Asili nido, privacy e videosorveglianza – Veneto e Umbria pareri opposti

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Approvata dal Consiglio regionale del Veneto la Proposta di legge statale per la videosorveglianza in asili e strutture socio assistenziali per anziani, disabili e minori 

In attesa della risoluzione del Parlamento nazionale, lo scorso 22 gennaio a Venezia il Consiglio regionale del Veneto, governato dalla Lega in coalizione con Fratelli d’Italia-An, Forza Italia e la lista Indipendenza Noi Veneto, ha approvato a larga maggioranza, 38 voti favorevoli e due astenuti, la Proposta di legge statale (Pdls) “Disposizioni in materia di videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia nonché presso le strutture socio assistenziali per anziani, disabili e minori in situazioni di disagio”.

Esercita così l’iniziativa legislativa su un tema caldo, esprimendo il desiderio di “prevenire e contrastare le pratiche di abuso fisico e psichico nei confronti di soggetti deboli”, riporta l’ufficio stampa del Consiglio. L’auspicio dei consiglieri favorevoli è che i colleghi a livello nazionale recepiscano rapidamente la proposta regionale.

Di tutt’altro avviso la Giunta regionale dell’Umbria, governata da una coalizione tra Pd, liste locali e i socialisti riformisti, che ha respinto le due proposte dell’opposizione in merito all’installazione di telecamere di videosorveglianza nelle strutture che ospitano soggetti deboli e a rischio. Ne parla UmbriaOn dando conto di una decisione molto battagliata con 8 voti a favore, 8 contro e tre astensioni per la proposta dei consiglieri della Lega, e del rinvio in commissione per la proposta del Movimento Cinque Stelle. La prima, quella della Lega, prevedeva un impianto a circuito chiuso con possibilità di connessione da remoto delle Forze dell’Ordine, controlli periodici a sorpresa, test psicoattitudinali per il personale delle strutture sorvegliate.

Il sistema avrebbe dovuto aiutare anche nel controllo del fenomeno del bullismo, con telecamere anche nelle scuole elementari e medie. Nella discussione è stata avanzata l’idea che formazione e controlli siano una misura più efficace e sono stati messi in risalto i rischi per la privacy.

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