenziale alle porte di Roma, isolato e facilmente attaccabile.

 

Impianto video, antintrusione e home automation sulla stessa piattaforma domotica per una residenza su tre livelli, immersa in un parco di mille metri quadri.

L’obiettivo? Rendere la gestione tecnologica della casa semplice e intuitiva, con un unico pannello di controllo su tablet, al fine di operare scelte e impostare setup su un singolo complesso abitativo, evitando di dover mettere in campo procedure di utilizzo diverse per ogni sistema.

Contatti magnetici, rivelatori interni, barriere esterne e barriere laser lungo il perimetro permettono una protezione puntuale degli spazi, grazie all’integrazione di tutti i sistemi in un’unica struttura di controllo domotico, agevole, smart e di immediato riscontro.

Supervisione e controllo dell’intero impianto sono integrate nel server di home automation basato su protocollo Konnex, insieme a due video server professionali 16 canali e relative telecamere interne ed esterne.

Si è optato per una centrale da 198 zone, con schede di espansione distribuite negli spazi abitativi per semplificare e razionalizzare cablaggi e posa in opera dei componenti.

I rivelatori interni a doppia tecnologia e i contatti magnetici costituiscono la spina dorsale della protezione interna, mentre le barriere volumetriche proteggono il perimetro esterno della residenza.

I tag esterni consentono l’inserimento e il disinserimento dei sistemi, con feedback univoci e ben evidenziati nei pannelli di gestione.

Le medesima possibilità è demandata ai relativi smart mobile e tablet dei proprietari, i quali possono visionare in real-time lo stato del sistema sia in caso di alert che in caso di failure che di inerzia, agendo da remoto inserendo/disinserendo aree e interrogando, se necessario, la centrale di gestione anche attraverso un’App dedicata.

Per la tutela del parco - che necessitava di più livelli di protezione - sono stati impiegati fari LED per l’allarme video, barriere esterne perimetrali e rivelatori laser radar per la copertura globale del perimetro.

 

La parola al progettista

Breve approfondimento con Andrea De Martino, titolare di Engineering Solutions, lo studio di system integrator che ha

progettato e realizzato l’impianto descritto.

 

Di quale struttura abitativa si tratta?

Di una villa di circa 700 metri quadri posta su tre livelli, circondata da mille metri quadri di giardino comprendente piscina, spogliatoi e un’altra piccola unità coperta. All’interno di questa si trovano una

cucina esterna e un locale tecnico, in cui sono posizionate le macchine di gestione e controllo dei pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica.

 

Come si articola la protezione del perimetro esterno?

Il progetto prevede quattro anelli di protezione. Il primo è dato da rivelatori laser installati lungo la recinzione esterna del parco; il secondo da sedici telecamere e due video server digitali, coadiuvati da un’illuminazione di emergenza; il terzo da barriere a infrarossi installate lungo i perimetri della villa, dotate di doppio rivelatore passivo a infrarossi che permette di coprire il perimetro di un edificio dal punto mediano e di estendersi fino a una distanza totale di 24 metri. Il quarto - e ultimo - anello è rappresentato da sensori d’urto e anti-rottura, presenti su tutte le porte e le finestre della residenza.

 

Qual è la funzione specifica delle barriere laser?

Proteggere aree esterne scoperte quali, ad esempio, giardini e parchi. Si tratta di apparecchiature che emettono un fascio di luce infrarossa modulata, non visibile a occhio nudo, e ne misurano la distorsione causata dal passaggio di persone, similmente ai radar impiegati in meteorologia. Con il loro algoritmo di decodifica riescono a discriminare differenze tra persone e piccoli animali e, dunque, sono in genere immuni da falsi allarmi.

 

Mi parli della tipologia utilizzata...

Si tratta di rivelatori laser innovativi, dotati di scanner laser per applicazioni antintrusione. Tale prodotto è in grado di rilevare distanza, dimensione e velocità di un soggetto in movimento e di elaborare tale informazioni mediante un algoritmo particolarmente sofisticato, che permette di evitare fastidiosi falsi allarmi.

 

Qual è la portata del raggio di un solo rivelatore?

Un solo rilevatore, se montato in orizzontale, controlla una superficie di 30 metri di raggio per 190° ampiezza, che corrisponde a oltre 1.400 metri quadri. Oppure, montato in verticale, crea un’area di rilevazione effetto tenda molto stretta, di 60 metri. All’interno dell’area di rilevazione è possibile definire manualmente o automaticamente la zona che genererà l’allarme, che può anche avere una forma complessa. Il rivelatore laser ha quattro uscite indipendenti, associabili a quattro aree di rilevamento distinte, funzionalità ideale per comandare automaticamente il posizionamento di una speed dome sull’area in cui è stato rilevato l’allarme.

 

* Il progetto descritto è stato finalista - per la categoria “Residenziale” - nell’ambito del Premio H d’Oro 2016, organizzato dalla Fondazione Enzo Hruby.

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