CANTIERI – In Val di Susa, un sistema di protezione perimetrale composto da ottanta telecamere monitora lo scavo di un cunicolo esplorativo, in grado di sondare il massiccio delle Alpi prima della realizzazione del vero e proprio passante Torino-Lione.

 

In Val di Susa, un sistema di protezione perimetrale composto da ottanta telecamere monitora lo scavo di un cunicolo esplorativo, in grado di sondare il massiccio delle Alpi prima della realizzazione del vero e proprio passante Torino-Lione.

 

Al centro del progetto per la creazione di un collegamento ferroviario ad alta velocità tra che unisca Torino e Lione, vi è la realizzazione di un tunnel di 57 chilometri che attraversa le Alpi, tra la Val di Susa, in Italia, e Maurienne, in Francia.

Il tunnel ospiterà i binari che permetteranno ai treni di sfrecciare a velocità elevate tra Italia e Francia, riducendo notevolmente i tempi di collegamento tra i due Paesi.

Per verificare la fattibilità del progetto, la società Lyon Turin Ferroviaire ha affidato alla Cooperativa Muratori & Cementisti (CMC) di Ravenna il compito di scavare un cunicolo esplorativo (lungo 7.541 metri) presso il cantiere della Maddalena - in località Chiomonte - in grado di sondare il massiccio delle Alpi prima della realizzazione del vero e proprio passante ferroviario Torino-Lione.

I lavori, iniziati nel 2013, termineranno nel 2017. Per la tutela del cantiere, CMC si è affidata a Tyco Integrated Fire & Security, che ha realizzato un sistema di protezione perimetrale contro intrusioni, scavalcamento, sfondamento delle recinzioni e azioni terroristiche.

Il sistema consiste in una rete avanzata di videosorveglianza digitale, composta da oltre 80 telecamere IP HD modello Illustra 625 PTZ, a marchio Tyco American Dynamics, con architettura ad anello in fibra ottica, che consente la visualizzazione, la registrazione e la trasmissione locale e remota delle immagini.

Sono state scelte queste telecamere - protette, per l’occasione, da custodia antivandalo sia nella versione boxed che in quella di tipo SpeedDome - in quanto offrono un preciso controllo del brandeggio con una latenza estremamente bassa, che permette di eseguire riprese in alta definizione anche al massimo frame rate e nelle condizioni di illuminazione critiche, come quelle presenti nelle aree boschive del cantiere.

Quando le telecamere si attivano automaticamente, a fronte di preset e tour programmati sugli allarmi perimetrali, si spostano per posizionarsi sull’evento specifico alla velocità di 512 gradi al secondo.

Esse inviano, poi, le immagini a una serie di NVR VideoEdge Tyco American Dynamics, programmati per conservare le registrazioni per il tempo stabilito dalle autorità.

I dispositivi consentono, inoltre, di visualizzare su quattro video wall le immagini provenienti in tempo reale da una o più telecamere tramite il software di centralizzazione Victor Client e di trasmettere le stesse alle postazioni remote predisposte per il monitoraggio dell’area.

La maggior parte delle telecamere installate funzionano come sensori di antintrusione perimetrale, grazie al potente software di analisi del contesto dell’NVR VideoEdge.

Victor Client consente, infine, di gestire il sistema di sicurezza in modalità matrice virtuale, localizzando gli eventi su mappe grafiche con icone dinamiche che semplificano le attività degli operatori sia nella fase di monitoraggio e controllo che in quella di investigazione a posteriori.

 

Architettura di rete ridondante per sito ad alta criticità

 

Un breve approfondimento con Andrea Lorenzi, Sales Engineer Tyco Integrated Fire & Security. A lui la parola.

 

Da quali specifiche esigenze ha preso il via il progetto di messa in sicurezza del cantiere?

Il progetto è nato dall’esigenza di contribuire alla protezione del cantiere attraverso l’utilizzo di immagini Megapixel - dunque di altissima qualità - e allarmi di antintrusione perimetrale provenienti dall’analisi video delle immagini stesse. La particolare criticità del cantiere, in zona soggetta a possibili irruzioni a scopo di sabotaggio e di contestazioni anche violente, ha portato a scegliere prodotti di fascia alta, con architettura di rete ridondante.

 

Perché un sistema video con architettura ad anello in fibra ottica?

L’architettura ad anello in fibra ottica ha permesso di creare una rete LAN in Gigabit ridondante. In caso di rottura accidentale o di sabotaggio del cavo, l’anello assicura la continuità della stessa e, dunque, il suo funzionamento, con conseguente visualizzazione - senza interruzioni - delle immagini.

 

Quale il ruolo - in seno al progetto - del software di centralizzazione Victor Client?

Victor consente di gestire centralmente il sistema di videosorveglianza. Si tratta di un Video Management System evoluto, che semplifica la gestione e il monitoraggio delle immagini sia in presa diretta che registrate. Gestendo, inoltre, le mappe integrate, permette di visualizzare gli allarmi di video analisi provenienti dal sito. Infine, gestisce video wall installato - un totale di quattro monitor da 55” - e facilita la ricerca e l’eventuale esportazione di immagini registrate.

 

Paola Cozzi

Responsabile Rivista SICUREZZA

 

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