Cargo crime: furti e rapine sono in calo

 

Pubblicati a febbraio gli ultimi dati sugli episodi criminosi a danno di automezzi che trasportano merci. Monitora il fenomeno l’Osservatorio nazionale

È definito “cargo crime” e identifica atti criminosi come furti, rapine e aggressioni alle merci in genere durante le fasi del trasporto o dello stoccaggio. Si tratta di un fenomeno di rilevante importanza le cui conseguenze possono essere notevoli non solo in termini economici, ma anche per le implicazioni di sicurezza, ordine pubblico e pericoli per la salute della collettività dovuti all’eventuale interruzione di un pubblico servizio essenziale. Si pensi al caso di interruzione della cosiddetta “catena del freddo” per le merci (prodotti farmaceutici, alimentari e surgelati) merci trasportate in regime di temperatura controllata.

Per comprendere, monitorare e prevenire questa tipologia di reati è stato istituito, presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale, l’Osservatorio nazionale sui furti e le rapine in danno di autotrasportatori che vede la compartecipazione di rappresentanti delle Forze di Polizia, enti e associazioni di categoria (Aiscat - Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori, Anas Spa, Ania - Associazione Nazionale tra le Imprese Assicuratrici, Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori

Gli ultimi dati, resi noti a febbraio 2019, confermano che, negli ultimi anni, a livello nazionale, il numero di furti e di rapine a danno di automezzi pesanti trasportanti merci è diminuito: nel 2017, in particolare, i furti sono stati 737 (-23,1% sul 2016), mentre le rapine sono state 33 (-45%). Nei primi dieci mesi del 2018, sono stati rilevati 580 furti contro i 606 dello stesso periodo dell’anno precedente (-4,3%) dell’analogo periodo del 2017. Anche le rapine appaiono in netto calo, passando dalle 26 dei primi dieci del 2017 alle 19 (-26,9%) dello stesso periodo del 2018.

 

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